L’Italia guarda la Danimarca per la promozione del gioco
Ai nostri giorni non c’è proprio speranza, bisogna guardare e controllare ogni cosa in qualsiasi direzione si guardi: dal cibo, agli abiti, alle scarpe e fino ad arrivare al gioco d’azzardo. D’accordo che con il gioco, appunto, si azzarda è vero, per questo l’attenzione deve essere altissima quando ci vengono sottoposte le famose “offerte”, oppure gli altrettanto famosissimi “bonus casino” che servono da incentivo per far scegliere una piattaforma piuttosto che un’altra.
Ma, come si dice spesso “non è oro tutto ciò che luccica” e l’esperienza è stata già sottoposta a pressione negli anni: per questo in queste righe si vuole parlare dell’improprio termine “gratis” quando viene abbinato a delle promo di gioco.
Non è che questo ci faccia stare molto tranquilli, è ovvio, anche se oggi si vuole parlare di ciò che succede in Danimarca e non nel nostro Paese, ma presto probabilmente anche da noi bisognerà affrontare seriamente lo stesso problema che già esiste, solo che non è stato alzato “il consueto polverone” che di solito si determina quando qui si parla di gioco.
Tanta pubblicità legata al Gioco Online
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Come sa chi gioca online, e con gli strumenti tecnologici che ormai ci accompagnano per tutta la giornata, si è letteralmente ancora oggi bombardati dalla pubblicità di siti che offrono questo o quel gioco con questa o quella “proposta gratuita”: ma cosa si nasconde dietro questo termine usato a volte “scientificamente” in modo improprio o non corretto o, peggio ancora, per trarre in inganno il giocatore?
Così ci si trova in queste righe a valutare l’intervento dell’Ente di regolamentazione del gioco danese che esorta gli operatori a rispettare le regole nella pubblicità e li diffida ad usare “termini impropri”, particolarmente quel famoso “gratis” che ricorre assai spesso anche nelle proposte di offerta sul nostro italico territorio: il termine viene usato quando vengono offerti “bonus” promozionali e realizzati spot pubblicitari e su questo bisogna porre attenzione.
Secondo l’Autorità danese che si occupa anche di casino online, Danish Gaming Authority, l’uso della parola “gratis” viola la legge sulle pratiche di marketing attualmente in essere quando “un’offerta di bonus implica un obbligo di fatturazione”.
Per spiegarci meglio: sui casinò online e sulle scommesse gli operatori di gioco con licenza che offrono bonus ai loro clienti dovrebbero essere obbligati a stabilire in modo più che chiaro i termini e le condizioni dell’offerta che intendono promuovere.
Chiarezza che in questo caso, non esiste proprio ed il giocatore può cadere in un equivoco. L’uso della parola “gratis” è da ritenere ingannevole quando un’offerta di bonus coinvolge un requisito di fatturazione: in altre parole se si promuove un’offerta di bonus che promette ai giocatori giri gratuiti, ma richiede un deposito di 25 euro, viene considerata in base alle regole di pubblicità danesi un’offerta ingannevole.
Stiamo attenti alle proposte troppo allettanti
La stessa proposta ingannevole è da riferirsi ai termini “free”, “free spins” e “free bets” e questo perché l’uso di questi termini fa credere ai clienti che l’offerta sia “veramente gratuita” e, sopratutto, senza limitazione.
Evidentemente, però, la realtà può essere diversa da ciò che viene percepito dal giocatore. Per questo, a breve, verrà alla luce un nuovo codice di condotta all’interno della regolamentazione del gioco danese: all’inizio di questo 2019 si era diffusa la notizia, infatti, che le società con licenza statale, sia terrestri che online, dovevano adottare un codice di condotta che limitasse le pratiche pubblicitarie, peraltro un codice volontario, e che si richiedesse a questi operatori di aumentare politiche e strategie migliori per la protezione dei giocatori.
Il nuovo codice di condotta entrerà in vigore il prossimo luglio ed avrà un ulteriore obbiettivo preferenziale: quello di proteggere i minorenni e le persone influenzabili dai rischi discendenti dall’abuso del gioco d’azzardo.
Imporrà, poi, agli stessi operatori del settore di non ricorrere assolutamente alle “celebrità” come ambasciatori di un qualsiasi marchio che riconduca al gioco d’azzardo (cosa che, invece, qui in Italia viene particolarmente “sfruttata” appunto per entrare in sintonia con i giocatori, ma in fondo per carpire la loro buona fede).
La pubblicità al Gioco dev’essere trasparente
Un altro “divieto” agli operatori, qui puoi leggere le recensioni di tutti i casino online corredate dalle opinioni degli esperti di gioco, è quello di astenersi dal pubblicizzare la propria offerta di gioco come “qualcosa che possa aiutare a risolvere i propri problemi finanziari” (perché certamente quello non è né il mezzo né il modo di risolvere la vita): di conseguenza, le società di gioco danesi cercheranno di ridurre gli annunci in televisione ed adotteranno politiche aziendali che saranno vincolate sulle campagne di marketing online e sui social network.
E non è ancora tutto qui. Lo scorso anno gli operatori autorizzati del Regno Unito hanno concordato un “divieto volontario” relativo agli annunci di scommesse durante gli eventi sportivi in diretta: questo per fronteggiare la preoccupazione crescente circa l’impatto negativo sui bambini e le persone vulnerabili delle campagne pubblicitarie sul gioco.
Quindi, può essere che la Danimarca possa identificarsi nel percorso del Regno Unito, attuando anch’essa il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo durante le trasmissioni di eventi sportivi dal vivo… sperando che la Danimarca non si “accorga del Decreto Dignità”, altrimenti poveri operatori danesi!
Serve maggiore controllo alla sponsorizzazione dei Giochi
Si percepisce in altri Paesi diversi dal nostro la sensazione che la pubblicità ai giochi, sia fatta in buona fede e che quella “un po’ distante dalla stessa” vada maggiormente controllata e, sopratutto, indagati i risultati che tali offerte possono ottenere sulla parte giovane della nostra attuale società, di qualsiasi Stato si parli: il bombardamento cui si è sottoposti con tutti questi “bonus” offerti a destra ed a manca è veramente troppo e su questo forse una parte del Decreto Dignità potrebbe avere ragione.
Ma da questo a passare, se così si può dire, all’attuale divieto totale contenuto in tale provvedimento italico ce ne corre! Però attenzione, visto che il problema sembra “vivo e vegeto” e tenuto d’occhio da altri Enti che in altri Stati tutelano i giocatori e vuole significare che il fenomeno (od il problema) esiste ed è inutile ignorarlo perché prima o poi emergerà in modo magari non più gestibile: e questo ovviamente vale sia per noi che per altri territori.
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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