Governo Meloni: Stesso atteggiamento di prima sul Gioco
La cosiddetta “aria di cambiamento e di discontinuità” da applicarsi da parte del nuovo Esecutivo, parzialmente si percepisce: forse, in modo particolare, per una certa velocità con la quale il Premier Meloni si muove nell’affrontare le criticità di cui il Paese indiscutibilmente ha fatto recentemente incetta.
Di certo la nuova 19a Legislatura vorrebbe offrire il meglio di sé visto che il 2022 che si è appena concluso è stato senza dubbio un anno difficile e senza dubbio foriero di tante preoccupazioni: ma anche il 2023 si pone con una propria difficoltà infinita composta dalle mille problematiche che Giorgia Meloni ed il suo team devono affrontare nel loro quotidiano politico cercando di applicarvi, con quanto è nelle loro possibilità, il mantra buttato sul banco all’inizio del nuovo Governo con le parole “aria di cambiamento e di discontinuità” con il Governo di Mario Draghi che sarà ricordato prima di tutto per la pragmaticità del suo Premier con la quale ha affrontato le “rogne” del Paese relative in modo particolare all’emergenza pandemica.
Dobbiamo risolvere le criticità del Gioco
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Ma anche occupandosi delle tante altre crisi, che di certo non sono state poche. Così, nell’accedere alle numerose decisioni che recentemente sono state prese, risulta inevitabile andare a curiosare cosa ha fatto l’attuale Governo per risolvere almeno in minima parte le criticità del mondo dei giochi che ovunque si guardi, purtroppo, vede spuntare punti di domanda infiniti rimasti senza risposta sia da parte del “vecchio” Governo che non ha saputo, o voluto, o potuto affrontare come peraltro aveva promesso addirittura in tantissime occasioni pubbliche, che dall’Esecutivo attuale.
La nuova compagine di Giorgia Meloni probabilmente non ha avuto ancora il tempo di occuparsi della tanto attesa stesura del riordino nazionale dell’intero settore del gioco così da poter consentire a quest’ultimo di poter lavorare con rispetto per lo stesso settore ed anche della legalità che le “Riserve di Stato” rappresentano sul territorio: cosa che non accade da troppo tempo e che provoca notevoli disagi.
Il Gioco ha fretta di essere considerato una risorsa
Ma, per ora, nulla ancora è stato fatto e così anche questo Governo, con il gruppo di maggioranza, si deve confrontare con la percezione che aleggia nel Paese nei confronti del mondo ludico.
Quella stessa percezione di rischio e di pericolosità che il settore racchiude viene ingigantita dai suoi detrattori e dall’opinione pubblica che non riescono a smettere di denigrare tutte le sue imprese, gli addetti ai lavori ed addirittura chi se ne occupa, come peraltro persino chi vi gioca: ma nessuno schieramento politico vuole mettere un fine a tutto questa pantomima.
Decisamente una situazione “pericolosa” in generale che non è condivisibile in quanto il gioco pubblico, ovviamente ci mettiamo dentro anche il casino online legale AAMS/ADM offerto dal brand GiocoDigitale, è un servizio legale che rappresenta il prodotto di Stato nei confronti della cittadinanza e lo mette prima di tutto al sicuro dalle tante manipolazioni della malavita.
E non vi è dubbio che questa legalità andrebbe maggiormente supportata da una nuova regolamentazione nazionale che consegnerebbe nelle sue mani quella “forza e quella consistenza” per fronteggiare qualsiasi cosa si metta in opposizione alle attività ludiche legali, rafforzando la “sua posizione nei confronti di chicchessia”.
E soltanto il riordino potrebbe riuscire a consegnare una simile “potenza rappresentativa” nei confronti dell’opinione pubblica. Sembra indiscutibile che sino a quando la richiesta di questo “intrattenimento” sarà così profondamente legata alla vita quotidiana di tanti cittadini, il gioco certamente esisterà.
Sono tanti i lavoratori nel mondo dei Giochi
Ed i suoi detrattori se ne faranno sicuramente una ragione anche per rispettare innanzi tutto la posizione sociale del settore con l’importante numero di lavoratori diretti ed indiretti che riesce ad occupare, gli importi corposi che il settore convoglia nelle casse dell’Erario a sostegno del bilancio dello Stato (perennemente in rosso): introiti dei quali proprio lo Stato non riesce a farne a meno, come hanno dimostrato più che palesemente tutti i vari Governi che si sono succeduti dal 2017 in poi.
Anno più che famoso della Conferenza Unificata e della sua famigerata Intesa, unico strumento che aveva la parvenza di un vero riordino nazionale e che aveva accontentato (quasi) tutti i suoi protagonisti.
Quindi, appare del tutto impensabile che il mondo ludico venga “fatto sparire” con un colpo di spugna anche se si è provato a farlo accadere con il divieto della pubblicità ai giochi ed alle scommesse mettendo una parte importante di questo settore in “pericolo di vita”.
Ma prima di proseguire nell’esame dei rapporti vecchi e nuovi tra il Governo e l’intera industria ludica serve fare una precisazione lessicale: oggi come si deve chiamare il gioco? Gioco legale o gioco d’azzardo? O semplicemente gioco e basta? L’opinione pubblica, e quindi quella dell’uomo della strada, è che si chiami gioco d’azzardo.
Il Gioco online crea forti discussioni
Da sottolineare anche, come ultima osservazione, che recentemente i detrattori si sono più facilmente indirizzati con i propri consueti “insulti” verso il gioco online dove hanno trovato terreno più fertile per le loro ormai obsolete stigmatizzazioni, visto che “trovare l’interlocutore” è più semplice che attaccare il gioco terrestre. Ma, d’altra parte, poco importa visto che sempre di gioco si tratta e sempre di demonizzazioni si sta parlando.
E demonizzazioni che non si differiscono di molto tra un comparto ed un altro: se nel gioco in presenza ci si concentra su di un giocatore che socializza e che può addirittura convincere chi non conosce il gioco a provare la sensazione di una partita alle slot, nel gioco online ci si scaglia nei confronti di un giocatore “sconosciuto” che si isola e che, quindi, rischia maggiormente di diventare problematico giocando magari in continuazione, creando così una sorta di individuo asociale che si concentra soltanto sulla partita ed esce dalla realtà del suo quotidiano vagando tra la ricerca delle sue ipotetiche vincite “che possono risolvergli la vita”.
Si può dire che entrambe le idee che del gioco hanno i detrattori sarebbero “leggermente” da rivedere se non addirittura da cancellare e la stessa “fine” dovrebbero fare tutte quelle dissertazioni sulla poca serietà del mondo dei giochi visto che senza alcun dubbio il gioco pubblico rappresenta la legalità e quindi lo Stato.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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