Gli operatori di Gioco stanno soffrendo per il mancato arrivo del Riordino

Pubblicazione: 28 Agosto 2024 ore 09:14

operatori di gioco soffrono senza riordino

Davvero sparute notizie animano il mondo dei media per quanto riguarda le trattative per il riordino del gioco terrestre che continua ad essere latitante: cosa che comporta una certa sofferenza tra gli operatori del comparto, ma in generale per l’intero mercato perché da questo riordino dipendono tantissime cose, tra le quali gli investimenti che si potrebbero mettere in atto, ma sui quali nessuno vuole rischiare più di tanto sino a quando non ci sarà più chiarezza.

L’unico punto che si potrebbe reputare “fermo” in questo periodo, purtroppo, è che l’Esecutivo sembrerebbe puntare al prolungamento di un anno per la validità delle concessioni: altro passaggio che aleggia nell’incertezza più totale degli addetti ai lavori che non vorrebbero davvero continuare a vivere per un altro anno nelle condizioni commerciali attuali e con tutte le restrizioni attualmente ancora in vigore. Ivi comprese naturalmente le Leggi Regionali “capestro” che non danno tregua e che non trasmettono di certo sicurezza a tutto il comparto in presenza.

Non arrivano notizie sul tanto agognato Riordino Nazionale del Gioco

Quindi, assodato che all’orizzonte non appare alcuna data per un confronto tra il Coordinamento Tecnico Affari Finanziari delle Regioni ed il Coordinamento Salute sempre delle stesse Regioni per affrontare una nuova bozza di decreto legislativo relativo al gioco fisico da sottoporre al MEF sulla quale trovare un’intesa in Conferenza Unificata, tutto desolatamente tace e lascia nell’aria soltanto quelle famigerate “voci di corridoio” che insistono con il far sentire che il riordino terrestre sia vicino.

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Con la Pandemia si è molto sviluppato il Gioco Online

Ma nella realtà tutto ad oggi appare ancora oscuro: nessuno vuole fare passi indietro, ma neppure in avanti e continuano anche le disquisizioni sempre su quella famosa idea della partecipazione delle Regioni ad una percentuale della raccolta dei giochi per sostenere le spese che appaiono ingenti per supportare le spese del servizio sanitario nazionale per coloro che vengono coinvolti nelle spire delle derive problematiche che il gioco a volte può far incontrare.

Tutte belle parole ed anche bei discorsi e bei programmi che però non riescono a trovare la loro concretezza, quindi le settimane ed i mesi passano e ci si troverà in men che non si dica alla fine dell’anno senza alcuna decisione ufficiale.

Nel settore ludico ormai il bicchiere appare sempre mezzo vuoto

Ma ciò rappresenterebbe che il mondo dei giochi vede il bicchiere mezzo vuoto e questo non rientra nell’atteggiamento che ormai ha fatto proprio da qualche anno: cioè quello di vedere sempre e comunque il “bicchiere mezzo pieno” anche se onestamente si fa davvero fatica ad intravedere questo cammino “vantaggioso” e che sino ad oggi ha accompagnato gli addetti ai lavori del gioco in un percorso difficoltoso facendo lo slalom tra le svariate restrizioni che sono sempre presenti di fronte a qualsiasi attività di gioco pubblico nei vari segmenti che lo stesso rappresenta.

Comunque, armati di positività, oggi gli operatori seppur incerti e zoppicanti nel credere che il riordino terrestre avverrà a breve affrontano questa estate che non lascia intravedere purtroppo alcuna novità.

Bisogna invece prendere atto che dare attuazione alla delega fiscale del Governo, che andrà a compiere un anno nei prossimi giorni essendo stata messa in campo il 9 agosto 2023, per i l momento non è possibile.

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Discriminazione per chi frequenta il gioco d'azzardo

Ed anche che la fermezza delle Regioni nell’intestardirsi su alcuni punti è il primo grande ostacolo che si antepone alla realizzazione del riordino del gioco terrestre che pure ne avrebbe davvero un bisogno infinito per dare respiro ai suoi operatori che non ne possono davvero più di dover sempre ricorrere ai vari TAR di competenza per vedere acclarato il proprio diritto di vivere commercialmente.

C’è tanta confusione anche sulle Concessioni di Gioco

Diritto che dovrebbe discendere dalle concessioni che lo Stato ha elargito e che non sembrano essere a garanzia di alcun che, visto che sono messe in discussione dalle tanto ricordate Leggi Regionali “capestro” che pongono ogni limite possibile: dal distanziometro, dalle fasce orarie di accensione delle apparecchiature di gioco, dai luoghi sensibili che non riescono a trovare una propria identità nazionale e che appartengono ad una lista infinita che ogni Comune tende ad allargare secondo la propria discrezione.

Questo sicuramente non fa bene allo svolgimento del compito commerciale in carico alle “Riserve di Stato” che dovrebbe essere quello di rappresentare la legalità sull’intero italico territorio, ma che di fatto non è possibile sostenere.

E così si rimane in attesa di un’intesa che le Regioni stentano a trovare, non riuscendo a trovare quella famosa quadra da presentare al MEF ed in Conferenza Unificata: quadra che servirebbe per proseguire nel riordino del gioco fisico che dovrà essere approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri dopo i pareri delle Commissioni Parlamentari di riferimento.

Un cammino tortuoso che non fa il bene di nessuno

Non si può nascondere che questo cammino ludico si dimostra senz’altro tortuoso visto che è irto di punti spinosi sui quali trovare un’intesa risulta essere un’impresa davvero ardua: e non c’è dubbio che un primo scoglio sul quale non si riesce a trovare l’incontro è il cosiddetto distanziometro che viaggia appaiato con la determinazione di un elenco di luoghi sensibili spropositato.

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Il Gioco continua ad essere spremuto come sempre

Entrambi strumenti che dovrebbero essere decisi a livello nazionale e proprio per avere un gioco equamente applicato da nord a sud dello Stivale non lasciando alle varie Amministrazioni la possibilità di stabilirne la metratura oppure la lunghezza dell’elenco dei luoghi sensibili a proprio piacimento.

Altro scontro “frontale” lo si trova nella certificazione dei locali di gioco e nella riduzione del numero degli apparecchi di gioco, operazione che in verità era già stata avviata con la famigerata Intesa sottoscritta in Conferenza Unificata nel 2017: punti che continuano a suscitare discussioni che sicuramente faranno slittare il riordino nel 2025.

Si attendono novità dal Governo

E ciò mentre il riordino dell’online prosegue nel suo cammino sufficientemente sereno e scorrevole: infatti, i documenti relativi sono già stati inviati sia al Consiglio di Stato che alla Commissione europea per le regole tecniche e per il consueto stand still che dovrebbe chiudersi verso la metà del prossimo ottobre.

Tutto il cammino intrapreso sta prendendo corpo nel modo giusto e si concluderà nel modo “meno indolore”. Mentre per il gioco fisico e per le sue concessioni che scadono tutte a fine 2024 tutto appare ancora in alto mare… per non dire di peggio!

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Vanessa Maggi

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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità.

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