Tutela del Gioco pubblico e libertà d’impresa: un caso particolare
Distanziometro: sostantivo maschile singolare, croce di ogni attività del gioco pubblico che da anni tiene in ostaggio i punti di gioco e che impedisce loro di svolgere appieno il compito di rappresentare la legalità sull’italico territorio. Dunque, deve continuare a vivere oppure no?
Devono considerarsi poi le diverse distanze che vengono imposte dalle famigerate Leggi Regionali “capestro”, oppure nel futuribile riordino del gioco terrestre, e come anche sottoposto dalle Amministrazioni, si può studiare un unico distanziometro uguale da nord a sud del Paese?
Oppure ancora si potrebbe valutare un distanziometro da applicarsi non nei confronti dei cosiddetti luoghi sensibili, ma bensì da punto di gioco a punto di gioco, come succede peraltro per i tabaccai? Questo è un tema impegnativo che si sta cercando di affrontare ma purtroppo senza risultati positivi e che tiene piuttosto “accesi” i rapporti tra le Regioni ed il Ministero delle Finanze e dell’Economia durante i famosi tavoli di confronto.
Un bandolo della matassa difficile da trovare
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Attorno ai quali si sta “perdendo troppo tempo” poiché, seppur disquisendo a lungo, non si riesce a “quagliare” nulla di idoneo per trovare un accordo (che oggi appare quasi impossibile raggiungere) indirizzato a porre le basi del riordino del gioco in presenza!
Non è facile trovare il “bandolo della matassa” quando si parla di distanziometro e di luoghi sensibili perché il “gomitolo” appare piuttosto ingarbugliato, ed anche un po’ infeltrito, trattandosi di un’annosa vicenda che non riesce a vedere una fine.
Ma che bisognerà impegnarsi ad affrontare con maggiore volontà di intenti perché se non si risolve la problematica del distanziometro e la Questione Territoriale “non tira aria buona” per poter effettuare il bando di gara per le nuove concessioni del gioco terrestre che, con tutta probabilità, subiranno un’ulteriore proroga visto che sono in scadenza al 31 dicembre 2024, e la tempistica appare troppo stretta per poterci arrivare vista la presa di posizione delle Amministrazioni Regionali.
L’impegno del Governo nel ristrutturare il settore dei Giochi
E così, l’impegno che il Governo ha deciso di mettere sul tavolo per voler ristrutturare il settore dei giochi d’azzardo presenti anche nei casinò online comincia davvero a… scricchiolare, cosa che comporta nuovamente il nascere di quell’incertezza che ormai da anni vive e regna nel mondo dei giochi non consentendo al gioco pubblico di fare il proprio lavoro come invece dovrebbe fare!
Ma una delle poche certezze che sembrano emergere in questi ultimi momenti, e forse proprio grazie ai tavoli di confronto tra le Regioni ed il MEF, è che le norme sulla distribuzione dei punti di gioco, come anche i distanziometri, possono veramente rappresentare strumenti “bellicosi” di concorrenza nei rapporti tra operatori.
Ed a proposito del cosiddetto distanziometro e sul suo impiego “ci piace” riferire della pronuncia di un Giudice Amministrativo che ha considerato legittime le richieste di un operatore privato in merito all’applicazione di un distanziometro ad un punto di gioco di un concorrente diretto.
La materia del “contendere” sottoposta al parere dei Giudici del TAR riguarda la verifica dell’applicazione delle norme regionali per quanto riguarda il distanziometro e la conseguente distanza dai cosiddetti luoghi sensibili: il richiedente è un operatore privato che ha denunciato la presunta non corretta applicazione del distanziometro messa in atto dalla Amministrazione interessata e che riguarda l’apertura di un nuovo punto di distribuzione del gioco appartenente ad un diverso operatore privato.
Le ragione del Ricorrente in questo caso particolare
Il ricorrente, come afferma un Giudice di quel Tribunale, ha il diritto di proporre ricorso per difendere un “bene della propria vita commerciale” da tutelare ed i Giudici aditi sono tenuti a fare le valutazioni sui contenuti del ricorso: laddove gli stessi hanno spiegato che il “bene della vita” dell’istante andrebbe riconosciuto proprio nell’applicazione corretta del criterio della “richiamata vicinanza”.
Vicinanza che attesta che ci si debba attentamente occupare dell’ubicazione del centro giochi oggetto di contestazione, rispetto all’esercizio del ricorrente che esercita la stessa attività settoriale.
In altre parole forse più chiare, si può dire che i Giudici del TAR intendono tutelare la concorrenza e le posizioni di mercato degli operatori privati, argomentando questa decisione con motivazioni a sostegno della necessità di dover decidere sulle criticità che sono state esposte dal ricorrente nell’applicazione del distanziometro.
I Giudici vogliono vederci chiaro
Ed i Giudici intendono chiarire meglio il loro pensiero così: la richiamata “vicinanza” in senso di spazio deve considerarsi nell’ambito del bacino commerciale e dunque nell’area in cui si mette in atto l’influenza-concorrenza del punto di gioco concorrente, cosa che inequivocabilmente va ad incidere sul mercato del ricorrente.
Nel mondo del gioco l’importanza della posizione dello stesso ricorrente si rapporta ad un regolare svolgimento dell’attività della concorrenza che non deve ledere la posizione di un altro operatore.
Sempre gli stessi Giudici vanno ulteriormente a specificare che dovranno essere verificati alcuni parametri per riconoscere se mai ci si trovi nell’ambito della problematica come si è rappresentata dal ricorrente e che necessita di tutela.
Ebbene, in pratica la licenza impugnata riguarda una nuova struttura commerciale che opera nello stesso settore della società ricorrente e che è posta alla distanza davvero di pochi metri: così si presenta un nuovo soggetto concorrente che opera nell’identico bacino di utenza in violazione delle disposizioni che governano la disciplina dei giochi e delle scommesse.
La conclusione di questo caso davvero particolare
Tutto questo si contempla nel fatto che risulta comprovata la attinenza della licenza rilasciata a sensi dell’art.88 Tulps nella medesima area in cui si svolge l’attività della società ricorrente che accetta un regolare svolgimento della concorrenza ma ritiene equo dolersi del pregiudizio che potrebbe discendere alla sua attività per effetto della riduzione del volume d’affari minato dall’altra attività simile messa in campo a troppo breve distanza.
In conclusione, i Giudici affermano che la normativa sulla distribuzione dei punti di gioco, le modalità di applicazione con gli effetti concreti che ne derivano hanno anche un impatto diretto in termini di concorrenza del mercato ed anche delle posizioni di mercato tra gli operatori privati.
Ne discende che il riordino del comparto terrestre necessita di mettere in atto un equilibrio necessario a rispondere a tutte le esigenze che sono state rappresentate nel ricorso facendo una sintesi necessaria ed utile al Legislatore responsabile.
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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