Le prime critiche al riordino del gioco d’azzardo online
Dopo il lungo silenzio seguito alla stesura del riordino del gioco online approvato nel marzo scorso in Consiglio dei Ministri, ottenuto con una velocità che forse non ci si aspettava e portatore sano di alcuni “dettagli economici” relativi al costo delle concessioni online “lievitate a dismisura” e stabilite a 7 milioni di euro ciascuna, era del tutto prevedibile veder insorgere qualche malessere (per il momento verbale e non su risvolti economici) da parte degli operatori e dalle Associazioni di categoria.
Cosa che si è palesata recentemente e puntualmente anche in occasione del CasinoBeats Summit appena conclusosi a Malta nel quale è intervenuto un parterre di tutto pregio che ha espresso in alcuni casi il proprio e personale punto di vista su questa prima parte di intervento istituzionale dell’attuale Governo Meloni che ha “affrontato e deciso” per il momento il riordino del gioco a distanza: tra le diverse voci esposte “ci piace” riferire quella di IMGL, International Masters of Gaming Law, in persona del suo Presidente.
Senza mezze misure si è espresso in modo particolarmente critico in relazione a tale riordino che, come ben si sa, si stava attendendo con una certa apprensione e che per taluni non si è dimostrato affatto all’altezza.
In tanti parlano dell’ennesima occasione persa
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Così, per entrare maggiormente nello specifico di questa critica ecco una specie di resoconto di quanto affermato e dal contenuto niente affatto favorevole allo stesso riordino online disposto dal Governo e che vedrà la sua attuazione dei prossimi mesi che viene a considerarsi “una vera occasione persa più che un’opportunità”.
Ma perché questo giudizio così drastico ed un’affermazione così circoscritta? Pare che questo parere sia la conseguenza non solo della propria esperienza, ma anche per il ruolo di osservatore esterno che applica una visione globale dell’industria del gioco: dunque, la critica deriva non soltanto da un’analisi tecnica oppure giuridica dei contenuti dell’intervento istituzionale, ma sopratutto dai riscontri effettivi che si sono registrati presso gli operatori internazionali.
Sia da parte di coloro che operano già in Italia. ad esempio i molti siti di bingo italiani online con licenza ADM, o da quelli che pensavano di poter instaurare nuovi rapporti commerciali con il Bel Paese e che ora sembrano piuttosto bloccati.
Sono identiche le sensazioni che si sono percepite presso le conferenze internazionali proprio come quella che si è appena conclusa a Malta, CasinoBeats Summit, dove si sono sentiti i pareri dei grandi interpreti internazionali del gioco che non sono per niente interessati nei confronti dell’italico gioco: o quanto meno interesse che è venuto meno proprio a seguito di un riordino dell’online messo in campo con queste condizioni.
Le concessioni per il gioco online costano care in Italia
E non si parla soltanto del “problema” dei 7 milioni di euro per ogni concessione, ma si riferisce anche alle grandi “storture”, inteso come difetti, errori od inesattezza, della normativa che regola il gioco pubblico in Italia: e qui è evidente che la “lista delle storture” include sopratutto il divieto totale della pubblicità ai giochi ed alle scommesse che rende praticamente impossibile ad un operatore nuovo l’entrare sul mercato, considerato che non potrebbe rendere pubblica questa notizia a nessuno.
D’accordo che si potrebbe aprire un piccolo spiraglio, e quindi acquisire un minimo di speranza, laddove sempre nello stesso riordino a distanza si legge che sarà consentito di “fare informazione” sul gioco legale, ma questo non può ricomprendere la notizia della nascita sul mercato di una nuova struttura ludica, di come opera, cosa propone e tutto ciò che può attrarre un giocatore in occasione dell’apertura di una nuova azienda.
Il Decreto Dignità contenitore di tale divieto, dunque, continua a fare danni anche dopo cinque-sei anni dalla sua ascesa in campo e si sperava davvero che con il riordino ci fosse un intervento particolare da parte delle Istituzioni: una rivisitazione, un allargamento delle sue maglie, un cambiamento di rotta.
Insomma, un qualcosa che potesse sembrare un suo “allontanamento” da una normativa così totalitaria e proibizionistica: ma nulla di questo è accaduto o sta accadendo e tale limite permane e si ripercuote sull’interessamento dell’italico gioco da parte degli investitori.
IGML lancia delle critiche ben poco velate
Nel frattempo, si continua a voler cercare di spiegare le critiche di IGML sottolineando che con il riordino online invece di creare una possibilità od un’opportunità per quello che è il principale mercato del gioco in Europa si è persa una grande occasione per sistemare davvero il settore del gioco, cosa che poteva suscitare interesse per gli investitori.
Stessa cosa probabilmente avrebbe potuto accadere con una gara “ben confezionata”… nel cui termine si potrebbe ravvisare sicuramente il riferimento “velato” a quei 7 milioni di euro per ogni concessione online! Qui, forse, sembrerebbe quasi arrivato il momento di chiudere il “racconto” su quanto dichiarato da IGML, critiche comprese.
La politica sembra piu vicina al settore ludico italiano
Mentre “ci piace”, riferire una dichiarazione diversa intervenuta a livello politico, e da parte di un paio di deputati del Partito Democratico, rivolta al Ministro dell’Economia Giorgetti per riuscire a comprendere quale iniziative intenda intraprendere il Governo per provvedere ad un adeguamento della disciplina in materia di gioco.
Adeguamento indirizzato a risolvere un problema normativo relativo al decreto legislativo per il riordino del gioco online nel quale si evidenzia un’impostazione basata in modo prioritario sugli interessi dell’Erario e della filiera che gestisce i giochi e di certo non sulla sicurezza dei suoi frequentatori abituali.
Infatti, viene posta scarsa attenzione al contrasto del gioco d’azzardo e questo comporta una forte preoccupazione per le misure inserite nel riordino che paiono del tutto insufficienti a questo specifico scopo.
Cosa intende fare il nostro Governo in materia di Gioco
Ovviamente si parla sempre del riordino online laddove esiste il dubbio su quali iniziative intenda intraprendere il Governo per pervenire ad un adeguamento della normativa in materia ludica per una specificazione al punto p) dell’articolo 15 laddove si prevede “l’accesso ai dati da parte dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività di prevenzione della patologia del gioco d’azzardo”.
Mentre il decreto legislativo in attuazione della delega non contiene alcun criterio direttivo relativo alla richiamata lettera al punto p): ciò rappresenta, senza alcun dubbio, una stortura che il Governo dovrebbe risolvere.
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro