Sequel de La Storia Infinita: il riordino nazionale del Gioco

Pubblicazione: 10 Marzo 2024 ore 12:02

storia infinita sul riordino del gioco

Quasi per incanto, quando si parla del mondo dei giochi, di Legge Delega, di riordino dell’intero settore la mente (ed anche una parte di cuore di chi ama il gioco d’azzardo) non può che andare indietro negli anni e ricordarsi di Pier Paolo Baretta e del suo impegno profuso nel 2017 al raggiungimento di un’Intesa della quale ancora oggi si parla e che aveva messo d’accordo i più importanti protagonisti del settore di allora che l’avevano sottoscritta dopo giornate impegnative di ogni tipo di trattativa.

Così, quando si è potuta acquisire una dichiarazione attuale dell’ex sottosegretario con delega ai giochi, la curiosità di conoscere ancora più dettagli del cammino che quel “tentativo di riordino” aveva intrapreso è forte, così come “ci piace” conoscere il suo pensiero su ciò che accade oggi laddove si percepisce “di pancia” che questa volta “ci siamo” ed il riordino ludico ha avuto inizio anche se c’è ancora tanta incertezza, incredulità e perplessità sulle prime mosse effettuate dal Governo verso il gioco online.

Dunque, eccoci qui ben intenzionati ad ascoltare la “storia del gioco” a partire dal 2012 sino alla Delega fiscale odierna che con il suo Articolo 13 comprende la ristrutturazione del mondo ludico per renderlo più coerente con i tempi attuali, in modo da offrire un gioco più sicuro, divertente e che tuteli sopratutto le persone più fragili.

Un tuffo nel passato che deve far riflettere

Conoscere la “storia” ed il pensiero di Pier Paolo Baretta è un grande tuffo nel passato ludico sul quale lo stesso, oggi assessore al bilancio del Comune di Napoli, si ritiene abbia una visione privilegiata che può servire da supporto sull’attuale riforma del gioco che il Governo sta cercando “di eseguire”.

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Baretta sul riordino sottolinea che rappresenta un’importante occasione per completare un percorso iniziato negli scorsi anni e che oggi vuole riaffermare la priorità della salute pubblica che deve venire prima delle entrate erariali che sembrava avessero preso “il sopravvento”.

Ma il Governo prima deve guardare agli interessi della salute del cittadino-giocatore, anche a quelli che amano giocare online al WinForLife nei migliori siti italiani, e poi al resto: curare la salute dei soggetti vulnerabili attraverso già sperimentate soluzioni, come la formazione, la cultura del gioco oppure anche i limiti di giocata.

Nel corso degli anni, poi, durante la “gestione Baretta” si è pensato di organizzare la rete terrestre: ma il concetto di nuova distribuzione va valutato con estrema attenzione affinché non sussista il rischio di una presenza di gioco troppo “concentrata”, creando magari una dislocazione troppo periferica andando a creare zone extraurbane “dedicate al gioco”, quasi punti di emarginazione e non di divertimento.

Troppe Leggi diverse hanno creato confusione

Ma ecco che ora “appare la storia del gioco” da parte dello stesso Baretta: ricorda perfettamente che il percorso del riordino ha sulle proprie spalle dalla Legge Balduzzi del 2012 alla prima delega del 2014 ed è stato davvero tortuoso ma purtroppo non ha raggiunto ancora oggi un obbiettivo pratico, gestibile e soddisfacente per tutti.

D’altronde, già nel 2014 si parlava di riforma delle rete fisica: quindi dieci anni fa era un argomento di spicco come anche di stesura di regole uniformi sulle concessioni e sulle autorizzazioni ed anche della partecipazione dei Comuni ai rilasci autorizzativi.

Ma il continuo aumento della richiesta di gioco, con il conseguente rischio di incorrere nel gioco problematico, sembrava aver creato una sorta di corto circuito che ha bloccato qualsiasi “incedere di una normativa adeguata” a quel particolare sviluppo dell’uso del gioco.

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Troppi avvicendamenti nelle Istituzioni hanno creato rallentamenti

Così nel 2014 il Governo forse per paura di sfavorevoli risvolti a livello elettorale andava a rinunciare all’applicazione della delega di quell’anno. Ed intanto il tempo passava nell’immobilismo sino ad arrivare all’incarico dello stesso Baretta che ricorda bene quei tempi piuttosto convulsi per il mondo dei giochi e per le tante discriminazioni che venivano operate nei confronti dei suoi operatori e delle imprese.

Effettivamente, quando la delega è stata assunta da Baretta ha cercato continuamente un confronto, una mediazione ed a volte anche rapporti “leggermente tumultuosi” in Parlamento e con gli operatori del settore, i concessionari ed i gestori, con le associazioni di categoria e con i Comuni.

Un grande ed operoso lavoro per trovare una linea di incontro che sembrava difficile da raggiungere: intanto il mondo ludico era sempre “sotto tiro” anche da parte di una certa politica che vedeva nel settore solo immoralità e delinquenza, mentre l’obbiettivo di Baretta era ottenere una normativa che supportasse il gioco come una condizione normale nella vita delle persone, come un divertimento sporadico cercando di mediare tra il renderlo troppo presente, ma anche di proibirlo.

Nonostante tutto il settore dei Giochi continuava a crescere

Insomma una specie di linea border line da seguire per avere un settore “divertente” ma anche “remunerativo” per le casse erariali, scopo quest’ultimo che veniva comunque raggiunto ogni anno.

Nel frattempo il settore cresceva, ma sembrava diviso, ognuno pensava al “proprio orticello” senza considerare il concetto di globalità che ora sembra essere stata raggiunta: purtroppo, allora non si riusciva a condividere una visione unica del gioco con regole uniformi a livello nazionale, però si era riusciti ad “accontentare” una pare dei detrattori del gioco con la riduzione del 30% delle 400 mila slot sul territorio.

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Ma nel 2017 si è raggiunto un importante obbiettivo con l’Intesa raggiunta in Conferenza Unificata che prevedeva già allora una riduzione piuttosto drastica dei punti di gioco: risultati che assumevano le sembianze di un vero tentativo di riforma, ma non ancora soddisfacente.

Quella volta in cui il settore ludico vacillò

Insomma in quel lontano 2017 non si accontentarono né gli Enti Locali che non partecipavano alle entrate del gioco, né gli operatori che non si rendevano conto quanto era tragico l’impatto negativo sulla reputazione del settore, e neppure lo Stato che vedeva nella riduzione dei punti vendita un minor gettito fiscale.

Un vero terremoto ludico che ha sortito l’effetto di rendere nulla quella delega fiscale per la 17a legislatura. Dal 2017 sino ad oggi, invece, si può raccontare che per il mondo dei giochi si sono avverati tantissimi cambiamenti, sopratutto nella percezione dei problemi che il settore vive nel quotidiano con tutte quelle Leggi Regionali “capestro” che incombono sulla testa di tutte le attività commerciali dello stesso settore.

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Vanessa Maggi

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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità.

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