Non solo Gioco: L’intelligenza artificiale può servire anche da altro

Recentemente, e spesso, si è parlato della tecnologia in perenne evoluzione che viene applicata al mondo dei giochi: come, per esempio, la realtà virtuale e quella aumentata, il metaverso mondo ancora quasi da scoprire e comprendere, l’intelligenza artificiale.

E proprio quest’ultima ha sollecitato l’attenzione per un’iniziativa messa in atto a mezzo di un progetto, che funziona già da un po’ di tempo, e che potrebbe aprire senza dubbio uno squarcio per proteggere i giocatori dal disturbo da gioco d’azzardo, o identificare i giocatori che soffrono o sono a rischio di cadere nel gioco patologico.

Ciò potrebbe concretizzarsi a mezzo proprio dell’intelligenza artificiale per analizzare i comportamenti abituali di certi giocatori intervenendo per metterli al riparo dall’incorrere in rischi peggiori: e per chi ancora non ne fosse a conoscenza, l’intelligenza artificiale è l’abilità di un computer di svolgere funzioni e/o ragionamenti che tipicamente vengono svolti dalla mente umana in modo del tutto autonomo e con un ragionamento intelligente, logico e sopratutto razionale.

Il che a volte porta a riflettere profondamente se le macchine possano davvero pensare ed arrivare a tali obbiettivi che oggi sembrano essere stati raggiunti, anche se questo sviluppo tecnologico lascia (sopratutto i diversamente giovani) alquanto basiti, ma senz’altro positivamente.

Uno strumento davvero utile per noi umani

Ma l’intelligenza artificiale cos’è e, sopratutto, come funziona e come può di fatto aiutare “gli umani” a migliorarsi? In pratica l’intelligenza artificiale è la scienza che crea macchine capaci di pensare ed agire come appunto gli esseri umani, usando algoritmi e dati e si basa su diverse discipline come la matematica, la logica, la psicologia, la linguistica, la filosofia e la neuroscienza.

Oggi, l’intelligenza artificiale, si applica in parecchi ambiti della vita quotidiana come la medicina, l’industria, l’istruzione, l’arte, il gioco, la sicurezza ed, infine, la comunicazione ed offre opportunità e sfide come, per esempio, la creazione di nuove professioni, l’innovazione tecnologica, l’etica, l’impatto sociale.

Così con questo particolare progetto, ovviamente, si è pensato di cogliere al volo l’opportunità di aiutare proprio con l’intelligenza artificiale il sociale, cioè gli operatori del settore ludico, ad esempio i migliori casino italiani online legali ADM che sono autorizzati dalle leggi del nostro Paese, per rilevare potenziali dipendenze dal gioco tra i propri utenti.

Servizio decisamente utile e di grande impatto per il sociale e solo chi è venuto a stretto contatto con il gioco problematico può comprendere quanto può considerarsi “un’invenzione” utile e di supporto: come è altrettanto opportuno prendere atto dello sviluppo pratico di questo studio che utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare i comportamenti abituali dei giocatori online.

Una tecnologia con un grande futuro

Questa tecnologia che è già stata applicata da diverse società internazionali, ed anche nel nostro Paese , permette di riconoscere il consueto agire di un giocatore: e si parte dagli schemi di approccio al gioco, al numero di ore sia diurne che notturne che vengono trascorse in rete, ed anche all’abitudine di correre dietro alle perdite per cercare di recuperarle, forse la cosa peggiore che un giocatore può mettere in atto.

Dopo l’esame di questi comportamenti si assegna a ciascun utente sottoposto a questo “esame artificiale” una sorta di classifica: ed in base a tale classifica, se viene riconosciuta una potenziale dipendenza dal gioco, all’utente esaminato viene inviata meno pubblicità sulle offerte che vengono immesse sul mercato, mentre si andranno ad aumentare i messaggi di spinta a ridurre le scommesse, oltre ad aggiungere richiami a fare delle pause dal gioco e ad appoggiarsi ad un aiuto di sostegno per migliorare il “modo d’uso” che lo stesso giocatore sta facendo del gioco stesso.

Tutti consigli senza dubbio utili, “sopratutto se saranno ascoltati”. Di certo, il servizio messo in campo per aiutare gli operatori ludici ad intrattenere rapporti con un’utenza più “sana” non è per nulla semplice ed è stato sviluppato raccogliendo dati da fonti diverse: comprese le transazioni che sono state effettuate da chi viene sottoposto a questa “specie di controllo”, i giochi sui quali si concentra l’attenzione del soggetto ed anche un’analisi dei rapporti che vengono instaurati con il servizio clienti: e non solo.

Infatti, si suggerisce altresì di valutare ed analizzare con particolare attenzione direttamente la persona esaminanda perché “la stessa scommessa può essere fatale in un caso e magari risulta irrilevante in un altro”: e questo è un dato ed un confronto alquanto difficile da “realizzare”.

Piccole differenze ma essenziali

E proprio per riuscire a percepire delle piccole differenze che possono essere essenziali per poter intervenire con risultati ottimali, e poter quindi attuare una politica di contenimento dei rischi valida per la prevenzione del gioco problematico od addirittura compulsivo, l’intelligenza artificiale può supportare l’operatore nella scelta delle strategie e sarà “un piacere” avvalersi di tale supporto strategico che diventerà, ne siamo assolutamente certi, sempre più presente nella nostra quotidianità anche se al momento ancora suscita qualche domanda, sopratutto da parte come già sottolineato poc’anzi da parte dei diversamente giovani che con queste innovazioni tecnologiche non hanno ancora un rapporto del tutto scorrevole e consapevole.

Da qualche tempo, per ricollegarci alle prime righe di questo articolo, è stato attivato questo protocollo teso ad integrare Intelligenza Artificiale e Realtà virtuale per la diagnosi precoce delle dipendenze da gioco: quindi è una realtà con la quale ci si sta già confrontando segno evidente che ha già dato i suoi primi frutti positivi per la diagnosi precoce delle dipendenze da gioco, cosa che può davvero aprire la strada anche per strategie di trattamento più efficaci.

Un progetto davvero ad ampio respiro

Questo protocollo è incluso in un più ampio progetto denominato “Cambio Gioco” finanziato dal Ministero della Salute con l’obbiettivo di ridurre le conseguenze del gioco patologico e per creare nuove sinergie tra operatori, servizio sanitario e utenza che possano far “abbracciare” gli approcci tradizionali per la cura delle derive dell’abuso del gioco d’azzardo con le novità tecnologiche che possono fornire la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale: il tutto accade a mezzo di un visore VR, un sensore wearable ed uno smartphone che ricrea ciò che viene definito “setting virtuale”, in tutto simile alla realtà, ma privo delle conseguenze negative che potrebbero intervenire in un setting reale.

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