Mondo dei Giochi: Sempre in allenamento per tenersi pronto

Tutto il mondo dei giochi si sta allenando da tempo per riuscire ad essere obbiettivo e trasparente (nella mente) nel percorrere il proprio cammino commerciale ed industriale a mezzo di un comparto (il corpo) che deve essere senza dubbio più funzionale ed aggiornato ai nostri tempi.

Deve essere al di sopra di ogni sospetto, pulito economicamente e personalmente e pronto a tutti i cambiamenti che dovessero in ogni caso “uscire” dal riordino nazionale che la Legge Delega fiscale ha già ventilato con i vari punti che dovrebbero essere effettivamente regolamentati di nuovo e sopratutto con miglior equilibrio.

Questa potrebbe essere la “traduzione ludica” dell’espressione: “Mens sana in corpore sano”, laddove si indica che sia il corpo che la mente sono importanti e che non va trascurata la salute di nessuno dei due. Ecco perché si vuole ancora una volta sottolineare una serie di situazioni piuttosto critiche e che aspettano una soluzione che si spera possa arrivare con il riordino atteso da così tanto tempo.

Ci si aspetta davvero tanto dal Governo

Ormai sembra non esservi più alcun dubbio che la 19a Legislatura possa davvero compiere questo “grande salto nel futuro” per il settore dei giochi, argomento che Giorgia Meloni ha inteso affrontare sin dall’inizio del suo incarico istituzionale e che vorrebbe risolvere: non si deve dimenticare, infatti, che il comparto ludico è un grande sostegno per le casse dello Stato che ne traggono notevoli benefici… ma soltanto quando il settore funziona bene e non continua a trascinarsi in un caos desolante e controproducente.

Come ci si augura che questo fare concreto in divenire a breve da parte dell’attuale Esecutivo non sia stato l’unico “pungolo” a spingere il nostro Premier ad avvicinarsi al riordino ludico con le idee che apparentemente sembrano chiare. Anche il recente rinnovamento della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha un ruolo primario nella gestione del gioco e ne è il regolatore, è stato un movimento che sembra promettere una nuova vita per i vari segmenti del gioco e non solo in questo settore.

In effetti i poteri ed i compiti dell’Agenzia spaziano in comparti diversi: comunque anche questo “passo” di cambio ai vertici di ADM, che regola tutti i giochi d’azzardo e tutti i divertimenti presenti nei casino online italiani legali, è servito per liberare la mente degli operatori laddove pensavano che il loro futuro non interessasse più proprio a nessuno.

Chi ben comincia è a metà dell’opera

Ma così non è: sicuramente l’iter già avviato con la Legge Delega pare essere di certo prodromo al compimento reale di una riforma generale del gioco pubblico e questo serve davvero come fonte di speranza per il futuro di un comparto che da anni è in balia di vari eventi che non hanno sicuramente aiutato le attività di gioco a camminare con serenità nei relativi percorsi commerciali.

L’intendimento del nuovo Esecutivo sembra obbiettivamente quello di rimettere apposto alcuni capisaldi del sistema-gioco che sono stati trascurati se non addirittura dimenticati quando si sono consentiti periodi di forte demonizzazione dell’intero mondo dei giochi. E pensare che il gioco pubblico è una Riserva di Stato, almeno teoricamente visto che in pratica questo ruolo non viene rispettato!

La “mente” del gioco deve essere impostata di nuovo per ritornare ad essere con il suo comparto (il corpo) l’unico e solo rappresentante della legalità: ruolo che deve essere reimpostato e protetto da parte dell’Agenzia che sta richiedendo rinforzi alla politica per la gestione dell’intero settore: gestione che va attuata nell’immediato ed impostata su di una collaborazione reale tra lo Stato e l’intera industria ludica per approfondire e chiarire definitivamente le criticità attuali e le sfide future del settore, special modo quelle che riguardano l’innovazione tecnologica.

Tutti concentrati per creare un futuro migliore

E qui subentra ancora una volta lo sviluppo del comparto ludico e la sua attivazione nel mondo del futuro che necessariamente deve percorrere, vivere, rappresentare. Ma non solo questo comprende la modernizzazione dell’intero settore: anche l’attribuzione delle concessioni che lo mettono a rappresentare la legalità deve necessariamente cambiare ed entrare nel mondo della concorrenza e della sana competizione.

Le concessioni in corso, salvo un diverso orientamento del Legislatore, a partire dal 2024 non verranno più prorogate e così si dovrebbe rilanciare il principio della competizione aperta come “si usa in tutta Europa” a livello comunitario e questa è la strada da seguire anche nel nostro Paese che, forse, è un po’ indietro in queste applicazioni innovative.

Così, si dovranno rivedere le regole esistenti per le modalità delle gare in modo particolare per quanto riguarda il numero delle stesse concessioni: la tecnologia che avanza sta andando a riscrivere i contorni della legalità dentro il quale necessita muoversi con il numero delle autorizzazioni che devono “coprire bene il territorio” sia quello terrestre che quello online, certamente “illimitato”.

E ciò perché l’esperienza acquisita in emergenza pandemica laddove il gioco legale è stato chiuso per cause di forza maggiore, lì è subentrata l’illegalità. Ergo, se ci fossero poche concessioni ed il territorio risultasse “libero” si insinuerebbe senza alcun dubbio l’illegalità molto attenta a questi “errori” già effettuati dalle istituzioni.

La sicurezza e la legalità prima di ogni cosa

Dunque “repetita juvant”: la legalità prima di tutto il resto. E ritornando alla “mente ed al corpo” del gioco pubblico, se si applicheranno velocità, intelligenza per il futuro, equità, distribuzione ben studiata tutto riprenderà il suo sincronismo perfetto di esistenza e di presenza da nord a sud dello Stivale.

Gli operatori sono senz’altro pronti ed efficienti: aspettano soltanto che l’Esecutivo dia il via alle promesse effettuate ed agli interventi inseriti nella Legge Delega con l’articolo dedicato al mondo ludico. Riordino pronto ad essere adeguato alle problematiche reali che da anni tengono in ostaggio le attività di gioco ed anche agli investimenti di coloro che ancora credono oggi nel business del gioco ritenendo che sia un mondo di tutela e di rappresentanza dello Stato.

Credervi diventa quasi un obbligo per chi opera nell’onestà e nella applicazione delle Leggi: e poco importa che la concorrenza sleale sia tanta e tuttora presente sull’italico territorio. Se il riordino sarà pensato e messo in campo con raziocinio che il nostro Premier ha dimostrato in altre occasioni… tutto tornerà al proprio posto ed il gioco pubblico avrà un futuro “lucente”.

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