L’intelligenza artificiale nel Gioco d’azzardo va regolamentata

Forse in altro nostro fare, si è già sottolineato che quando si parla di intelligenza artificiale a chi scrive viene una forma di “orticaria innovativa” che fa accogliere male ed accettare praticamente con riserva le notizie sull’avanzamento della tecnologia.

Infatti, se la stessa da un lato potrà senz’altro essere utile magari applicata alla produzione dei prodotti (anche se è tutto ancora da verificare) dall’altro potrebbe complicare la vita “degli umani” che andrebbero sostituiti “senza se e senza ma” cosa che comporterebbe per l’occupazione qualche “lievissimo problemino”.

Così oggi, si vuole sottolineare che mentre il mondo dei giochi sta aspettando il suo riordino nazionale dell’intero settore -e vede nel frattempo riordinare solo il segmento online- anche l’intelligenza artificiale (IA per gli amici) sta aspettando un suo regolamento appunto perché ritenuta ancora oscura il suo specifico impiego nell’ambito lavorativo, in modo particolare per quello che ci interessa maggiormente, l’applicazione nell’industria del gioco.

Anche l’Unione Europea pensa all’IA

Se ne vuole parlare sopratutto perché l’Unione Europea intende studiare e mettere in campo un regolamento sull’IA partendo… dalla fine, cioè dall’analisi dei rischi che la sua applicazione potrebbe provocare ed è quindi ovvio che il settore del gioco si metta in attesa di conoscere cosa accadrà considerato che si tratta di un argomento delicato, come è anche speciale il mondo dei giochi che già di suo ha una “vita da prendere con le pinze”, come si suol dire, essendo settore davvero impegnativo ed estremamente difficile, complesso e sopratutto spinoso.

Così serve prendere atto che la normativa sui sistemi di IA si sta scrivendo in questi giorni e proprio in concomitanza con il riordino del gioco: dunque, si presume che si regolamenterà il suo ruolo nel mondo del gaming e del gambling cosa che si è davvero curiosi di conoscere seppur questa curiosità celi anche una certa perplessità ed una piccola opposizione negativa di fronte ad un “argomento quasi ignoto” o quantomeno ancora da scoprire completamente.

Ma per una forma di integrità intellettiva serve essere del tutto corretti ed esprimere il concetto che l’utilizzo della IA nel mondo del gioco potrebbe portare notevoli vantaggi visto che senz’altro aiuterebbe nella creazione di nuove esperienze di gioco sempre maggiormente ricercate dal popolo di giocatori: emozioni e sensazioni sempre più immersive regalate e personalizzate per ogni soggetto che ricerca il divertimento con il gioco.

Dobbiamo limitare i rischi dell’intelligenza artificiale

Ma non bisogna scordare che l’applicazione dell’IA può presentare anche molti rischi sia per gli operatori, anche quelli che offrono il gioco del blackjack online, che per gli utenti ed è esattamente su questo argomento che si tende a riflettere perché potrebbe provocare non pochi disguidi ed anche di una particolare entità.

Proprio in ragione di queste riflessioni è nata la necessità di veder nascere un regolamento dell’intelligenza artificiale: un atto legislativo dell’Unione Europea che avrà effetti sui settori e sul mercato dell’IA, ma tenendo presente che lo stesso “regolamento” a differenza della “direttiva europea” non ha necessità di attuazione da parte dei singoli Stati attraverso una relativa legge nazionale, poiché si applica direttamente.

Ed il suo studio, anche se la notizia non è stata troppo pubblicizzata, è già in corso da un paio d’anni, si risale all’aprile 2021, e come anticipato sta per “venire alla luce” proprio in questo periodo anche se il testo definitivo non è ancora stato pubblicato.

Ma lo scorso dicembre dopo un’estenuante tour de force, la Presidenza del Consiglio ed i negoziatori del Parlamento Europeo sono riusciti ad arrivare ad un accordo seppur al momento provvisorio sulle regole relative alla gestione dell’IA: il cosiddetto Regolamento sull’intelligenza artificiale, appunto con punti fermi ed armonizzati che hanno “soddisfatto tutti” anche se ancora non esiste il testo definitivo di questo “elaborato europeo”.

I sistemi che si basano sull’IA devono essere sicuri

Questo elaborato, prima di tutto, ha come obbiettivo quello di avere certezze assolute che i sistemi dell’IA immessi sul mercato europeo ed utilizzati dagli Stati Membri siano sicuri e sopratutto che rispettino i diritti fondamentali ed i valori dell’UE, ma anche quello di stimolare gli investimenti e l’innovazione in Europa della stessa intelligenza artificiale.

Da tenere ben presente che il regolamento adotterà uno schema focalizzato sul livello di rischio che ciascun sistema di IA può comportare, compresi i sistemi generativi: ovvio che maggiore rischio si rappresenta, maggiori sono le norme imposte ai fornitori di tali sistemi: e cosa rappresenta questo? Significa che mentre in un primo livello non è previsto alcun intervento, l’ultimo livello sarà integralmente vietato qualora comprendesse un rischio inaccettabile.

E qui si sottopone un altro interrogativo: cosa si intende per “rischio”? Per rischio e per la valutazione di un sistema di IA serve tenere presente la salute, la sicurezza ed i diritti fondamentali delle persone: se non vengono rispettati questi precisi criteri l’applicazione dell’IA risulta rischiosa ed inaccettabile e ne deriva che verrà assolutamente vietata.

Una regolamentazione che farebbe la storia del Gioco

Si può parlare, in ogni caso, di una “proposta storica” special modo perché tale regolamento sarebbe la “prima legge unitaria sulla materia” e potrebbe diventare davvero una specie di “faro” come modello di legislazione anche per gli altri Stati.

E per concludere, serve valutare i livelli di rischio con una serie di “podio al contrario”: i sistemi di IA a rischio basso, per i quali non vige alcun obbligo se non quelli imposti dalla normativa esistente come quello sul trattamento dei dati delle persone fisiche.

Il secondo posto i sistemi a rischio limitato ai quali si imporrebbero soltanto obblighi di trasparenza generici, come per esempio rendere noto che il contenuto è stato generato dall’IA in modo che gli utenti possano prendere decisioni informate in merito ad un ulteriore utilizzo.

Requisiti minimi per avere un’IA affidabile

Ed infine i sistemi ad “alto rischio” che pongono rischi significativi: tali sistemi dovranno rispettare una serie di requisiti per una IA affidabile e seguire le procedure di valutazione della conformità prima di poter essere immessi nel mercato dell’Unione Europea.

I divieti saranno imposti a quei sistemi di IA che presentano rischi inaccettabili per la salute, la sicurezza ed i diritti fondamentali dell’UE: sistemi che comportano un elevato potenziale in termini di manipolazione attraverso tecniche subliminali, oppure addirittura di sfruttamento delle vulnerabilità, quali i minori o le persone con disabilità.

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