La campagna elettorale parla anche del gioco d’azzardo
La politica è un “settore” alquanto difficile da comprendere, quanto è difficile “esservi dentro” e gestire situazioni che un giorno vengono fatte apparire in un modo ed il giorno successivo in un altro, ottenendo che l’opinione pubblica sia confusa o venga indirizzata verso posizioni alternanti, e non sempre comprensibili dagli esseri umani che, poi, devono andare a votare ed esprimere il proprio pensiero.
Stranamente, e non sembra ancora la realtà, in questa tornata elettorale non viene cavalcato il gioco pubblico come argomento pregnante dai politici partecipanti alla chermesse, essendo subentrate altre priorità. O forse, finalmente, ci si è accorti che il gioco pubblico ed i migliori casino online, e le eventuali derive che a volte comporta, possono essere affrontate come si è fatto con altre importanti problematiche.
Certo, la necessità di riformare e riordinare tutti i comparti è indispensabile per garantire una tutela dei consumatori sempre maggiore, ma finalmente si sono abbandonati i vecchi ed obsoleti slogan anti-gioco che sotto elezioni riempivano i tavoli politici ed i discorsi: di qualsiasi colore fossero.
Il mondo del gioco prende questo “nuovo clima” assolutamente in modo positivo, poiché tutta l’industria del settore sta inseguendo da anni una sorta di normalità e di sostenibilità che anche solo qualche mese fa sembrava irraggiungibile.
Oggi, avendo percepito che si sta concretizzando una specie di retromarcia dell’attuale Governo nei suoi confronti, il gioco spera di riuscire ad essere considerato alla pari di qualunque altra attività del Paese, certamente tenendo sempre ben presente i profili di delicatezza che può rivestire, ma senza più essere equiparato al “problema del Paese oppure addirittura ad una emergenza”.
Un repentino cambio di rotta
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Questo repentino cambio di rotta, quindi, è ben apprezzato da tutta l’industria del gioco che vi rintraccia una qualche apertura e, sopratutto, fa nettamente percepire che dopo tutte le battaglie di questo ultimo anno, il Ministro degli Interni ha esteso il suo livello di preoccupazione anche verso altri rischi e vizi che potrebbero minare la salute.
Tanti cambi di direzione ai quali i cittadini elettori si stanno abituando, e cercano di capire, anche se non è facile e contempla un’elasticità mentale che non è in dote a tanti.
In alcuni discorsi proprio del Ministro degli Interni, Matteo Salvini si potrebbe rilevare (quasi) una remota linea di coerenza, pensando alle sue precedenti prese di posizione nei confronti del gioco pubblico ed il Movimento Cinque Stelle, schierato molto apertamente contro il gioco pubblico ed i migliori casinò online italiani legali con numerose slot machine disponibili per gli iscritti, ha messo in atto un’inversione di rotta che sembra caratterizzare il Governo Giallo-Verde nei tempi attuali.
Luigi Di Maio, sembra aver attenuato la propria visione assolutamente proibizionista nei confronti del gioco pubblico ed è andato a rivedere antiche promesse di riforme che quasi si erano dimenticate (non certo da parte delle imprese di gioco) e che non erano mai appartenute al suo Movimento.
Infatti, si continuava a chiedere l’eliminazione di tutta la filiera del gioco appena se ne presentava l’occasione: “il gioco va spazzato via da tutto il territorio perché è immorale” era una delle poche frasi che lo stesso Ministro del Lavoro rivolgeva al mondo del gioco pubblico.
Discorsi che si sembrano avere poco senso
Quindi, i giochi dovevano sparire “senza se e senza ma” sino a qualche mese fa: ora, questi discorsi non si sentono più e ciò fa pensare che, finalmente, il vice premier penta-stellato abbia ben riflettuto sulla libertà di impresa, sul rispetto della proporzionalità e di quanto il gioco pubblico possa essere il baluardo della legalità sul territorio.
Ed, infine, che abbia anche riflettuto sulle risorse che perderebbero le casse dell’Erario se continuasse la morìa delle aziende di gioco che sono state costrette a chiudere a causa della “questione territoriale” che l’attuale Esecutivo sino ad oggi ha continuato ad ignorare.
Oggi, sembra alquanto lontano “il tempo del Decreto Dignità” e del divieto della pubblicità che lo stesso incorpora: prova lampante ne è che il delegato dal Governo per occuparsi dell’industria dei giochi e del riordino dello stesso settore si è dichiarato “all’opera” per eseguire appunto “il suo mandato”, di cui si è sempre soltanto parlato, ma che non si è mai concretizzato.
L’industria dei giochi, quindi, spera ardentemente che il sottosegretario penta-stellato, Alessio Maria Villarosa, agisca con tempestività, professionalità ed oculatezza e che intervenga con una riforma che tuteli gli interessi di tutti ma che sia in grado di tutelare, sopratutto, l’offerta legale: senza dubbio ridimensionandola, ma assolutamente necessaria sul territorio per contrastare il “ritorno del mercato illegale” che, a gran spallate, si sta attivando per occupare gli spazi lasciati liberi dalle aziende di gioco lecite che sono state costrette a cambiare i propri orientamenti commerciali a causa delle normative che, ancora oggi, sono in essere sull’italico territorio.
La Politica che prende di mira il settore dei Giochi
L’atteggiamento attuale dell’Esecutivo Giallo-Verde non può essere una sorta di “propaganda elettorale”: probabilmente, lo stesso Esecutivo si sarà accorto che continuando a battagliare con le imprese di gioco, rischiava di perdere tantissime adesioni positive da parte delle stesse imprese e dei relativi lavoratori in vista delle elezioni europee.
Si spera che questo dubbio si dissolva e che il suo posto sia acquisito da una reale presa di coscienza nei confronti del mondo del gioco pubblico, anche tenendo in considerazione del “verdetto” di Agcom sul divieto di pubblicità. Il parere espresso da Agcom deve aver riportato con i piedi per terra tutti, confermando con il “suo dire” quanta differenza esiste tra la teoria e la pratica di parecchi programmi governativi.
Le promesse fatte in campagna elettorale vanno mantenute
Ma a volte ci si intestardisce in campagna elettorale a promettere cose che non si possono in pratica realizzare: ma bisognerà, in ogni caso, aspettare l’esito delle elezioni per riuscire a capire meglio cosa ne pensa l’opinione pubblica, unico vero Giudice dei nostri politici e del loro fare.
In attesa, quindi, del dopo 26 maggio 2019 ci si può solo augurare che tutti dimostrino un poco di coerenza rispetto ai propositi pre-elettorali. Coerenza che non deve mai mancare per avere una Nazione migliore e per avere dei politici migliori che basano il “loro fare” su dei solidi e morali principi: peccato che con la recente politica a volte “questo fare” non si sia messo in pratica.
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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