Gioco: Tutti pronti a dimenticarsi delle decisioni sbagliate

Pubblicazione: 5 Giugno 2023 ore 10:00

gioco italiano pronto a perdonare

Non ci si vuole esprimere benevolmente con piaggeria nei confronti dell’attuale Governo Meloni visto che lo si ritiene all’altezza di compiere atti risolutivi per il mondo dei giochi come quello di “aprire la strada” per il riordino nazionale del sistema-gioco, ma si vuole sottolineare invece come gli ultimi Governi, almeno dal 2017 in poi, abbiano agito in modo per così dire “poco corretto” nei confronti delle “Riserve di Stato”. Decisioni e taciti assensi e permissivismo che hanno portato alla situazione attuale del mondo dei giochi che, sicuramente, non è agevole né tanto meno produttivo al massimo del suo potenziale.

Quindi, quando si vedono anche piccoli movimenti durante questa 19a Legislatura il cuore ludico non può che riempirsi di speranza e finalmente sente che si sta avvicinando un periodo di cambiamento e di nuove certezze che nel comparto mancano da tempo. Incertezza normativa che le Leggi Regionali “capestro” concesse dallo Stato centrale hanno tenuto senza dubbio in ostaggio la crescita di un settore importante per l’economia globale del Paese.

Così, mentre il gioco pubblico ha ancora un po’ il dente avvelenato nei confronti dei “vecchi” Governi, tranne forse quello di Mario Draghi che aveva iniziato un percorso di reale avvicinamento alle problematiche del gioco, che hanno consentito troppo alle Amministrazioni Regionali quando venivano emesse normative estremamente restrittive che non rispettavano le Riserve di Stato e le mettevano alle corde, si deve compiacere di ciò che si sta facendo in questo periodo per mettere le basi veramente al riordino nazionale dell’intero settore ludico.

Ci sono sensazioni positive

Almeno questa è la sensazione positiva ludica che il comparto spera possa concretizzarsi: piace sopratutto il fare dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la sua nuova direzione, che sta delineando un nuovo scenario per il gioco… aspettando però che dai discorsi si passi poi ai fatti e controllarne il relativo contenuto.

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La differenza tra i giochi sani e quelli degradanti

Ma sempre la stessa sensazione ludica consegna al comparto la possibilità di vedere delle belle giornate nel proprio futuro e vedere che un “sogno” (riordino) si sta davvero concretizzando.

Ed in questo riordino si spera verranno soppresse -o rivisitate- quelle cosiddette Leggi “capestro” che tanti danni economici e tanto dispendio di tempo e danaro sono costate agli operatori che hanno dovuto forzatamente rivolgersi ai vari TAR di riferimento per vedere acclarati i propri diritti “di esistere”, special modo su alcuni territori.

Se si realizzasse questa volta davvero sarebbe un segnale di schiarita che il settore attende da tempo e che metterebbe fine a tutto quel malessere regolamentare che è stato imposto alle Riserve di Stato nel corso degli ultimi anni e che è stato consentito dagli ultimi Governi, sopratutto quelli bicolore che hanno avuto anche la “brillante idea” di istituire il Decreto Dignità con il relativo divieto totale della pubblicità ai giochi ed alle scommesse, provvedimento decisamente totalitaristico e proibizionistico fortemente voluto dal Movimento Cinque Stelle quando è stato in carica, ed ottenuto con una velocità senza pari. Divieto che ancora oggi incombe sulle attività di gioco e che non si è voluto mai neppure “rivedere”.

Provvedimenti non edificanti per il Gioco e le scommesse

Altro provvedimento scomodo per il gioco, mettiamoci dentro anche i siti italiani legali ADM dove scommettere sullo sport con soldi veri è accettato e sicuro anche tramite app mobile, che e stato concesso dai precedenti Governi, è quel continuo aumento di tassazione, uno degli ultimi addirittura effettuato durante l’emergenza pandemica il che è davvero “un tutto dire”: continui aumenti sopratutto sulle apparecchiature da intrattenimento i cui gestori hanno visto assottigliarsi sempre di più i margini dei propri utili.

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Nel gioco d'azzardo si esige la massima trasparenza

Dunque anche questo si ritiene possa fare parte di quella “mala-politica” che per anni è esistita attuando una sorta di “battaglia fiscale” nei confronti oltre tutto di un comparto che come ben si sa continua a riversare la sua raccolta nelle casse dell’Erario e del quale i Governi cui ci si riferisce non sono riusciti a farne a meno.

Oltre tutto non ci sembra neppure giusto che questo accada in quanto il gioco pubblico rappresenta lo Stato e quindi eliminarlo sarebbe veramente un “ulteriore gravissimo errore” che aprirebbe praterie immense messe a disposizione del gioco illegale gestito quasi sempre dalla criminalità organizzata.

Si parla ancora di tassazione

Il pensiero che anche l’argomento della tassazione fiscale venga “rivisitato” dal Governo Meloni nel suo riordino del gioco è un ulteriore punto a favore dell’attuale Esecutivo che si spera ardentemente riesca a mettere in atto tutti i punti che emergono dalla Legge Delega, nell’articolo dedicato al gioco, nel quale si annuncia anche una nuova valutazione del regime fiscale cui è sottoposto il gioco pubblico: ricordando sempre che è il settore più bersagliato a livello fiscale di tutta Europa… e questo vorrà pure dire qualcosa.

Ma, visto che si sta facendo un confronto tra la mala-politica dei Governi precedenti ed il fare del Governo Meloni si vuole fare a quest’ultimo un’osservazione laddove si riscontrano nel futuribile riordino decisioni criticabili come la riscrittura delle regole per le future gare di rinnovo delle concessioni con una possibile loro limitazione, sia in ambito terrestre che online. E questo sarebbe davvero un errore marchiano ed in palese contrasto con le esigenze del mercato.

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Trento e Bolzano sempre in coppia contro il gioco d'azzardo

Le esigenze dei consumatori vanno rispettate

Esigenze di mercato e di richiesta dei consumatori che hanno dimostrato di “gradire” il gioco anche durante il periodo pandemico, che si rifletterebbero poi sull’ordine pubblico e la salvaguardia del territorio. E senza doverci ancora ripetere si deve soltanto sottolineare che in assenza del gioco pubblico, e quindi lecito, rifiorirà ancora di più il gioco illegale, ma si provocherebbero anche problematiche all’interno dello stesso circuito legale.

Per fare un paio di esempi pratici si deve guardare al fenomeno dei cosiddetti CTD, Centri trasmissione dati, ed ai PVR, Punti vendita ricariche: questi ultimi erano già presenti sul territorio da tempo proprio per prendersi l’onere della limitata distribuzione dei punti vendita di scommesse sportive sul territorio e che si sono moltiplicati dopo l’introduzione del divieto di pubblicità che ha costretto gli operatori del gioco online a “produrre” una rete di comunicazione “a terra” per poter raggiungere i propri consumatori. Dunque, anche questi centri sarebbero senza dubbio da “risistemare” possibilmente con il riordino, ma con estrema dovizia ed attenzione.

 

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Vanessa Maggi

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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità.