La differenza tra i giochi sani e quelli degradanti
La voglia e la caparbietà dell’intera filiera del gioco e dei nuovi casino con slot sono decisamente determinate ed infinite: si vuole davvero che i protagonisti del settore siano sempre uniti in tutti i segmenti, desiderando proporsi ai cittadini nel suo globale come gioco pubblico, quindi prodotto di Stato e di conseguenza legale a tutti gli effetti.
Ma nonostante questo obbiettivo raggiunto dal settore, ancora oggi perdurano le battaglie dure ed infinite che si combattono proprio contro il gioco d’azzardo ritenuto “infingardo, immorale ed approfittatore”.
Quindi, seppur ci si trovi nel 2022 si deve constatare che, purtroppo, esistono tutt’oggi due ben distinte categorie del mondo ludico: una composta dal “gioco sano”, come il Lotto e le Lotteria (come la Lotteria Italia per fare un esempio recente) e l’altra categoria composta dal “gioco degradante” laddove, nella seconda, inevitabilmente vanno a finire gli apparecchi di gioco come le slot machine, le Vlt e tutti gli altri intrattenimenti con vincita in danaro!
Non c’è proprio nulla da fare, nonostante il passare di tanti anni, le apparecchiature da intrattenimento non riescono ad uscire da quel famoso appellativo (certamente non edificante) di “macchinette mangiasoldi”, affibbiato loro da uno schieramento politico che da sempre discredita ed ostacola ogni iniziativa creativa o costruttrice di qualsiasi prodotto ludico o di scommessa.
Ancora oggi, seppur forse con forza leggermente minore, lo stesso Movimento non disdegna, appena riesce a coglierne l’occasione, di spendere “parole buone” per tutto il settore, i suoi operatori e forse anche per gli stessi lavoratori.
Un Gioco fatto bene non è pericoloso
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Prova ne è che tutta l’industria del gioco, forse anche per questa ostruzione dichiarata più che apertamente, è entrata nell’immagine collettiva come mondo pericoloso e rischioso, accompagnato il più delle volte dal termine “approfittatore delle debolezze altrui”, parole cavalcate senza fine per una battaglia ideologica più che obsoleta e che ormai ha veramente stancato.
Da parte dei detrattori del gioco, forse, non si riesce a comprendere che il cittadino italiano, oltre ad essersi scoperto poeta e navigatore si è affrancato anche come giocatore: quindi, giocherà sempre.
Che ci sia il gioco legale o quello che invece non lo è, la richiesta di gioco è sempre presente, come è accaduto anche durante l’emergenza sanitaria, i vari lockdown, le aperture e le chiusure a singhiozzo.
Anche alla ripartenza delle diverse attività commerciali del gioco pubblico e del poker, il responso economico di queste ultime non è stato così soddisfacente come si poteva pensare all’inizio della riapertura dei vari punti visto l’entusiasmo con cui la notizia allora era stata accolta in generale.
D’altra parte durante tutta questa lunghissima emergenza, che si spera terminerà almeno in primavera come preannunciato dal nostro Premier i giocatori si sono orientati forzosamente verso la scelta del gioco online che ha tenuto loro compagnia durante i tanti mesi di “solitudine e di reclusione domiciliare”.
Fin troppo evidente che anche alla ripartenza del gioco terrestre, questo nuovo popolo di giocatori “formatosi durante la pandemia” ha continuato anche forse per comodità, a giocare a distanza vista l’assenza di tante restrizioni, di fasce orarie di accensione e di tutte le altre criticità che accompagnano il gioco fisico sul territorio.
Continuano i tanti problemi per il settore dei Giochi
Perché, d’altronde, anche a saracinesche alzate nello scorso mese di giugno, le problematiche del gioco terrestre e dei tutti i giochi d’azzardo legali e consentiti in Italia dai Monopoli di Stato non sono certo venute a mancare: anzi, sono accresciute perché si sono andate a sommare ai pessimi risultati del periodo emergenziale.
Ed a nulla può valere che il gioco pubblico sia regolamentato da un sistema concessorio tra i più articolati e controllati sino al punto dall’essere preso a modello da altri Paesi che hanno disciplinato, in modo analogo al nostro, i loro giochi con vincita in danaro.
Ma negli ultimi anni tutto ciò non funziona più come dovrebbe e da qui discende la richiesta dell’industria del gioco del riordino nazionale dell’intero settore, cosa che perdura da un bel po’ di tempo .
Forse anche perché, come detto nelle righe precedenti, le battaglie contro il mondo ludico non sono mai cessate ed, anzi, hanno contribuito e gettare sempre ombre più lunghe su chi aveva “malauguratamente” investito nel business del gioco pubblico e del gratta e vinci: sino ad arrivare ad una sorte di “punto di rottura” con gli Istituti di Credito che hanno deciso, proprio durante l’emergenza sanitaria, di ritenere le imprese di gioco aziende a rischio alle quali non si poteva più dare credito.
Così si è provveduto addirittura alla chiusura di parecchi conti correnti del tutto in regola nei rapporti tra cliente-istituto: ma ciò nonostante alcuni operatori si sono trovati “scoperti di conto bancario” con il quale però il concessionario di gioco deve forzatamente, e per contratto, far passare qualsiasi transazione.
Una situazione davvero difficile da gestire
Un bel disastro proprio in un momento dove il gioco veniva chiuso ermeticamente dai vari Dpcm dell’allora “Governo a quattro mani” e dove le aziende di gioco avrebbero decisamente necessitato di supporto economico.
Tale situazione non è stata per nulla agevole ed anche sconfortante in quanto gli operatori di gioco sono stati paragonati a criminali che gestivano attività illegali: mentre da parte sua lo Stato non destinava alcun sostegno, o ristoro che dir si voglia, almeno in linea di massima proprio a coloro che gestivano attività di gioco d’azzardo, seppur legale ed attività rappresentante dello Stato.
Oltre a tutto questo bailamme, in cui il gioco ha dovuto cercare di stare a galla, alla ripartenza tanto attesa si sono ripresentate “perfettamente puntuali” le famigerate Leggi Regionali sul Gioco che hanno appesantito ancor di più la situazione commerciale del gioco pubblico anche se, onestamente, ad una ad una le Regioni stesse stanno facendo qualche passo indietro sulle proprie normative aspettando che il Governo centrale finalmente dia il via al riordino del gioco che non può davvero più attendere.
Nel frattempo, continua la “saga contro il gioco”: si inneggia alla Lotteria Italia (gioco sano), pubblicizzato ed enfatizzato addirittura su RAI 1 mentre si fa arrivare sempre il messaggio sull’altro “gioco deprecabile” (slot, scommesse, bingo) che “indebolisce gli introiti delle famiglie” e quindi da stigmatizzare.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro