Il Gioco è senza pace: Il settore ludico non viene rispettato abbastanza
Le “ire” delle Amministrazioni ormai non si riescono più a contenere e non esiste una normativa che protegga davvero le attività di gioco ed oggi sembra veramente una cosa insopportabile.
Sopratutto se si pensa che qualsiasi attività commerciale per essere messa in moto ha dei costi di sostegno piuttosto elevati oltre all’impegno professionale e personale dei titolari di tali esercizi: anche il mondo ludico non si estranea a questa consuetudine, infatti i gestori dei punti di gioco devono sottostare a notevoli sforzi per tenere i battenti aperti delle proprie imprese, considerando che vengono quotidianamente tartassate dalle varie ordinanze comunali o regionali che colpiscono come “scuri” queste attività non permettendo loro di continuare nel proprio percorso commerciale.
Oggi, per esempio, si deve prendere atto che da un lato probabilmente ci vorranno almeno sei mesi prima di poter intravedere il riordino del gioco terrestre e dall’altro vengono emesse ordinanze a dir poco terrificanti e di poco rispetto per il comparto ludico e le sue imprese.
Il Gioco a confronto con il territorio nazionale
Indice dei Contenuti
Ci si è “infervorati” nei confronti di chi è chiamato a decidere sulle dislocazioni delle attività ludiche sul territorio e quindi, nella specie, con Comuni e Regioni e nel raccontare quanto è stato messo in atto nel Comune di San Lazzaro di Savena (Bologna) dal Sindaco che indiscutibilmente ha varato l’ordinanza più restrittiva mai esistita dalla nascita del gioco d’azzardo nel nostro Paese.
Infatti, ha ridotto l’orario di funzionamento delle apparecchiature da intrattenimento con vincita in danaro collocate nei bar, ristoranti, alberghi, tabaccai e quant’altro possa contenerle ad un’ora soltanto, dalle ore 11.30 alle ore 12,30 di tutti i giorni compresi i festivi: attività che hanno in corso contratti di noleggio degli apparecchi che devono arrivare alla scadenza naturale ed attività che sono localizzate in un raggio inferiore ai 500 metri dai cosiddetti luoghi sensibili.
E si è letto bene, esattamente un’ora al giorno di accensione perché questo orario “sembra congruo” per lo stimato Sindaco e sufficiente per garantire alle attività un introito sufficiente per sostenere quelle stesse imprese (!!)
San Lazzaro di Savena è una cittadina vicino a Bologna, Comune con circa 33mila abitanti che, ovviamente, deve sottostare alla vigente Legge Regionale “capestro” dell’Emilia-Romagna ed ha come Sindaco Isabella Conti che persiste nella sua battaglia contro il gioco problematico e contro il disturbo da gioco d’azzardo.
Si torna a discutere sulle Slot Machine
Personaggio che è stato eletto dal Partito Democratico e che si autodefinisce “indomita, battagliera ed appassionata”: carattere che la porta ad una battaglia dura nei confronti del gioco ed anche a comportamenti decisi ed inoppugnabili come la chiusura di tutte le sale slot operanti entro 500 metri dai cosiddetti luoghi sensibili, ma che nulla ha potuto per rimuovere le apparecchiature di gioco slot all’interno di bar, tabaccherie ed edicole seppur fossero adiacenti alle scuole, luogo sensibile per antonomasia. Impedimento, secondo il Sindaco, voluto dallo Stato che richiedeva di attendere la scadenza naturale dei contratti di noleggio delle stesse slot machine.
Ma non contenta di questa “imposizione istituzionale” il Primo Cittadino di San Lazzaro ha deciso di erogare contributi per quelle attività che andavano a dismettere le slot machine credendo fermamente in un commercio sano che (sempre secondo il Sindaco) non comprende le attività ludiche.
E nonostante questo suo atteggiamento “belligerante”, esistono ancora parecchi apparecchi, anzi sembra addirittura che crescano: forse perché il Governo ha provveduto a rilasciare proroghe continuando così a raccogliere introiti nelle casse erariali dalle quali però, ed almeno sino ad oggi, sono esonerati dall’attingervi i Comuni e le Regioni.
Le derive del Gioco vanno sempre limitate
Cosa che non si ritiene equa perché sono gli stessi territori che si fanno carico di assistere a livello sanitario coloro che vengono coinvolti dalle derive provenienti dal gioco: e non solo questo, il Sindaco non tollera di continuare a vedere persone che in quel Comune si rovinano con il gioco, magari rischiando la pensione o lo stipendio come non sopporta di vedere gli affari degli usurai che prosperano a discapito delle disgrazie altrui.
La lotta al gioco si combatte dunque per questo, ma forse bisognerebbe anche fare i conti con la poca responsabilità di chi si riduce in queste condizioni perché ormai è notorio cosa può accadere se non si gestisce “la voglia di gioco con consapevolezza”.
Non è più come un tempo laddove il gioco d’azzardo si viveva quasi in un sotto-bosco illecito: oggi è tutto alla luce del sole e lo stesso mondo dei giochi continua a provvedere a far conoscere questi pericoli, ad informare sopratutto i giovani su come ci si deve comportare quando la pulsione del gioco si rende troppo presente.
Le dipendenze sono tutte brutte a prescindere
E, dunque, quelle persone che vengono coinvolte nelle derive del gioco è proprio perché non riescono a gestirsi e come potrebbero comportarsi con qualsiasi altro “vizio” come la droga o l’alcol: allora secondo il Sindaco si dovrebbero togliere le bottiglie di alcolici dagli scaffali dei supermercati? Oppure il percorso di contrasto dovrebbe essere sostanzialmente diverso ed il riordino “mettere davvero ordine” in questo settore e nella sua normativa?
Sopratutto, senza avere la necessità di Sindaci d’assalto che fanno il male del settore dei giochi e di quelle imprese che dovrebbero continuare nel proprio compito di rappresentare lo Stato e di tutelare la salute dei giocatori: non è togliendo il gioco dal territorio che il gioco sparisce… non è proprio così.
Il Gioco terrestre ha bisogno di respirare aria fresca
Indiscutibilmente, la vita del gioco e delle sue attività dipende dal riordino del settore, sopratutto quello terrestre: anche perché non si dovrebbero più vedere ordinanze come questa di San Lazzaro che vanno a ledere il rispetto di un settore che si sta impegnando davvero tanto per proporre un mondo del gioco sano, tutelato e divertente ma al quale deve anche far ritorno quella dignità e quel rispetto che un’attività che rappresenta lo Stato dovrebbe avere.
E l’atteggiamento di questo Sindaco, con tutto il rispetto per le sue idee personali, non è che di rispetto e dignità agli operatori del gioco ne accordi poi tanti.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro