I punti salienti del tanto ricercato Riordino del Gioco

Sembrava irraggiungibile e questa sensazione, nonostante la negatività, aveva quasi acquietato gli animi dell’intero mondo dei giochi che vedeva allontanarsi sempre di più la possibilità almeno di intravedere il riordino nazionale dell’intero settore: invece, eccoci di fronte all’imponderabile ed il Consiglio dei Ministri, dopo una seduta lunga e combattuta, approva il 16 marzo scorso il disegno di Legge Delega in materia fiscale che (udite, udite) all’art.15 contempla ”addirittura” il riordino del gioco.

Ora il tutto passerà all’esame del Parlamento per la sua approvazione: l’unico dato che “davvero spaventa un po’ tutto il sistema-gioco” è che dall’approvazione decorreranno i due anni di tempo durante i quali il Ministero dell’Economia e delle Finanze, MEF, provvederà ad emanare i decreti delegati.

Tempistica decisamente lunghissima che era già stata anticipata da chi scrive in altri articoli sin da quando si era provveduto da parte del Governo centrale al rinvio uniforme della scadenza delle concessioni di gioco, ma che appare insormontabile ed insostenibile e che non può lasciare tranquillo l’intero comparto.

Tutti si aspettano dei passi avanti

Considerato, però, che questo passo in avanti per arrivare al riordino sembra “epocale” si vorrebbe curiosare dove e come si vorrebbe intervenire in relazione al modello organizzativo del sistema-gioco costituito dal regime concessorio ed indirizzato alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, per la prevenzione del riciclaggio proveniente dalle attività criminali, ed ovviamente anche per garantire il regolare afflusso del prelievo tributario che proviene dagli stessi giochi come ad esempio dal gioco del blackjack con soldi veri che puoi trovare nei migliori casino online italiani ADM.

Senza dubbio, questi sono i principali indirizzi ed obbiettivi del riordino normativo del gioco, ma quello che “ci piace” è curiosare nei vari punti che si potrebbero contemplare in questo provvedimento sperando che tengano conto, come è nel cuore di tutti gli addetti ai lavori, delle svariate esigenze e problematiche che assillano il gioco pubblico ormai da anni e che questo intervento istituzionale dovrebbe finalmente appianare, cercando di tutelare gli interessi di tutti. Ovviamente prima quello dei cittadini-giocatori, poi quello delle imprese di gioco ed anche quelli dello Stato e delle sue casse erariali.

Eccoci, così ritornare al famigerato articolo 15, al punto a): prevenire i disturbi da Disturbo da Gioco d’Azzardo in pratica con l’inserimento della diminuzione dei limiti di giocata e di vincita, l’obbligo della formazione dei gestori dei punti di gioco, rafforzamento dell’auto-esclusione, caratteristiche che devono possedere le sale da gioco e gli altri luoghi in cui si propone l’offerta ludica, divieto della raccolta di scommesse su competizioni sportive di dilettanti.

Ulteriori punti salienti da tenere ben in mente

Punto b): introduzione di norme uniformi sull’intero italico territorio, assicurando forme di partecipazione delle Regioni e degli Enti Locali competenti al procedimento di pianificazione, comprendendo i parametri di distanza dai luoghi sensibili validi per l’intero territorio, e intervento sulla dislocazione locale delle sale da gioco e punti di vendita dove si esercita l’offerta delle scommesse come attività primaria su eventi sportivi e non sportivi, nonché in materia di installazione di apparecchiature da intrattenimento.

Punto c): razionalizzazione della rete di raccolta del gioco in funzione della pianificazione locale. Punto d): potenziare le norme sulla trasparenza e sui requisiti personali dei soggetti che partecipano al capitale delle società concessionarie dei giochi pubblici ed anche dei rispettivi esponenti aziendali.

Punto e): estensione della trasparenza e dei requisiti soggetti anche a tutti i soggetti della filiera del gioco pubblico e con il punto f) si intende ordinare la disciplina relativa ai casi di crisi laddove non risulta più gestibile il rapporto concessorio.

Il punto g): si ribadisce la riserva in favore dello Stato nell’organizzazione e nell’esercizio dei giochi pubblici ed anche l’individuazione del contenuto minimo dei contratti proposti dai concessionari ai punti di offerta di gioco delegando loro l’elenco dei requisiti per la stipula, il tutto soggetto alla verifica da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Punto h): previsione del riordino del prelievo erariale sui giochi, al fine di ottenere il riequilibrio relativo al prelievo fiscale, armonizzazione delle percentuali di aggio o di compenso riconosciuto ai concessionari, ai gestori ed agli esercenti e le percentuali di vincita.

Continuiamo con l’analizzare le cose importanti

Punto i): da ritenersi il punto focale della Delega, ossia l’introduzione di norme per garantire l’applicazione di regole trasparenti e sopratutto uniformi su tutto il territorio, assicurando forme di partecipazione degli Enti Locali competenti per territorio al procedimento di autorizzazione nell’ottica di una collaborazione fattiva tra Stato e gli stessi Enti, ritenendo come sede di confronto istituzionale la Conferenza Unificat.

Il Punto l): innalzamento della qualità dei punti di gioco e dell’offerta mediante nuova regolamentazione di rilascio delle licenze.

Punto m): rafforzamento dei controlli e dell’accertamento dei tributi gravanti sui giochi, il riordino del sistema sanzionatorio sia penale che amministrativo al fine di aumentare il contrasto alle violazioni con un inasprimento delle sanzioni e nuovi poteri di controllo per il gioco online.

Il Punto n): revisione della disciplina degli organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento nonché la definizione delle responsabilità degli stessi in caso di certificazioni non veritiere.

Punto o): la definizione di un programma annuale di controlli, mediante un decreto da parte del MEF, che abbiano un potenziamento del contrasto di qualsiasi forma di qualsiasi gioco illegale sopratutto per quanto riguarda internet e messo in atto senza licenza od altro titolo.

Punti conclusivi ma di grande interesse

Punto p): presentazione entro il 31 dicembre di ogni anno, a mezzo sempre del MEF, di una relazione sul settore del gioco pubblico con una statistica sullo stato delle concessioni, sulla raccolta, sui risultati economici della gestione e sui progressi effettuati per la tutela dei giocatori e della legalità. Che dire: da un primo esame sommario di questa bozza sembra che siano stati davvero toccati “tutti i punti dolenti” che osteggiano il gioco pubblico.

Bozza sulla quale, senza dubbio, gli addetti al settore del gioco potranno intervenire per inserire qualcosa di diverso o di più pregnante per l’interesse dell’intera industria del gioco, sia di quello con vincita in danaro che quello del puro intrattenimento del quale però, non si è visto un intervento specifico che invece il comparto si aspettava.

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