Distanziometro: Forse è arrivato il momento di rivedere le cose
Un argomento che forse si potrebbe tenere in considerazione nella stesura del riordino dei giochi potrebbe essere quello del distanziometro: indubbiamente croce di buona parte delle attività ludiche che sono state messe in difficoltà dalla sua applicazione, obbligando in certi casi le imprese di gioco a chiudere i battenti, oppure a spostare la propria sede iniziale, od oppure ancora a “girare” i propri investimenti in altri settori meno complicati e restrittivi, perdendo così tutto il cosiddetto “avviamento” dell’impresa di gioco messa in discussione dallo stesso distanziometro.
E come si potrebbe fare per rendere questo strumento (così antipatico agli addetti ai lavori del gioco) molto più responsabile ed accettato anche con “gioia”?
Si potrebbe spostare l’esperienza che è maturata con l’attribuzione della dislocazione dei tabaccai al mondo dei giochi e considerare, quindi, il distanziometro tra gli stessi punti di gioco e non dai cosiddetti luoghi sensibili che si è constatato far parte di un elenco lunghissimo e stranamente variegato secondo le esigenze dei vari territori.
Una modifica al distanziometro corposa e definitiva
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E ciò anche per evitare che il lunghissimo elenco di questi ultimi continui a subire aggiustamenti oppure venga rivisto per allungarlo a volte con luoghi sensibili inusitati e controversi che creano più confusione che certezze nella rete distributiva del gioco pubblico.
Dunque, assodato che il gioco viene distribuito sia nei punti dedicati che dalla rete generalista tanto tormentata e discussa per quello che riguarda il gioco ovviamente, prima di tutto va sottolineato che tale rete va senz’altro tenuta in vita e non ridimensionata nel numero magari in modo più che sensibile poiché questo sarebbe un danno per la rappresentanza della legalità e per la tutela della salute dei cittadini-giocatori sull’intero territorio.
Tutti coloro che gestiscono il gioco con i suoi apparecchi automaticamente sono rappresentanti della legalità che è indispensabile rimanga in capo allo Stato per poter offrire i suoi prodotti di gioco che sono indispensabili per contrastare la presenza del gioco illegale.
Illegalità che non c’è dubbio abbia ripreso “maggiore corpo e forza” proprio durante e dopo il periodo pandemico che ha “obbligato” le Istituzioni alla chiusura di tutte le attività ludiche senza alcuna distinzione.
In ragione di questo e con quella esperienza acquisita e maturata che ha portato a riflessioni di quanto sia stato errato quel determinato percorso, si spera che il riordino non voglia ripercorrere l’identico cammino e togliere dal territorio quegli esercizi generalisti che ospitano il gioco.
Alcune categorie di lavoratori che vanno salvaguardate
Attività che ovviamente da questo traggono un ulteriore guadagno che va a braccetto con il principale prodotto che l’esercizio propone al suo pubblico: insomma, bar e tabaccai che “viaggiano commercialmente con il gioco” non dovrebbero proprio essere toccati se non si vuole ridimensionare la presenza del gioco legale terrestre che “deve decisamente stazionare” sui territori.
Si potrebbe invece rivedere con più attenzione, come detto all’inizio di queste righe, l’applicazione del distanziometro e cambiarne la “destinazione d’uso”, insomma si deve cercare di migliorare il tutto come fatto nei migliori siti legali ADM che danno la possibilità di giocare alla briscola con soldi veri.
Invece che considerarlo lo strumento di distanza dai luoghi sensibili, che sono troppo a discrezione delle diverse Amministrazioni, impostarlo come unità di misura tra un punto di gioco e l’altro.
I bar ed i tabaccai hanno già le loro regole di insediamento e quindi non dovrebbero essere toccati: ma forse questa idea che non è logicamente nostra ma mutuata da fonte sicuramente autorevole, potrebbe aprire una porta per avere un distanziometro applicato in modo più equo e responsabile, da ritenersi meno in balìa dei “voleri amministrativi” delle Regioni e degli Enti Locali.
Provvedimenti necessari da mettere in campo subito
E ne è la prova che non sia stato applicato con coscienziosità il fatto che le stesse Amministrazioni che hanno imposto questo strumento oggi non riescono più a gestire il territorio nei confronti del mondo dei giochi! Più di così per rendersi conto che sarebbero dei provvedimenti da rivedere con una certa urgenza…
Oggi, senza dubbio, ci sono dei dati precisi sui quali si potrebbe lavorare sul distanziometro tenendo sempre presente che il comparto ha un ruolo strategico per il Paese e dunque la sua presenza sul territorio deve essere garantita anche per salvaguardare gli introiti statali.
Sopratutto andrebbe salvato il gioco terrestre da questo incubo del distanziometro: dunque il riordino avrà anche il compito di rivalutarne l’uso, rivederne il modo di applicarlo ma tenendo presente molto bene come oggi è rappresentato il comparto sul territorio e cosa produce: attenzione quindi a mettere mano a questo argomento nella giusta maniera per non interrompere un rapporto che lo stesso comparto intrattiene con il proprio popolo di giocatori che è abituato a confrontarsi con il gioco terrestre e che ultimamente si vede costretto a volte a gironzolare per trovare un punto di gioco disponibile tra quelli che il distanziometro “lascia in pace” consentendogli di proseguire nel proprio percorso commerciale.
Serve una normativa più semplice e chiara
Sarebbe senz’altro molto più semplice se la presenza dei punti di gioco fosse condizionata unicamente dalla distanza tra un punto e l’altro come accade peraltro in quasi tutti gli altri settori che hanno attività commerciali che non appartengono al mondo ludico.
Fare proprio oggi degli errori di valutazione per la distribuzione del prodotto gioco sull’intero territorio sarebbe fatale, se non addirittura una sorta di karakiri economico: dopo tantissimi anni pare che il lavoro messo in campo dagli addetti ai lavori per far conoscere meglio l’intero settore e la sua filiera, dopo i passi in avanti studiati per formare meglio i propri gestori e renderli consapevoli del ruolo.
Non si devono rendere vani gli sforzi fatti fin’ora
Ruolo che devono avere nei confronti della propria utenza, dopo aver accettato “senza alcuna opposizione” qualsiasi aumento venga posto in essere dalle Istituzioni per contribuire con i propri sforzi all’economia globale del Paese e quindi dopo che l’intera filiera è riuscita a farsi conoscere almeno in parte, non si dovrebbe fare un errore marchiano di ridurre il gioco pubblico in modo sostanzioso continuando ad inseguire quella falsa moralità nei confronti del gioco d’azzardo che i suoi detrattori continuano a mettere sul piatto
Auto infliggersi delle martellate per distruggere tutto ciò che si è riusciti a costruire a favore della percezione del gioco da parte sopratutto dell’opinione pubblica sarebbe un errore davvero marchiano…
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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