Consiglio di Stato: Nuova pronuncia a favore del Gioco
Non si può di certo nascondere, e “ci piace” sottolinearlo con enfasi, che ogni volta che il Consiglio di Stato si esprime “a favore” del gioco e non “contro” come accadeva sino a qualche tempo fa, non si può fare a meno di “sfregarsi le mani” per la gioia, conseguenza proprio di queste espressioni giuridiche.
Che poi, addirittura, la pronuncia venga emessa dal Consiglio di Stato è ancora più soddisfacente poiché più alto è “il grado” dei Giudici portatori di nuovi punti di vista espressi nei confronti del gioco ovviamente più c’è soddisfazione in chi legge le sentenze.
Ed il gioco d’azzardo, sicuramente, ha bisogno di essere rassicurato istituzionalmente considerato che da tanto tempo viene bistrattato “a più non posso” dalle Leggi Regionali che lo vessano su ogni territorio. Così, quando si è letta la pronuncia che si andrà a “raccontare” in queste righe non si è potuto evitare di provare una sensazione di “Giustizia” che secondo chi scrive non è troppo spesso applicata a questo mondo ludico spesso “trascurato” e poco sostenuto dall’attuale sua regolamentazione.
Un ricorso pienamente accolto
Indice dei Contenuti
Ecco spiegato il motivo che spinge ad entrare in questa recente pronuncia del CdS che accoglie il ricorso di un concessionario di gioco al quale veniva imposta la delocalizzazione di una sala scommesse durante la pandemia: ed ecco la “storia” che si svolge sul territorio emiliano romagnolo e riguarda il TAR Emilia Romagna in relazione ad una sentenza emessa da quest’ultimo nel maggio 2022 ed a favore dell’Unione dei Comuni del Sorbara (ente locale sovra- comunale costituita nel 2016 dai Comuni di Bastiglia, Bomporto, Nonantola, Ravarino, Castelfranco Emilia e San Cesario sul Panaro, con autonomia statutaria in provincia di Modena) che rifiutava il ricorso dello stesso concessionario di gioco contro i provvedimenti emessi per la chiusura della sua sala scommesse, sita nel Comune di Castelfranco Emilia, poiché ubicata ad una distanza inferiore ai 500 metri da uno dei luoghi sensibili indicati nella normativa vigente a contrasto del gioco problematico.
Così il CdS, trovatosi a decidere su questa diatriba in relazione all’appello proposto dal concessionario di gioco di Castelfranco Emilia avverso la sentenza del TAR di riferimento, si è espresso per sottoporre a verifica il territorio, o parte dello stesso, e per conoscere dove sia effettivamente possibile effettuare, seppur astrattamente, la delocalizzazione dell’attività e valutarne la possibile e concreta possibilità di installarvi una sala giochi, oggetto dell’appello arrivato al medesimo CdS.
E conoscere dove obbiettivamente risulti valido anche commercialmente installarvi l’attività del concessionario ricorrente “tenendo altresì conto delle limitazioni che dovessero derivare dallo strumento urbanistico”.
Effetto espulsivo messo ancora in discussione
Ancora una volta, e con grande soddisfazione di chi scrive, il CdS mette in discussione il cosiddetto “effetto espulsivo” fonte di altre innumerevoli diatribe che si stanno rincorrendo lungo tutto l’italico territorio in tempi recenti: e diatribe che sono state prese in carico proprio dal Consiglio di Stato in più di un’occasione.
Contenziosi impegnativi richiesti per accertare le condizioni delle attività di gioco delle quali da parte degli Enti Locali “si richiede lo spostamento e la delocalizzazione”: la maggior parte delle volte senza aver ben istruito le ordinanze emesse dalle stesse Amministrazioni.
Dall’esame dell’appello presentato dal concessionario di Castelfranco Emilia e dalla documentazione raccolta i Giudici del CdS ritengono che sia indispensabile procedere ad una consulenza tecnica di ufficio (cosiddetta CTU) per verificare appunto quale sia la situazione logistica nel Comune citato ai fini della possibile delocalizzazione della sala scommesse.
E non solo: infatti, i Giudici ritengono equo che il concessionario lamenti che il TAR Emilia Romagna abbia sbagliato nel non applicare alla presente diatriba l’articolo 103 del decreto 18/2020 Cura Italia che si riferisce alla “Sospensione dei termini nei procedimenti amministrativi ed effetti degli atti amministrativi in scadenza”.
Per fortuna le Norme sono molto chiare
Questo perché la stessa norma mirava ad estendere la validità a tutti i titoli necessari per qualsivoglia attività, la cui efficacia sarebbe potuta venir meno nel corso dell’emergenza sanitaria dove si poteva giocare alle slot machine nei casino online legali ADM e basta.
Ma anche norma che avrebbe avuto lo scopo di impedire che andasse a scadenza qualsiasi tipo di autorizzazione proprio nel periodo in cui tutte le attività economiche erano già paralizzate per effetto dell’emergenza pandemica. Secondo il concessionario di gioco ricorrente, infatti, la mancata applicazione dell’art.103 rendeva illegittimo il provvedimento del febbraio 2021 laddove si stabiliva la decorrenza di sei mesi per effettuare la delocalizzazione o per imporre la chiusura dell’attività nonostante lo stato di emergenza.
Proprio a supporto del pensiero del concessionario, il Consiglio di Stato nella sua pronuncia sottolinea che lo scopo di tale art.103, e lo si evince anche dal suo tenore letterale, risulta essere quello di congelare qualunque termine venisse a scadere in un periodo di emergenza pandemica laddove le attività commerciali erano ferme.
Una situazione davvero anomala
Oppure dove a queste ultime venivano imposti provvedimenti che ne limitavano i movimenti: proprio per questa anomala situazione, secondo l’art.103 non poteva decadere alcun titolo autorizzatorio.
E ciò almeno sino alla fine dello stato d’emergenza: ma anche dopo la cessazione di tale periodo veniva assegnato comunque un ulteriore termine di novanta giorni per dare corso alle procedure amministrative. In sostanza, non si poteva intimare la delocalizzazione, pena la chiusura della sala giochi, durante lo stato di emergenza con un’attività ferma e quindi nell’impossibilità di favorire il gioco problematico.
E non appare tutto qui: visto e considerato, infatti, che durante il periodo emergenziale risultava di certo irragionevole richiedere la ricerca di una nuova collocazione che fosse rispettosa delle distanze imposte ad una impresa che già doveva affrontare un periodo economico sfavorevole e data anche l’impossibilità di prevedere quando e come questo periodo emergenziale avrebbe potuto vedere la fine.
Il CdS poneva quindi al CTU altri quesiti, come quello di accertare quali siano le porzioni di territorio che si trovino ad una distanza di oltre 500 metri dagli istituti scolastici di ogni ordine e grado, dai luoghi di culto, dagli impianti sportivi, dai luoghi di aggregazione e dagli oratori e di verificare se tra le destinazioni d’uso consentite vi sia anche l’apertura di una sala giochi e dove esista la possibilità di individuare degli immobili ove insediare tale attività.
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro