Chissà se l’autonomia delle Regioni avrà incidenza sul Gioco

Pubblicazione: 3 Marzo 2023 ore 10:00

autonomia regioni e rapporto con il gioco

Chi ama anche un poco il mondo del gioco sa che negli ultimi anni ha dovuto subire trattamenti differenziati tra territorio e territorio, quando addirittura non da paese a paese, anche con una distanza minima di qualche chilometro soltanto ad opera delle famigerate Leggi Regionali “capestro” che da nord a sud hanno provveduto a tenere in ostaggio appunto le attività ludiche differenziando l’applicazione delle normative.

Ciò ha portato la conseguenza di una mancanza di omogeneità di trattamento per i giocatori e per gli operatori del settore davvero diventata difficile mano a mano che il tempo passava e le Leggi diventavano sempre più complicate nella loro gestione, considerato che si sovrapponevano alle Leggi dello Stato creando una confusione settoriale di applicazione anche per i Giudici che venivano interpellati per dichiarare o meno i diritti degli addetti ai lavori del gioco sempre più complicati e confusi proprio in conseguenza di una normativa troppo ristretta.

Quando si dice normativa ristretta si intende troppo legata esclusivamente ad un circoscritto territorio e sicuramente non nazionale.

Un Gioco lasciato sempre più solo

E da qui il gioco ha cominciato davvero a sentirsi in ostaggio di questa regolamentazione, motivo per il quale l’intera sua industria da anni richiede ai vari Governi che nel frattempo si sono succeduti di mettere mano ad un riordino totale dell’intero settore dei giochi per studiare e mettere in azione un Testo Unico che potesse racchiudere le varie norme, precise e trasparenti, che potessero regolamentare con esattezza l’intero sistema sempre più frequentemente avvolto nell’incertezza e nella poca trasparenza.

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Posto tutto questo che rispecchia lo scenario nel quale le attività di gioco, mettiamoci dentro anche i siti legali ADM dove si può trovare il gioco sicuro del Blackjack, si devono confrontare giornalmente sino ad oggi, si prende atto che la politica sta puntando ad un disegno di legge sull’autonomia delle Regioni, argomento da sempre caro sopratutto alla Lega, che si sta cercando di concretizzare per costruire un Paese apparentemente diviso, ma sostanzialmente più forte ed unito di prima.

Un nuovo percorso istituzionale

Così ora si vorrebbero valutare alcuni punti di questo nuovo percorso istituzionale che dovrebbe superare i vari divari che esistono tra i territori: il tutto messo in campo (si spera) per garantire a tutti i cittadini occupanti qualsiasi parte del nostro Stivale di poter fruire degli stessi diritti e dello stesso livello di servizi.

Certo è che i livelli essenziali delle prestazioni (i cosiddetti LEA) che sino ad oggi non sono stati compiutamente determinati dovrebbero rappresentare la garanzia assoluta di coesione ed unità.

Ciò che richiede oggi la politica, con questo intervento, è un concetto che va a declinare il principio di sussidiarietà (principio secondo il quale se un Ente inferiore è capace di svolgere bene un compito, l’Ente superiore non deve intervenire, ma può eventualmente sostenerne l’azione) e consegna alle Regioni che lo richiederanno la doppia opportunità di gestire materie e risorse e dare di conseguenza servizi più mirati, più efficienti e meno costosi.

Approvazione di Decreti eccezionali

L’approvazione di questo Ddl nei giorni scorsi da parte del Consiglio dei Ministri segna un altro “punto” a favore del nuovo Esecutivo di Giorgia Meloni che lo aveva inserito nel “proprio elenco delle cose da fare per il Paese” come da promesse pre-elettorali: servirà conoscere, per quel che riguarda chi scrive e l’interesse che esprime nei confronti del mondo dei giochi, se questo intervento potrà davvero essere utile per lo sviluppo del mondo ludico oppure sarà un ulteriore impedimento al vivere commerciale più scorrevole per le attività di gioco che escono da un periodo di certo decisamente complicato da un punto di vista gestionale sul territorio.

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In modo particolare se si guarda ad alcuni territori laddove il gioco pubblico ha serie difficoltà a confrontarsi con le Leggi Regionali come per esempio in Trentino, in Emilia Romagna, nel Lazio, in Lombardia. Sicuramente l’elenco dei territori “ostili” al gioco non è breve e proprio per questo si spera che l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario possa essere una “lieta novella” per l’intera filiera ludica e non un ulteriore ostacolo.

I tanti ostacoli affrontati dal Gioco

Perché, onestamente, di ostacoli ormai il gioco ne ha affrontati tanti ed anche piuttosto impegnativi e percorrere un cammino peggiore di quello attuale sarebbe davvero un’impresa improba e stancante.

Il testo di questo Ddl è stato proposto dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli che da tempo persegue questo obbiettivo convinto che le economie e la gestione dei diversi territori ne possano uscire più forti e più consoni ad offrire servizi più “giusti” per i cittadini anche guardando all’assistenza sanitaria che ad oggi è molto differente quanto a servizi prestati all’utenza tra nord e sud: e questo deve finire.

O meglio il tutto dovrebbe migliorare e portare ad assistere con migliore perizia le problematiche della cittadinanza senza che le Regioni debbano seguire la suddivisione orrenda di “Regione di serie A e Regione di serie B” come sottolineato da alcuni politici: differenziazione assolutamente odiosa e deprimente. Inoltre, l’approvazione di questo Ddl porrà forse interrogativi sui possibili effetti legati al gioco ed alle modalità di contrasto al gioco problematico.

Finanziare le Regioni con gli introiti del Gioco

In modo particolare si parlerebbe del finanziamento attribuito alle Regioni attraverso le compartecipazioni al gettito erariale proveniente dal gioco come accade per le Regioni a statuto speciale, e dei livelli essenziali delle prestazioni applicabili alla sanità ambito nel quale ricadono indiscutibilmente la prevenzione e la cura del gioco problematico-patologico.

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Serve ricordare che per questo problema le Regioni finora hanno legiferato con distanziometri e fasce orarie di accensione degli apparecchi che non hanno ottenuto un “risultato particolarmente soddisfacente” almeno secondo numerosi esperti in materia.

Ovviamente, questa è la parte più importante per il gioco in quanto le Regioni da sempre “hanno richiesto e reclamato” supporti economici per quanto riguarda il contrasto al gioco problematico che sino ad oggi è stato preso in carico dalle Regioni senza alcun sostegno. Ma il viaggio del Ddl è decisamente ancora lungo e si vedranno piano piano tutte le varianti che bisognerà attuarvi… ma “chi ben comincia è a metà dell’opera” e quindi si vedrà.

 

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Vanessa Maggi

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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità.