C’è chi ancora crede che il Gioco legale sia riprovevole
I due anni di emergenza pandemica che hanno segnato la vita di tutti, hanno portato ad un cambiamento quasi radicale di come percepire le cose e di quali siano in effetti le “cose importanti” cui fare più attenzione, anche e sopratutto nel quotidiano: in modo particolare le persone che purtroppo hanno subito perdite importanti si sono rese conto di quanto siano cari e tragicamente belli gli affetti e la loro normalità e quanto se ne è sentita la mancanza durante la pandemìa.
Quindi questa triste e terribile esperienza pandemica, ha cambiato il punto di osservazione della nostra vita quotidiana: e non solo, ha cambiato anche le aziende grandi o piccole che fossero che sono state costrette ad affrontare cambiamenti quasi radicali quando addirittura non sono stati costretti a chiudere le proprie imprese costruite negli anni e con tanti sacrifici.
Di fronte a tutto ciò ed alle evoluzioni che tutte le industrie sono state costrette ad assorbire, solo una cosa non è cambiata ed il disfattismo continua ad incombere sul suo settore: precisamente il mondo dei giochi.
Infatti, questo mondo era “bistrattato” prima del periodo pandemico, lo è stato durante tutta la pandemìa visto i pochi sostegni ricevuti che avrebbero dovuto aiutare le sue imprese a restare a galla, ed anche dopo l’emergenza poiché le attività ludiche si sono trovate nell’immediato a confrontarsi nuovamente con quelle famigerate Leggi Regionali “capestro” che ostacolano soltanto le attività del gioco legale.
Mentre di fatto contribuiscono attivamente a sostenere il gioco illegale ed il suo rifiorire che ancora oggi, a pandemìa diciamo terminata da un po’, spadroneggia sul nostro territorio, da nord a sud dello Stivale, con un’impudenza che rasenta l’insopportabile.
La concorrenza sleale del Gioco illegale
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Effettivamente, l’illegalità mette in atto una sorta di concorrenza sleale nei confronti di chi dovrebbe invece rappresentare la legalità e la tutela dei giocatori essendo attività legali di gioco e “Riserve di Stato” in forza di concessioni rilasciate e pagate profumatamente: in questo modo si continua ad andare addosso all’intera industria ludica, alle sue imprese ed ai suoi lavoratori.
Senza contare che così facendo, ancora oggi, non si è portato a termine quell’unica cosa che avrebbe messo al riparo il cammino commerciale del gioco legale: il riordino nazionale dell’intero settore del gioco.
Promesso, anticipato nella sua uscita e poi sparito in qualche cassetto istituzionale, aspettando che il nuovo Governo faccia ciò che aveva iniziato l’Esecutivo di Mario Draghi e che, secondo l’allora segretario con delega ai giochi Federico Freni, era “lì lì per fare il suo debutto” ufficiale.
Nulla di tutto questo è avvenuto ed oggi ci si trova nuovamente a sentire reprimende sull’intero mondo dei giochi da parte sia della politica, che dei detrattori, che dell’opinione pubblica trascinata per i capelli da tante dichiarazioni “bizzarre” che vengono messe in campo anche dai famosissimi “tuttologi” che oggi in televisione ed a mezzo della carta stampata stanno furoreggiando! Ma attenzione a continuare su questa strada perché potrebbe essere un’arma a doppio taglio e potrebbe davvero far male…
Veramente in tanti parlano di gioco, chi con coscienza e conoscenza, chi seguendo concetti astratti e non entrando appieno nelle problematiche del settore, ma soltanto “per parlare” e rendere pubblico un pensiero il più delle volte negativo non sottolineando che quando si parla di negatività generalmente ci si riferisce al gioco illegale che di sicuro non offre tutte quelle certezze e quella tutela che invece le attività del gioco pubblico applicano con estrema attenzione nei propri punti di gioco.
Molti punti di vista sbagliati
D’altra parte, chi ama il mondo dei giochi sa quanto può essere pericoloso nei confronti dell’opinione pubblica esprimersi in un modo anziché in un altro: basta pochissimo per creare un “polverone” su di un settore che poi a cascata compie il risultato di far vedere in modo erroneo un mondo che è tra i più controllati a livello fiscale ed anche per l’attribuzione delle concessioni che seguono un percorso ben preciso di acquisizione dei dati personali, fiscali ed economici dei destinatari delle concessioni stesse che nessun titolare di altra impresa deve subire.
Ma tutto questo sembra rimanere in una sorta di limbo e pochi sanno i diversi controlli che vengono effettuati prima di rilasciare una qualsiasi autorizzazione a rappresentare lo Stato ed i suoi prodotti di gioco!
E nonostante questo il settore, con a capo i migliori casino online con licenza AAMS/ADM legale, ancora oggi è “malvisto” e gestito da “delinquenti o persone del malaffare”, od almeno così trapela: cosa si possa fare di più per dimostrare che questo non rispecchia il sistema gioco non è dato di sapere.
Rimane il fatto che il gioco è ricercato da tantissimi suoi frequentatori che da sempre ne fanno un motivo di intrattenimento e divertimento: tutto il resto che lo circonda e che ancora oggi lo accompagna con stereotipi di moralità ed un mare di ipocrisia…. è davvero noioso!
Infatti, può sembrare assurdo che siano intervenute tante variabili, dopo l’emergenza pandemica, che hanno cambiato profondamente sia il tessuto produttivo che quello sociale del nostro Paese ma per quanto riguarda il mondo dei giochi, purtroppo, è rimasto tutto invariato.
Non tutto il Gioco viene per nuocere
Ciò dovrebbe far riflettere sul perché quando si parla di gioco tutto appare negativo mentre il Paese è quasi del tutto uscito dall’onda lunga pandemica che ha avuto un impatto decisamente potente sui cambiamenti dal quale non è stato possibile sottrarsi.
E questo impatto avrà ancora effetti sul nostro modo di vivere: nel profondo si ha forse ancora paura di “esporsi completamente” ed è decisamente cambiata la nostra visione del sociale in modo particolare nei livelli più profondi della nostra coscienza.
Ancora oggi si trovano retaggi di paura che hanno accompagnato la pandemìa che ci hanno costretto a non socializzare per tanto tempo ed a diradare le nostre abitudini sociali: e questo forse è stato il prezzo più alto che è stato pagato.
Anche se il controllo e la gestione dell’emergenza è stata affrontata in modo diverso: è sin troppo evidente che tutto sia cambiato così come è cambiato addirittura il modo di divertirsi ed intrattenersi che si è certamente “girato e buttato” sul digitale ed anche questo è stato criticato fortemente.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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