Una sentenza del TAR che difende il gioco d’azzardo legale
Onestamente, quando si “racconta” di una pronuncia di un TAR, oltre tutto altoatesino, che difende il gioco pubblico ed i casino italiani, non si può che restarne stupefatti, poiché da dieci anni a questa parte sono state veramente poche le sentenze a favore del mondo ludico e quasi tutte hanno difeso il “fare delle diverse Amministrazioni locali” senza porsi l’onere di approfondire che il gioco pubblico rappresenta lo Stato per norme dettate appunto dal Governo centrale.
Accorgersi oggi che taluni Giudici si siano presi la briga di “esporsi” nei confronti delle attività legali di gioco “condannando” le ordinanze provinciali sembra davvero una sorpresa certamente piacevole, ma pur sempre una sorpresa.
Sopratutto per chi ama il mondo del gioco e si è sempre posto il quesito perché i Giudici aditi dagli operatori del gioco, rappresentanti dello Stato, non avessero meglio esaminato “i doveri, ma anche i diritti ” di tali operatori quando diventavano “Riserve di Stato”.
Tutte le Amministrazioni locali, comunque, avrebbero dovuto sapere che non avevano il potere di opporsi alla legge che regolamenta la vita commerciale delle “Riserve di Stato”, ritenute tali proprio perché rappresentano il prodotto statale e la sua legalità sul territorio.
Ne ha trovato la forza il TAR altoatesino che si è espresso a favore di un operatore del gioco, proprietario anche di alcuni siti casinò online, ma non per la consueta Questione Territoriale, croce di qualsiasi gestore del gioco d’azzardo pubblico, ma per il già famoso Corona Pass ritenuto indispensabile in quella realtà per entrare in qualsiasi punto di gioco e ritenuto da quei Giudici quasi un “sopruso” e sicuramente non congruo alle norme che regolamentano la vita imprenditoriale delle “Riserve di Stato”.
Una sentenza che sorprende piacevolmente
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Non si può negare sia una sentenza che ha sorpreso (piacevolmente) essendo proprio da quel territorio che sono partite le più aspre battaglie per contestare il gioco ed impedirgli di esistere. Ma così è accaduto davvero e si deve sperare che questa pronuncia faccia da faro ad altre sentenze.
Particolarmente, che serva come spartiacque per altri Giudici che sino ad ora si sono espressi a favore delle diverse Amministrazioni Regionali o Provinciali non tenendo conto, stranamente, delle norme provenienti dal Governo centrale a protezione delle “Riserve di Stato” che avrebbero dovuto essere più tutelate dalla Giustizia Amministrativa nel corso degli anni.
Ma “ci piace” anche che questa pronuncia sia arrivata in questo periodo laddove comincia “a sentirsi il profumo di riordino nazionale”, o comunque di cambiamento, anche per il grande operato di ADM che mai come in questi ultimi due anni si sta interessando del mondo dei giochi e delle scommesse sullo sport.
Aumentare la conoscenza del Gioco
Si sta occupando, infatti, di accrescere la conoscenza del gioco da parte dell’opinione pubblica che dovrebbe avere maggior contezza di ciò che rappresenta per il sociale e per l’economia del Paese.
I giocatori, poi, non sono tutti problematici: sono soggetti cui piace misurarsi con i propri giochi preferiti, sfidarli divertendosi ed intrattenendosi in una parte del proprio tempo libero. E questo, ovviamente, senza negare che il gioco se non approcciato con la sua cultura e tanta consapevolezza può diventare un problema.
Ma ciò non significa che vada bandito dal territorio, discriminato e non rispettato: perché il gioco pubblico rappresenta la legalità e la sicurezza sul territorio e per i cittadini e “toglierlo di mezzo”, come accaduto durante la pandemìa, sta facendo raccogliere oggi risultati pericolosi dei quali forse soltanto ora la politica si sta rendendo conto e sta facendo qualche passo indietro rispetto a decisioni che si sono dimostrate ingiuste e controproducenti.
Il settore del gioco largamente colpito dalla Pandemia
E proprio per questo atteggiamento politico, che sembra diventare frequente, si deve accogliere la pronuncia del TAR altoatesino con estrema fiducia. Di fronte al disastro totale che la pandemìa ha provocato alle attività “non essenziali”, come quelle del gioco, tale pronuncia rappresenta una piccola notizia della quale essere tanto speranzosi che possa allargarsi a macchia di leopardo, per usare un termine spesso usato quando si parla di gioco.
Piccoli passi in avanti rispetto al passato che potrebbero davvero spingere il Governo ed il Parlamento finalmente verso il riordino dell’intero settore con una riforma decisamente seria ed articolata, ma sin troppo annunciata e promessa ma mai concretizzata, lasciando sempre il mondo ludico in balìa delle norme regionali e locali che si sono dimostrate oltre modo proibizionistiche e che hanno costretto tante imprese di gioco e di applicazioni mobile casino a chiudere i battenti definitivamente.
Decisioni che sono state sospinte, purtroppo, anche dall’incedere della pandemìa che ha costretto economicamente piccole e medie imprese di gioco a non alzare più le saracinesche per mancanza di fondi.
Però, la fiducia del gioco nel Governo Draghi continua ad esserci, nonostante durante il periodo emergenziale l’Esecutivo non abbia sicuramente brillato nei confronti dell’industria del gioco: però la conferma del sottosegretario con delega ai giochi, Claudio Durigon, che a breve avverrà una sorta di riunione degli “stati generali del gioco” per affrontare decisioni definitive e sostanziose è stata molto apprezzata.
L’unione del comparto del Gioco
Così come le promesse rilasciate alle associazioni di categoria che si sono presentate più volte in piazza nelle diverse manifestazioni per far comprendere quanto il settore sia tutto unito, come un sol uomo, di fronte alle tante esigenze e criticità delle sue imprese.
Proprio in forza dei rapporti instaurati con Durigon si deve sperare che davvero il già citato “profumo di cambiamento” diventi una realtà e non continui ad essere soltanto un’utopia, anche perché il mondo dei giochi ha assoluta necessità del riordino nazionale per sopravvivere. Il gioco pubblico, poker online compreso, deve continuare a rappresentare la legalità sul territorio aiutato dalle sue varie strutture che lo stanno sostenendo in questo lungo periodo.
Il settore ludico ha il diritto di essere regolamentato
Tutto l’organico del gioco pubblico ha diritto di essere regolamentato seriamente, in modo equo e decoroso cercando di fare gli interessi di tutti: quello dei giocatori e del territorio ma anche quello delle imprese che sono state sostenute in questo ultimo anno con le risorse personali dei propri operatori, visto che lo Stato centrale per le “sue Riserve di Stato” ha fatto veramente pochino e, sinceramente, dal Governo Draghi ci si aspettava qualcosa di più tangibile e realistico!
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro