Tutti gli Stati UE uniti al contrasto del gioco problematico
Prima di entrare nell’argomento della cooperazione tra i diversi Stati Europei per combattere tutti uniti “come un sol uomo” contro il gioco problematico, GAP, “ci piace” condividere con chi ancora ci legge con inspiegabile pazienza la spiegazione del termine “ludopatia” che in queste ultime settimane ha conquistato la ribalta dopo l’episodio del calcio-scommesse che ha coinvolto giovani calciatori della nostra Nazionale Azzurra.
Dunque, per ludopatia si intende un disturbo comportamentale che può portare una grave compromissione, a tutto tondo, della qualità della vita: un disturbo in grado di influenzare negativamente l’assetto psicofisico di chi ne soffre investendo la sfera privata ed affettiva.
É un fenomeno che continua, purtroppo, a crescere in tutta Europa e special modo nel nostro Paese, ma che non si può e non si deve imputare esclusivamente allo stesso gioco d’azzardo, ma attribuire alla carenza assoluta di informazioni specifiche che chi si avvicina al gioco dovrebbe conoscere e ben comprendere.
Ci vuole cooperazione tra tutti gli Stati membri
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In pratica: “se li conosci (i punti bui od oscuri del gioco) li eviti” e li sai contrastare con la massima responsabilità. Ma posta questa lunga premessa, si vuole parlare di un’interrogazione che ha raggiunto la Commissione Europea per chiedere una regolamentazione specifica del mondo dei giochi ed una maggiore e seria cooperazione tra tutti gli Stati membri proprio per contrastare il gioco problematico che sta raggiungendo ed intaccando il popolo di giovani che tanto spesso si trovano “attaccati ai propri tablet”, od a qualsiasi altro mezzo tecnologico che li metta in rete, laddove possono essere raggiunti da messaggi che spingono al gioco d’azzardo anche se in parte sono attualmente negati, e che riescono comunque ad “infilarsi in rete”.
Tale interrogazione europea prende spunto da un’indagine condotta da NOMISMA, Società indipendente che offre studi settoriali e territoriali, ricerche economiche ed intelligence di mercato nonchè servizi di consulenza, orientati a fotografare i comportamenti delle giovani generazioni in relazione al gioco d’azzardo.
E questo perché risulta che le stesse nuove generazioni non appaiono responsabilmente coinvolte in informazioni idonee a chiarire i lati oscuri del gioco d’azzardo che, inutile nasconderlo e cosa che chi scrive non fa assolutamente mai, ci sono è vanno “presentati, spiegati e sopratutto compresi”.
Tanti soldi riversati nel mondo del Gioco legale Online
Serve anche evidenziare un dato importante relativo al gioco: cioè che nel primo trimestre del 2023 in Italia sono stati spesi circa 35 milioni di euro per ricercare il bacio della Dea Bendata: con un aumento del 14% rispetto allo scorso anno.
Il 37% dei giovani tra i 14 ed i 19 anni ha giocato d’azzardo, prevalentemente utilizzando i migliori bonus gratis senza deposito dei casinò online, e questo dato deve fare indiscutibilmente riflettere insieme a quello che in Europa il settore ludico ha generato nel 2022 108 miliardi di fattura e ne prevede 134 miliardi entro il 2027.
Ma si deve anche riflettere contemporaneamente sulla provenienza dello stesso gioco d’azzardo: infatti è il web il principale canale usato dalla Gen Z con un 64% di ragazzi che sceglie appunto internet per intrattenersi con il gioco e per scommettere.
In diminuzione del 17%, invece, il numero di giovani adulti che si reca in punti di gioco terrestri per giocare: sale giochi dove vengono acquistati gratta&vinci da un buon 40% di ragazzi, mentre il 29% scommette. I giochi online “più gettonati” sono le scommesse sportive, su eventi e sull’ippica: in diminuzione, invece, coloro che giocano a poker online comparto che da tanto tempo è in notevole flessione.
Le motivazioni che spingono i giovani a giocare d’azzardo
Dopo questa esposizione di riflessioni e di dati, servirebbe anche conoscere la motivazione per la quale i giovani giocano: tra quelle principali si trova il ruolo fondamentale sia della famiglia che degli amici. Infatti, il 46% dei ragazzi afferma di aver giocato nell’ultimo anno perché lo facevano già gli amici più stretti, mentre il 32% circa ha dichiarato che il gioco è un’abitudine di famiglia.
Invece, il 15% tenta la fortuna perché ha bisogno di danaro ed un 12% per evasione e svago: la Generazione Z, giocando, pensa soltanto agli aspetti divertenti del gioco d’azzardo, ad un passatempo seppur rischioso ma coinvolgente.
Mentre i giovani non giocatori nel descrivere il gioco d’azzardo vi si riferiscono con componenti relative a perdite di danaro, rischio e dipendenza: dunque, una visione decisamente “precisa”, pur non avendone un’esperienza diretta. In ogni caso, come già ribadito più volte, il gioco d’azzardo in Italia è in costante crescita e ciò merita di essere monitorato anche per quanto riguarda i ragazzi al di sotto dei 19 anni che prendono esempio dalla famiglia e dagli amici.
Una collaborazione ampia per combattere la Ludopatia
Così, però, incorrono in seri rischi la cui consapevolezza è oggettivamente modesta e proprio per questa ragione sarebbe necessaria un’opera di sensibilizzazione costante e su larga scala.
E qui si ritorna all’interrogazione alla Commissione Europea di cui si è parlato all’inizio che tenderebbe a coinvolgere tutti gli Stati europei nella collaborazione più ampia di quella attuale circa la circolazione delle informazioni e dei dati raccolti, cosa che può aiutare ad entrare in modo maggiormente empatico con il mondo delle nuove generazioni che va monitorato continuamente.
Se fosse presente un’armonizzazione tra le normative degli Stati Membri piuttosto che “iniziative singole” il risultato sarebbe migliore. Invece, ogni Stato ha il proprio sistema: la Germania ed i Paesi Bassi hanno vietato certi tipi di scommesse online chiudendo il proprio mercato disdegnando i principi del Trattato UE.
Tanti Stati e diversi approcci al problema
In Finlandia, in Portogallo ed in Svezia hanno un regime mono-concessionario che gestisce i servizi di gioco ed è stato oggetto di censure rilevanti anche da parte del nostro Paese. In Italia prima di altri Stati, e poi Danimarca, Estonia, Francia, Spagna si è introdotto un sistema di licenze per permettere a più operatori di offrire i servizi online monitorandoli sempre.
Ma la Commissione Europea osserva che per la natura stessa dei giochi online è assai arduo intervenire e controllare: ovviamente più notizie si riusciranno a raccogliere più sarà strategico l’intervento per aiutare i giovani adulti a divertirsi ed a non correre rischi. Si ripete spesso: il gioco è divertimento, quando termina di esserlo diventa davvero un problema, anzi un problemone.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro