Sui videogiochi appaiono le pubblicità sulla guerra tra Israele e Palestina
Anche se appare veramente inverosimile, seppure quando si parla di “rete” evidentemente quasi tutto può accadere, ma ha davvero avuto luogo: uno spot relativo alla guerra tra israeliani e palestinesi è inaspettatamente apparso su di un videogioco di un ragazzino che è rimasto scioccato dalle immagini cruente che lo stesso “messaggio pubblicitario” si faceva portatore.
Dunque, un messaggio del Ministro degli Esteri israeliano del tenore: “Ci assicuriamo che coloro che ci fanno un danno paghino un prezzo alto” è comparso durante alcuni giochi mobile e nessuno sembra spiegare come sia potuto accadere e perché vi siano finiti.
Cosa che appare oltre modo inquietante perché fa sentire tutti in balia di un “qualcosa” che non si riesce bene a comprendere ed a gestire visto l’inusitato destinatario “prescelto”, si spera in modo inconsapevole! Messaggio che si è interfacciato con un puzzle game “Alice’s Mergeland” sviluppato da LazyDog Game apparso sul telefono Android di un ragazzino di sei anni.
Un messaggio che crea un forte sgomento
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Bimbo che giocando tranquillamente, od almeno così avrebbe senz’altro voluto, si è rivolto alla madre chiedendo “Cosa ci fa questa pubblicità nel mio gioco”? Interrogativo ovvio al quale, però, il genitore non ha saputo rispondere e che ha potuto invece constatare come suo figlio sia rimasto impressionato dalle immagini che mostravano militanti di Hamas, famiglie israeliane terrorizzate e filmati alquanto sfuocati, che accompagnavano il messaggio israeliano riferito più sopra scritto su di uno sfondo nero.
Visto che ciò che è accaduto appare del tutto inverosimile si è pensato ad una cosiddetta fake news: invece, il tutto è stato confermato dalla nota Agenzia di stampa Reuters che non ha bisogno di presentazioni, e che ha effettuato verifiche che, però, non sono riuscite a stabilire come abbia potuto concretizzarsi un simile evento.
Che la pubblicità della guerra di Gaza sia potuta arrivare su di un videogioco, non in siti di gioco per le scommesse sportive, appare decisamente assurdo anche se pare non sia soltanto la famiglia di quel ragazzino ad essere stata raggiunta da questa “particolare pubblicità”.
Infatti, la Reuters ha documentato che la stessa cosa è accaduta almeno in altri cinque casi in Europa: in pratica, sono stati raggiunti la Gran Bretagna, la Francia, l’Austria, la Germania e l’Olanda laddove lo stesso video filo-israeliano è apparso ad alcuni giocatori tra cui dei bimbi.
Sono tanti i videogiochi coinvolti
Sono stati raggiunti il popolare gioco “Angry Birds” realizzato dallo sviluppatore di proprietà della Sega Rovio che ha dichiarato che questi contenuti inquietanti sono arrivati per errore al gioco e che si stava provvedendo alla rimozione manuale anche se non si riesce ad ipotizzare quale delle dozzine di partner pubblicitari abbia effettivamente fornito l’annuncio a Sega Rovio.
Una grande confusione che non contribuisce di certo a placare gli animi, né a risolvere e giustificare cosa sia mai accaduto visto che sono stati coinvolti dei giovani, ignari fruitori di un videogioco. Oltre a quelli già indicati, che sono molto popolari, sembra che il messaggio sia stato trasmesso tramite altri giochi: come “Stack”, “Balls’n Ropes” “Solitaire: Card Game 2023” e nel gioco avventuroso “Subway Surgers”.
Gli sviluppatori coinvolti in questo psico-dramma giovanile, purtroppo, non sono riusciti a commentare l’accaduto. Ma ora, però, “ci piace” ritornare nel mondo degli adulti e specificatamente in quello del settore digitale del Ministero degli Affari Esteri israeliano che ha confermato che il video è realmente uno spot pubblicitario promosso dal Governo Israeliano, ma si ammette di non avere assolutamente idea di come abbia potuto finire all’interno di alcuni videogiochi.
Special modo per il fatto che erano state date specifiche indicazioni affinché la visualizzazione di questo particolare video venisse assolutamente impedita ad utenti minorenni.
Alla ricerca del mittente di queste pubblicità
L’unica cosa certa è che il Ministero degli Esteri israeliano ha speso circa 1,5 milioni di dollari in pubblicità su internet coinvolgendo società tra cui Taboola, Google e X (Twitter) insieme ad altre che hanno confermato di non aver nulla a che fare con questa “invasione pubblicitaria” sui videogiochi, indirizzati in linea di massima ai ragazzini.
Spese pubblicitarie effettuate dall’inizio dell’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre contro i civili nel sud di Israele perché si vuole rendere partecipe il Mondo su ciò che è accaduto in Israele: è stato un vero e proprio massacro”.
L’agenzia di stampa Reuters ha continuato nelle sue ricerche contattando alcuni partners di Rovio che sono in grande numero, circa 43: ma a questi contatti hanno risposto soltanto in pochi affermando, in ogni caso, di non essere responsabile di quanto avvenuto nei videogiochi.
Google ha avuto con il Ministero degli Esteri israeliano un rapporto di collaborazione per la pubblicità, ma ha rifiutato di comunicare dove li ha visualizzati, mentre X (Twitter) non ha neppure risposto e ciò di certo non risulta un atteggiamento foriero di positività.
Una confusione difficile da districare
Per quanto ci riguarda e per onestà intellettuale “ci piace” anche comunicare che, almeno sempre secondo la nota Agenzia di Stampa, pure il Ministero degli Esteri palestinese si sarebbe mosso a livello pubblicitario.
Soltanto con un impegno economico notevolmente inferiore a quello israeliano: pubblicità che si è limitata ad alcuni video in lingua araba promossi da Palestine TV, agenzia di stampa affiliata all’Autorità palestinese.
Insomma, non è che da quanto raccolto anche tramite l’intervento della Reuters il problema si sia risolto: non si è riuscito a comprendere come una cosa così grave sia potuta avvenire e si rimane inermi di fronte ad una possibilità di ingerenza apparentemente senza limiti e questo dovrebbe far riflettere anche in modo profondo.
I giovani devono sempre essere protetti
Il mondo dei più giovani e la sua protezione ne escono, purtroppo, sconfitti e questo dovrebbe lasciare spazio a ciò che si sottolinea quando si ribadisce che uno degli interventi più urgenti ed importanti da effettuare, quando si parla di riordino dell’intero settore dei giochi, è senz’altro quello della tutela dei minori e che proprio a loro non deve arrivare qualsiasi tipo di pubblicità: figuriamoci poi uno spot sulla guerra e le sue atrocità!
Ciò dovrebbe essere fonte di una profonda riflessione perché sembra davvero grave quanto è accaduto e, sopratutto, sembra cosa dalla quale non ci si può difendere, almeno in queste prime battute…
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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