Riconsiderare il distanziometro visto la possibilità di Giocare Online
Il dato inequivocabile del quale servirà parlare, studiare e decidere nella stesura della riforma del gioco è la presenza dei distanziometri, delle fasce orarie di accensione e dei cosiddetti luoghi sensibili: tutti elementi ritenuti utili per il contrasto del gioco problematico, ma che ahimè sono in netta contrapposizione con il gioco a distanza presente ed effettivo h/24 e che raccoglie le scelte di tutti coloro che hanno “abbandonato” il gioco in presenza, che senza dubbio qualche “problemino” lo sta vivendo e non soltanto da oggi…
Oltre tutto, i distanziometri diventano un divieto per le attività esistenti nel loro raggio d’azione, ma inevitabilmente (secondo il nostro personale punto di vista) spingono i giocatori verso il gioco illegale magari vicino a casa e comodo da raggiungere.
Questo lascia intendere che a volte gli stessi frequentatori del comparto non hanno interesse a comprendere bene i rischi che si possono correre presso questi punti illeciti: guardano soltanto ad una sala giochi comoda e raggiungibile e poco importa se sia legale oppure no.
Alcune vecchie normative che trovano poco spazio
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Ma, oltre a rivolgersi nei punti non autorizzati che nascondono rischi sopratutto per la riscossione delle vincite, tanti rimangono comodamente a casa applicando la scelta del gioco online sul quale possono scaricare i propri interessi ludici e con quale modo d’uso intrattenersi -troppo frequente od addirittura compulsivo- che nessuno riesce a controllare ed eventualmente a correggere.
Ne discende il concetto iniziale: ma a questo punto le norme relative all’imposizione dei distanziometri hanno ancora ragione di esistere? Oppure nel futuribile riordino questo diventa un argomento tra i primi sui quali intervenire e che finalmente ridarebbero pace a quelle attività di gioco che non sono in regola con i tanto citati distanziometri?
A chi di dovere, dunque, “l’ardua sentenza” sul proseguimento della vita di tali strumenti oppure sulla loro “soppressione”, magari sostituiti con altre strategie che si spera non siano così deleterie per il sistema-gioco e per gli incassi delle “povere” Riserve di Stato che quasi dalla loro nascita non hanno davvero avuto pace.
L’Esecutivo è pronto a fare del suo meglio
In linea di massima, l’intera industria del gioco dovrebbe “stare serena” visto che se l’Esecutivo si è addossato il compito di ristrutturare la normativa ludica il primo intervento che intenderà fare dovrebbe essere quello di affrontare proprio la Questione Territoriale strettamente legata alle normative restrittive che non lasciano scampo alle attività di gioco e che le costringono a spostarsi, quando addirittura non arrivano ad espellerle, in altro luogo magari periferico e, senz’altro, non molto redditizio a livello commerciale.
Si può dire, però, che invitare per questo alla calma il settore, compresi i siti di gioco dove i tagliandi dei gratta e vinci sono venduti in modo legale, non è impresa da poco considerato che tale Questione incombe da anni ed anni sino ad essere divenuta obsoleta ed annosa: ma che a tutt’oggi è ancora viva e vegeta e le Regioni non hanno alcuna intenzione di fare un qualsivoglia passo indietro.
Di fatto aspettano le decisioni del Governo centrale che arriveranno a mezzo del tanto sospirato riordino visto appunto che il Parlamento è stato chiamato a responsabilità anche per tale provvedimento (vedi art.13 della Legge Delega).
Il gioco ha necessità assoluta di avere leggi e regole univoche su tutto il territorio: quindi, senza dubbio si dovrà provvedere alla tutela della salute, ma inevitabilmente un occhio dovrà essere “puntato” anche sulle giuste esperienze imprenditoriali degli operatori che hanno deciso di credere ancora oggi, e nonostante tutto ciò che rema contro il comparto ludico, in questo business.
Il settore dei Giochi dev’essere considerato tutto uguale
Sopratutto, servirà rendersi conto che questo stesso comparto deve uscire dalla schizofrenia che oggi lo avviluppa poiché ciò che accade nel nostro Paese al nord è diverso dal modo in cui viene trattato il gioco e di conseguenza i suoi affezionati giocatori, al sud e questo deve cessare presto, anzi prestissimo.
Cosa che ci riporta ad un Testo Unico nazionale che rende il sistema-gioco uguale ovunque e per chiunque. Il Governo è chiamato ad attuare il suo intervento nel riordino per ricercare dunque una sintesi equilibrata tra gli interessi pubblici e quelli privati delle imprese che operano nel settore.
Aziende ludiche che devono continuare ad essere attive e produttive economicamente ed in tutta tranquillità e sicurezza non fosse altro in ragione delle entrate erariali che garantiscono.
Lo Stato italiano guarda anche al proprio interesse
Ma, fortunatamente, il Governo con il riordino del comparto è chiamato “a fare la sua parte” non soltanto per le risorse per le casse dell’Erario, ma anche per rendere Giustizia alle Riserve di Stato che devono uscire dalle continue guerre giudiziarie di fronte ai TAR ed al Consiglio di Stato per contrapporsi alle Leggi Regionali che impongono norme non più sopportabili: e questo, si torna a ripetere, dovrebbe essere uno dei punti essenziali da affrontare nell’immediatezza.
La Legge Delega ha ricordato che il criterio della Riserva di Stato trova fondamento negli interessi decisamente rilevanti che vengono coinvolti nel gioco: il contrasto alla criminalità, la tutela dell’ordine pubblico, la salute e la certezza per i giocatori di avere a disposizione giochi legali ed il controllo di un fenomeno tale da coinvolgere flussi cospicui di danaro a volte di provenienza illecita.
Danaro che, inevitabilmente, andrebbero a “foraggiare” ed a confluire nella già importante forza economica della criminalità organizzata: e forse anche per quest’ultimo argomento le norme sul gioco sono state inserite nel Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
Fare chiarezza è importante per tutti
Ed infine, il riordino dovrà anche fare chiarezza per quel mercato che oggi si presenta come novità, e si intende parlare sopratutto del “metaverso”, ma che in un prossimo e vicino futuro ne farà probabilmente parte.
Nuovi mondi che si affacciano al gioco ma che ancora non sono normati ma che offrono intrattenimento: sicuramente, il settore sta vivendo un passaggio che apre forse un’opportunità storica ed il riordino che sarà l’interprete di questo passaggio dovrà effettivamente essere il più attento e dettagliato possibile per dare al gioco le chiavi per entrare in “un’altra Era”, un altro mondo ma che rappresenterà dopo la sua ristrutturazione intrattenimento e divertimento perché sono due elementi “compresi” nel suo DNA.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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