Quello che una societa videoludica non dovrebbe mai fare

In questo particolare momento “idilliaco”, sbocciato come un fiore a primavera, tra il mondo del gioco e dei video-giochi e le istituzioni non si dovrebbero assolutamente fare banali errori commerciali e di comunicazione: e proprio il settore video-ludico, quello che sembra aver attirato parecchia attenzione sia da parte del Governo centrale che di altre imprese che intendono “sfruttare” il comparto applicandolo in altri ruoli al di fuori di quello originale di gioco.

Infatti, diverse imprese stanno studiando di mettere i videogiochi, e tutti i loro particolari contenuti, al servizio dell’istruzione, della cultura, della scienza, della chirurgia, del sociale: quindi, il comparto dovrebbe stare molto attento a come si muove sul mercato per non disilludere coloro che stanno pensando di investire in questo comparto.

E ciò poichè, un atteggiamento simile ed una tale accettazione da parte di settori terzi non era mai accaduto prima d’ora e dunque questo sembrerebbe il momento meno idoneo per il mondo video-ludico di incorrere in sbagli o cattiva gestione da parte delle stesse sue imprese ludiche.

Queste ultime potrebbero senz’altro avere un consistente tornaconto economico per tutto il proprio settore se si riesce a riconoscere e ad investire in una strada alternativa a quella che risiede nel DNA del videogioco, e cioè il divertimento.

Un documentario davvero innovativo

Forse anche per queste interessanti considerazioni a livello commerciale e di investimento è stato creato un innovativo documentario, ideato e prodotto in Italia denominato Never Fade Away, che vuole condividere con il pubblico il crollo ed il rilancio di uno dei videogiochi più attesi e discussi “Cyberpunk 2077”, svelando i segreti del suo mancato lancio sul mercato, della sua distribuzione e del suo attuale rilancio.

La produzione di questo documentario svela, seppur indirettamente, anche parecchi “dietro le quinte” dell’industria video-ludica oltre a spiegare i passi falsi che sono stati purtroppo abbinati a “Cyberpunk 2077”: passi che dovrebbe assolutamente evitare un’industria che attualmente è in grande sviluppo e che riesce a sollecitare così tanta attenzione, e la proposta di diverse iniziative commerciali.

Perché deludere quindi la politica, il Governo centrale e tanti imprenditori che stanno studiando da vicino gli sviluppi di un settore che sembrava destinato soltanto all’intrattenimento ludico e che ora invece sembra sollecitare così tanto interesse nei più svariati settori? Ma sopratutto quello che dovrebbe più “intrigare” il mondo video-ludico è l’interesse della politica che sembra proprio considerare l’intera industria del gioco e del videogioco un comparto di assoluto interesse, forse anche valutando attentamente lo sviluppo che questo comparto video-ludico potrebbe avere considerata appunto la così tanta attenzione che stanno suscitando i suoi prodotti di ultima uscita.

Cosa è successo in realtà

Ma ora, “ci piace” andare a curiosare cosa è successo in pratica a “Cyberpunk 2077” del quale si sta parlando da un po’ e che sta dunque suscitando un “vespaio di interessi commerciali” ed anche tanta curiosità sul suo percorso così complicato ed “avventuroso” che lo sta accompagnando e che sta richiamando inaspettatamente un’attenzione così “smisurata” per un videogioco.

Tracciamo dunque la sua storia, dalla sua nascita: Cyperpunk 2077 è un videogioco cosiddetto sparatutto di genere action ed è stato sviluppato da Cd Projekt Red ed è stato pubblicato il 10 dicembre 2020, all’inizio soltanto per Xbox One, Microsoft Window, PlayStation 4 e Google Stadia.

Il videogioco, divertimento che non prevede l’utilizzo di soldi veri come invece accade nei siti di slot legali ADM con denaro reale, era un fenomeno culturale e non era soltanto il gioco più atteso del momento il cui annuncio di ingresso sul mercato aveva messo in fibrillazione il mondo video-ludico ed i suoi tantissimi frequentatori.

Rivestito delle suggestioni di Blade Runner ed impreziosito da una particolare performance digitale vantava una copertura mediatica senza precedenti ed il videogioco riusciva a conquistare un numero di preordini inimmaginabile a diversi mesi dalla pubblicazione.

Si deve anche considerare che il titolo era stato annunciato tantissimo tempo prima della sua uscita durante una conferenza estiva nel 2012 con il titolo “Cyperpunk” e soltanto successivamente ha assunto la nuova denominazione di “Cyperpunk 2077”.

Un disastro generale che si poteva evitare

Il primo trailer del gioco è stato distribuito nel gennaio 2013 su YouTube ricevendo in continuazione premi di ogni sorta ed addirittura la nomination per il Best Videogame Trailer al Golden Trailer Awards dello stesso anno: ma tutto questo non è servito a farlo crollare in un disastro generale che al momento ha fatto parecchio disquisire: ritardi, problemi di stabilità e sopratutto promesse mai mantenute e la conseguenza di tutto questo sarà senza ombra di dubbio il ricordo di uno dei lanci più turbolenti di un videogioco.

Infatti, ancora oggi se ne parla tanta è stata la eco delle sue mancanze e delle sue problematiche nonostante il videogioco fosse stato sostenuto da una campagna impressionando che non è servita a “tamponare” tutti i problemi che si sono evidenziati.

Così la casa produttrice ha dovuto affrontare forse uno dei propri momenti più cupi a livello commerciale poiché è venuta a conoscenza che i suoi metodi di sviluppo e sopratutto di comunicazione non erano adeguati a sostenere il peso di una simile produzione.

Un’esperienza davvero sconvolgente che ha portato Cd Project Red negli ultimi tre anni a cambiare strategie ed assetto organizzativo, risolvendo moltissimi di quei problemi che avevano bloccato il videogioco ed a puntare sulla rivalutazione della propria struttura: una sorta di riscatto commerciale, che ha avuto il suo apice nella pubblicazione di “Phantom Liberty”, la prima e unica espansione di Cyperpunk 2077.

Facciamo chiarezza una volta per tutte

Insomma, per raccontare la caduta ed il rilancio ma in modo particolare per mettere in chiaro la dimensione umana ed il talento dello sviluppo è stato quasi ritenuto d’obbligo realizzare il documentario “Never Fade Away-La sfida di Cyberpunk 2077” interpretato dalle voci di cinque notissimi professionisti che hanno aggiunto senz’altro al gioco tanta consapevolezza e fiducia nei confronti del proprio pubblico.

Di fatto il documentario “entra a gamba tesa” nelle difficoltà, nei ricordi ed infine nelle difficoltà affrontate evidenziando la speranza che si ripone in questa nuova stagione di Cyberpunk 2077 inaugurata dall’arrivo della serie animata prodotta da Netflix Edgerunners: Netflix che da tempo ha dichiarato il suo interesse per il mondo video-ludico.

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