La difesa della attività di gioco comincia ad essere piu presente
Già quando erano comparse recentemente un paio di decisioni, una del TAR di Trento e l’altra del TRGA sempre della stessa realtà territoriale, non si è potuto nascondere che il cuore di chi ama il gioco d’azzardo consapevolmente, si sia aperto davvero alla speranza che le “Riserve di Stato” avrebbero potuto rappresentare ancora la legalità sul territorio ed avrebbero potuto continuare a tutelare la salute dei cittadini-giocatori che desiderano intrattenersi con i loro giochi preferiti nei punti di gioco dislocati su tutto l’italico territorio nonostante il parere “contrario dei detrattori ludici”.
Qualcosa fortunatamente si è mosso e continua a muoversi a favore del mondo del gioco che comincia a sentire di poter essere trattato come un comparto di servizi uguale a tanti altri: e questa percezione, quasi inutile nasconderlo, continua a crescere ed a diventare sempre più prepotente allorquando si nota che il Consiglio di Stato continua ad esprimersi con “un certo favore” nei confronti delle attività commerciali ludiche.
Ma si esprime anche sull’importanza della loro professionalità che viene così supportata e fatta proseguire riuscendo a coprire il territorio di quella legalità settoriale che stava per essere messa davvero a rischio.
Ricorsi legati al mondo dei Giochi
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Ma oggi non ci si trova nuovamente in Trentino per disquisire su di un’altra situazione di gioco, ma si è stati trasportati dalle notizie in quel di Forlì laddove un operatore di gioco, titolare anche di uno dei migliori siti di scommesse legali ADM incentrati sul calcio a 5, aveva presentato ricorso avverso la sentenza del TAR di quel territorio e ne chiedeva la relativa sospensiva.
L’Autorità che si è pronunciata sono i Giudici del Consiglio di Stato che hanno accolto la domanda di sospensione dell’efficacia della sentenza del TAR Emilia Romagna presentata come detto da un operatore ludico e pronuncia motivata dal fatto che va considerata la prevalenza dell’esigenza alla continuazione dell’attività commerciale rispetto a quella della definizione sull’attività dell’impresa di gioco che è stata regolarmente svolta e che non ha subito interruzioni: almeno per quanto riguarda gli atti presi in considerazione sempre dal CdS.
Ancora una volta i luoghi sensibili
Come spesso accade quando si parla del territorio emiliano-romagnolo, e quando si parla delle attività di gioco che svolgono il proprio lavoro in quella realtà, si parla dei cosiddetti luoghi sensibili e del distanziometro. Strumento “diabolico” che in quella regione è di 500 metri e si parla molto spesso di provvedimenti comunali relativi alla chiusura delle sale di gioco che non risultano in regola con quella determinata normativa regionale.
Recentemente, le Leggi Regionali di cui si parla sempre più spesso sono messe “sotto accusa” allorquando impongono un distanziometro relativo ai luoghi sensibili che può avere il “retrogusto di espulsiometro” e che mette quindi in pericolo l’articolo della italica Costituzione che difende il diritto d’impresa che in alcuni casi specifici sembra risultare violato.
Infatti, dal ricorso di cui si tratta e dalla relativa sentenza del TAR opposta dall’operatore di gioco, i Giudici del Consiglio di Stato ritengono che “emergano valori costituzionalmente rilevanti perché da un lato si parla di tutela alla salute e dall’altro dell’esercizio delle attività economiche”.
Gli stessi Giudici del CdS sospendendo l’esecutorietà della sentenza impugnata hanno fissato per il 18 maggio 2023 l’udienza per la definizione della controversia. Proprio per questa pronuncia effettuata contro una sentenza del TAR Emilia Romagna si ravvedono similitudini a quella decisione cautelare del TRGA riguardante il Comune di Trento.
Ed è proprio per questo che ci si ricollega alle righe iniziali di questo articolo laddove si ravvede una maggior presenza di pronunce a favore del gioco poiché sembrano pronunce similari rilasciate in base al cosiddetto “distanziometro” ed al principio discendente dell’espulsione dal territorio di alcune attività commerciali di gioco.
Un recente cambiamento di prospettiva
Con questo fare, e qualora dovesse continuare a ripetersi, si può senza dubbio constatare quanto sia cambiata l’ottica dei Giudici dei vari comparti d’autorità: sino ad un paio d’anni fa il settore del gioco “perdeva rovinosamente” qualsiasi ricorso presentato e sempre per gli stessi motivi di oggi, ma che allora non venivano accolti “quasi di prassi”.
Sembrava, infatti, che il gioco ed i suoi operatori non avessero speranza alcuna quando si opponevano ai “presunti soprusi” messi in campo dalle Autorità Regionali o comunali: mano a mano che il tempo è trascorso, i pareri dei vari Giudici si sono adeguati allo sviluppo di queste normative restrittive che hanno portato quasi all’impossibilità della stessa loro gestione e tanti disagi nei confronti delle attività ludiche.
Aziende che si sono viste restringere “al di fuori di ogni limite concepibile” il loro campo d’azione, quando addirittura non si sono trovate in territori, proprio in Emilia Romagna e come nel Trentino o nel Lazio, dove venivano espulse le attività di gioco che avrebbero avuto il diritto invece di restare a svolgere il proprio lavoro di “Riserve di Stato”.
E questo con il lungo andare ha portato i vari Giudici a rivedere l’applicazione di tali norme sotto una luce diversa, sopratutto da un punto di vista costituzionale.
Sentenze positive per il Gioco
Da qui molto facilmente, sono dipese le varie sentenze positive nei confronti del gioco che stanno assumendo un numero sempre più considerevole e favorevole: in modo particolare oggi non si dà più per scontato tutto ciò che viene affermato dalle Regioni e dai Comuni ed i Giudici sono propensi a chiedere informazioni tecniche ulteriori e maggiori dettagli relativi all’applicazione di queste famigerate Leggi Regionali che devono essere argomentate con precisione.
Come per esempio la mappatura dei territori, il controllo degli elenchi dei cosiddetti luoghi sensibili, i percorsi che rappresentano i “canoni del distanziometro”. Tutte cose che, inevitabilmente e fortunatamente per gli operatori del settore, hanno portato a sentenze più eque nel trattamento sopratutto dei suoi interpreti.
Non è che se un’ordinanza viene presentata da un Comune debba forzatamente essere una cosa buona e giusta: potrebbe anche uscire dai canoni della Giustizia e della corretta interpretazione della Carta Costituzionale, almeno applicando un giudizio maggiormente equilibrato.
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro