Il Gioco del Regno Unito è un’esempio per tutti i Paesi
A prescindere dai rapporti che negli scorsi anni si sono concretizzati tra il sistema-gioco e le Istituzioni centrali, adesso ci si può congratulare con il nostro attuale Governo che, a mezzo del Presidente del Consiglio, ha aperto le braccia alla riforma dell’intero settore dei giochi creando senz’altro più di un “mugugno” da parte di qualche schieramento politico che ancora oggi insiste nella “personale battaglia” nei confronti del mondo dei giochi.
Nel contempo, e sempre in questo periodo, si deve constatare però che il mondo ludico non è soltanto in Italia sulla bocca della politica, ma anche nel Regno Unito dove il settore viene vissuto, senza ombra di dubbio, in modo diverso da quello “usato” nel nostro Paese che ancora oggi, fortunatamente sembra da parte di pochi ed agguerriti detrattori e forse da qualche schieramento politico come detto poc’anzi risulta da sempre contrario alla esistenza del gioco sull’italico territorio, viene demonizzato e discreditato senza alcuna ragione reale.
Infatti, nessuno può contestare che i suoi operatori, le sue associazioni e le sue imprese “siano a prova di bomba”: sono moralmente ineccepibili e con una forza economica in sintonia assoluta con quanto richiedono le concessioni per essere “Riserve di Stato”ed, infine, il settore si muove sempre in linea con la normativa in essere facendo tantissimi sacrifici per restare a galla e rispettare gli innumerevoli suoi impegni ed i suoi oneri.
Ma, sopratutto, per tentare di riuscire ad effettuare una raccolta (come sempre) utile per le casse erariali e contribuire così all’economia globale italiana: sempre con buona pace dei detrattori “di cui sopra”.
Durante la pandemia il Gioco ha resistito
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Questo, incontrovertibilmente, è il nostro sistema-gioco che si è distinto per serietà e caparbietà anche durante il lungo periodo pandemico e che continua ad esserlo anche nei tanti periodi successivi attraversati da crisi perenni che disgraziatamente non funestano soltanto il nostro Paese, cercando di fare del proprio meglio nell’attesa del futuribile riordino nazionale che si attende da tempo immemorabile.
Senza alcun dubbio, nel Regno Unito il settore dei giochi è molto seguito, supportato, condiviso, “usato per il sociale” laddove il Governo non arriva con le sue risorse e, quindi fa parte del quotidiano delle persone senza che le stesse vengano demonizzate o criticate solo perché giocano d’azzardo come se fosse un atteggiamento “delinquenziale”…
In quella realtà, oltre tutto, quando il Governo centrale intende prendere delle decisioni relative al comparto le condivide e si confronta con i protagonisti del settore e con le relative associazioni sempre disponibili a cambiamenti o ad accettare possibili restrizioni: come esempio per tutti si potrebbe prendere la tematica del divieto della pubblicità ai giochi ed ai siti di scommesse o bookmakers virtuali sulle magliette dei calciatori.
Divieto che è stato “affrontato e risolto” dalle stesse squadre della Premier che hanno eliminato la pubblicità più vistosa dalle maglie, lasciandola soltanto sulle maniche per evitare di incorrere in restrizioni ancora maggiori che il Governo avrebbe potuto decidere.
Ancora una volta torna il Decreto Dignità
E questo la dice lunga sul comportamento tenuto invece dalle nostre squadre di Serie A che, se si passa il termine forse crudo, hanno continuato soltanto a “piangere” sulle perdite economiche, lamentandosi di quanto stava accadendo, ma non proponendo nulla di serio al momento dell’emissione del provvedimento di divieto contenuto nel Decreto Dignità: ma qui in queste righe non si vuole parlare di questo, ma di altri interventi che sono avvenuti in questi giorni nel Regno Unito dei quali “ci piace” conoscere qualcosa di più per poterle valutare, confrontandole con il nostro sistema-gioco sempre con l’intenzione di trarne un possibile insegnamento per la nostra regolamentazione.
Si parte dal principio come già evidenziato che anche in quella realtà l’industria del gioco è alle prese con le prospettive di riordino: industria che chiede la tutela per le imprese in essere ed i relativi lavoratori, ma sopratutto sottolinea che la regolamentazione “in corso d’opera” dovrebbe essere consona all’era del digitale che sempre di più fa parte del mondo ludico.
Dunque, continuano i confronti in ogni caso tra il Governo e l’industria del gioco britannica che a mezzo di BACTA Associazione di categoria porterà avanti le richieste delle sale da gioco ed i fornitori di macchine da gioco che la stessa rappresenta: incontro che avverrà di fronte alla Commissione Cultura, media e sport.
Lo sport in Uk è molto considerato
D’altra parte nel Regno Unito BACTA è assai conosciuta insieme al contributo che porta al settore dell’ospitalità essendo la stessa impegnata con operatori che hanno la loro sede nelle zone costiere.
In questo incontro si parlerà senza dubbio del “Libro Bianco” pubblicato nel mese di aprile scorso e del quale si continua a discutere: il compito di BACTA sarà quello di riferire circa le consultazioni che l’industria del gioco ha intrattenuto e sulle implicazioni delle varie proposte. In modo particolare si sta parlando dell’introduzione di metodi di pagamento “più moderni” e la pianificazione sull’impatto previsto da un prelievo obbligatorio che sale dalla percentuale dello 0,1% all’1% sul ricavi.
Quest’ultimo “lontanamente” assomiglia al prelievo sulla raccolta delle scommesse applicato ai gestori del segmento e che è andato a supportare il famigerato Fondo Salvasport tanto discusso dagli stessi operatori che “ne rifiutano” la giustezza e che a volte si oppongono al relativo versamento.
Un Libro Bianco per il bene di tutti
Nel Regno Unito, invece, si è deciso questo prelievo obbligatorio “senza destinazione particolareggiata”. BACTA senz’altro presenterà le analisi di quanto contenuto nel Libro Bianco sopratutto per quanto riguarda il rapporto tra le raccomandazioni che contiene e gli investimenti interni.
E se tali raccomandazioni si ripercuoteranno poi sui livelli di occupazione, sul sostegno alle economie di alto livello e la sostenibilità delle imprese sia quelle che hanno sede nell’entroterra che quelle sulla costa che hanno altre esigenze più circoscritte in determinati periodi dell’anno.
Si spera soltanto che la regolamentazione che si concretizzerà sia studiata in sinergia con l’era digitale consentendo agli operatori di offrire metodi di pagamento che i clienti si aspettano già dall’anno corrente e che vengono applicati da tutto il Mondo globale del gioco.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro