Gioco italiano: Uno sguardo al passato per migliorare il Futuro
La famigerata Intesa tra Stato, Regioni, Enti Locali e sistema-gioco del 2017: ciò significa, obbiettivamente, che quella stessa Intesa aveva raggiunto davvero un risultato eccezionale, “accontentando” (quasi) tutti i suoi protagonisti se ancora oggi la si richiama spesso e volentieri per farne la colonna portante del nuovo riordino nazionale dell’intero settore del gioco con articoli da rivedere e correggere in base ai “tempi che sono inevitabilmente trascorsi e cambiati”.
La riforma ludica dovrà affrontare in modo inevitabile “un’innovazione tempistica” a seguito della quale l’intera industria del gioco ha subito una crescita infinita ed altrettanto il suo mercato uno sviluppo davvero inaspettato.
Oggi il modo d’uso del gioco ha avuto un tentennamento, ed anche forte, tra il gioco legale a quello illegale, ma anche una sua nuova collocazione sociale: infatti, sopratutto il gioco online entra nelle scuole con maggiorenni che possono giocare a fianco di minorenni.
Alcuni tavoli del passato che andrebbero riaperti
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Ed, oltre tutto, questo segmento in particolare è attivo h/24 e lo si può ricercare dovunque e con qualsiasi strumento tecnologicamente disponibile. Proprio per questo motivo, forse, sarebbe il caso di riaprire un tavolo con la Conferenza Unificata e richiamarci quindi all’Intesa di cui sopra che è costata mesi di trattative e tanta forza di volontà da parte dell’allora sottosegretario con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta che lottava tenacemente per risolvere la Questione Territoriale, croce decisamente pesante da portare per tutte le attività commerciali che ne subivano l’ingerenza.
Ma nell’Intesa più volte richiamata si erano poste delle basi soddisfacenti per tutti: e quindi da queste servirebbe ripartire, ovviamente con un occhio particolare rivolto all’evoluzione avvenuta nel settore e nelle attività, ma anche proprio nell’evolversi del tempo.
E questo continuo richiamo a quell’accordo fatto anche dalla politica stessa e non solo dalle associazioni di categoria, significa che era stato un “lavoro” studiato e messo in atto con estrema lucidità ed obbiettività.
Si era cercato, altresì, di dare anche uno “stop al gioco selvaggio sul territorio” che aveva creato il fenomeno del gioco che già da allora poteva creare qualche preoccupazione per la salute della cittadinanza.
La questione territoriale è ancora un grande scoglio da superare
Ma la Questione Territoriale, che già dal 2017 era un grosso e devastante problema per il gioco pubblico, oggi è diventata davvero ingestibile per i suoi punti che non hanno sicuramente vita facile, sopratutto in alcuni territori dove le attività legali di gioco vengono espulse addirittura dal proprio territorio di competenza.
Ciò comporta una grave ricaduta a livello economico per le stesse realtà ma anche nei confronti dell’occupazione visto che se le aziende di gioco, anche i casino online ADM che sfruttano i giochi sicuri e certificati della Betsoft, sono costrette a chiudere risulta inevitabile che i dipendenti si troveranno in mezzo alla strada.
Dunque, la prima cosa che il riordino dovrebbe affrontare -od almeno una delle prime cose- è proprio la Questione Territoriale che, qualora risolta, aprirebbe le porte finalmente ai bandi di gara per le nuove concessioni con tutto ciò che seguirebbe a cascata.
Purtroppo, ancora oggi il gioco è costretto a proseguire con le sue attività con il regime delle proroghe che, in ogni caso, hanno un costo non da poco che si aggiunge alla situazione degli introiti che per il terrestre sono un po’ in calo.
Servono regolamentazioni certe per un Gioco idoneo
Non manca all’appello anche un altro obbiettivo da inseguire, come è stato tentato di fare nel 2017 e che oggi è decisamente una priorità se si vuole cambiare l’assetto dei punti di gioco ed offrire un servizio ludico “con tutte le carte in regola” ed in netta contrapposizione al gioco illegale che, di certo, non offre alcuna assistenza alla propria utenza: è la formazione degli addetti ai lavori da parte dei concessionari che devono essere in grado di affrontare situazioni di disagio da parte di quei giocatori che non riescono a fronteggiare in proprio e con responsabilità e consapevolezza la loro voglia di gioco.
E non ci si può dimenticare che il gioco dovrà confrontarsi con le nuove tecnologie e le nuove tendenze: anche questo dovrà essere seguito con estrema attenzione.
Si può dire, obbiettivamente, che sempre prendendo spunto dalla famigerata Intesa che già qualche anno fa aveva affrontato argomenti similari (e che quindi andranno rivalutati e rimodernati in base alle nuove esperienze ed al nuovo modo d’uso del gioco) il riordino attuale servirà innanzi tutto per dare finalmente trasparenza al settore.
Per avere regole certe ed uniformi e per superare un periodo -purtroppo lungo- di impasse che ostacola da troppo tempo lo sviluppo delle attività di gioco e l’offerta che le Riserve di Stato mette in campo per la propria utenza in modo particolare quella in presenza che oggi deve affrontare qualche difficoltà pratica ed economica.
Vanno tenute presenti le necessità degli operatori di Gioco
Servirà, di conseguenza, che il riordino tenga conto delle esigenze e delle criticità degli operatori, sentire il parere delle associazioni di categoria e quello degli investitori che “ci mettono la loro buona volontà” nel continuare a credere nel business del gioco, ma che si vedono a dover affrontare ostacoli che a volte sembrano insormontabili e, sopratutto, insostenibili.
E qui servirà senza alcun dubbio il sostegno dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che ha sempre caldeggiato il gioco terrestre ed ha cercato di tenerlo “unito” anche nel periodo peggiore dell’emergenza pandemica, cercando di indicare al Governo centrale la strada più giusta da percorrere: certamente, non quella della chiusura di tutte le attività di gioco che è costata al settore ed ai suoi operatori cifre notevoli quasi arrivando ad “affossare” l’intero comparto con un grave riflesso per l’occupazione.
Un’ottima base dalla quale ripartire
Argomento che va tenuto nella più alta considerazione con il momento di crisi globale che il Paese sta attraversando e che tutti, cittadini ed imprese, sono costretti ad affrontare. Insomma, si può dire che l’Intesa del 2017 senza dubbio andrà tenuta come riferimento base, ma nel frattempo andranno valutati tutti i cambiamenti che il settore ludico ha effettuato in questi cinque anni, ed anche il fare dell’utenza che ha indubbiamente cambiato il suo modo di relazionarsi con il gioco e con tutte le sue innovazioni.
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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