Gioco d’azzardo: Ancora ultimo negli interessi del Governo
Da anni i bilanci dello Stato con qualsiasi Governo in carica, bi-colore o meno, hanno potuto usufruire della raccolta del gioco che sin dalla sua nascita ha provveduto a riversare nelle casse erariali una mole piuttosto ingente di risorse che hanno contribuito, senza dubbio, all’economia globale del Paese.
Questo sembra essere uno dei pochi argomenti che non viene messo in discussione anche se mai i vari Esecutivi che si sono succeduti dalla decisione di legalizzare il gioco d’azzardo nel nostro Paese rendendolo gioco pubblico, si sono espressi pubblicamente almeno con una qualsiasi forma di “ringraziamento” nei confronti dell’intera industria del gioco.
Anzi, forse, più il mondo ludico diventava forte e le sue risorse più “sostanziose” più i vari Governi si rendevano latitanti lasciando il settore in balìa delle Amministrazioni regionali e delle loro normative che diventavano con l’andare del tempo sempre più restrittive, particolarmente in alcuni territori che da sempre avevano “dichiarato guerra” al gioco pubblico.
Il Gioco ha una grande dignità
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Così il rispetto e la dignità del gioco sono venuti sempre meno sino ad arrivare ai giorni nostri dove si sta aspettando dal nuovo Governo il riordino settoriale, in rigoroso rispetto della tempistica per gli interventi istituzionali più volte promessi ed annunciati, ma rimasti ancora oggi allo stato -leggermente avanzato- di promessa.
Il gioco pubblico, quindi, si “mette in fila” con tutti gli altri settori che hanno necessità di vari interventi istituzionali retrocedendo, chissà poi perché, quasi sempre in fondo alla classifica vedendo il proprio mercato scivolare dalle dita: e quel che è peggio lo vede scivolare verso il gioco illegale ben contento di tutto questo ritardo nella messa in campo del riordino nazionale del quale si parla sempre troppo, ma che di fatto rimane tale e quale da anni.
E trovarsi sempre più in coda negli interessi del Governo non può rendere felice nessuno dei protagonisti del mondo ludico e dei migliori casino online italiani autorizzati ADM: ma, ormai, si è fatta l’abitudine a questo stato di cose che si perpetra nonostante le varie richieste che vengono inoltrate sia dallo stesso settore che dalle associazioni di categoria.
Entrambi sottolineano la precarietà del momento del gioco, in modo particolare per ciò che riguarda l’occupazione che presto diventerà argomento più che pressante e sul quale l’Esecutivo dovrà ad un certo punto riflettere se non vuole trovarsi “sorprese indesiderate”.
Difficoltà conclamate per il Governo
Ma adesso si vuole tornare a parlare dei “lavori in corso” che il Governo attualmente sta affrontando con qualche difficoltà e con l’argomento riordino nazionale che dovrebbe mettere fine ai contraccolpi economici decisamente tragici che il gioco sta cercando di assorbire a seguito del lungo periodo pandemico che ha prostrato l’intero settore ludico e le sue imprese e dal quale sopratutto il gioco terrestre stenta a rialzarsi anche se il periodo pandemico risulta essere “quasi dimenticato”, ma non dal popolo di giocatori che rimane ancorato alla scelta del gioco online.
Però, pur rispettando tutto ciò che il Governo Meloni sta facendo oggi e ricordando che dal suo insediamento ha prestato subito attenzione al gioco pubblico bisogna prendere atto che di fatto, oltre alla proroga delle concessioni uniformata che lasciava presagire qualcosa di più, non è stato fatto null’altro, purtroppo.
Il Gioco deve saper attendere ancora
Sono infatti tanti altri settori che potranno beneficiare di interventi immediati e mirati per le rispettive problematiche, intenzionati a risollevare le sorti dei relativi comparti: mentre il gioco pubblico oltre le criticità economiche del momento deve continuare a confrontarsi con le famose Leggi Regionali che subito alla riapertura delle attività dopo l’emergenza sanitaria sono ritornate a far sentire la loro forza, costringendo gli addetti ai lavori a rivolgersi ai TAR per sapere se la propria attività… può continuare ad esistere: e non è indiscutibilmente un bel vivere!
Ecco perché si sta aspettando questo tanto agognato riordino che dovrebbe mettere fine alla “Questione Territoriale” che come si dice spesso tiene in ostaggio il gioco terrestre. Gioco in presenza che ha già problemi di suo per restare con le saracinesche alzate e con le porte aperte ad un’utenza che ancora oggi rimane ancorata alle scelte “pandemiche” per gli svariati motivi che spesso si vanno a sottolineare.
Un riordino del Gioco che sembra scontato
Sicuramente, si potrebbe obbiettare che il Governo Meloni con la Legge Delega e con un capitolo dedicato in modo esclusivo proprio al gioco abbia espresso la propria decisione di intervenire con il riordino del settore, ma l’iter appena cominciato di questo provvedimento si presenta lunghissimo anche se è senza dubbio manifestazione di buona volontà per intervenire sulla ristrutturazione di tutto il gioco pubblico, per rimettere le cose a posto per le stesse “Riserve di Stato” e per richiamare gli obblighi che spettano loro e quelli in capo allo Stato centrale.
Questi sono gli intendimenti espressi dal Presidente del Consiglio ed ai quali sinceramente tutto il mondo dei giochi aveva dato un credito immenso riconoscendo nel fare iniziale del Governo Meloni davvero “aria di cambiamento”.
Peccato, però, che se il gioco continua a scendere nella “classifica di gradimento” e si continua ad intervenire in tutti gli altri settori tranne che in quello ludico, le imprese che sono coinvolte dalle problematiche che si sono appena elencate si trovano ad affrontare situazioni oggi insostenibili.
Tempi lunghi per avere un Gioco migliore
Di certo, si sperava che la tempistica per arrivare al riordino visto che se ne parla da quasi due anni non ne presentasse ancora un altro di attesa per questo Esecutivo! Così ci si vuole “unire” alle parole incoraggianti del nostro Premier e del suo team in ottica di politiche economiche ed industriali che risuonano di concretezza e semplificazione: e proprio per questo gli addetti al gioco si auspicano che questi principi possano valere per tutti, senza alcuna distinzione, e conseguentemente applicarsi anche al settore ludico ed alle sue imprese.
Si spera infatti che il gioco pubblico arrivi finalmente ad essere considerato come nel Regno Unito, da sempre territorio che considera il settore alla pari di tutti gli altri settori economici ed industriali e che considera importante il suo apporto per l’economia di quel Paese. Come forse non è mai accaduto nei nostri confini anche in presenza di una maggioranza pragmatica e caparbiamente rappresentata.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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