Gioco: Alcune cosette da ricordare al Governo
Non è che con queste righe si intenda ritardare eventuali provvedimenti che il nuovo Governo ha in mente di attuare nei confronti del gioco, ma si vorrebbe esclusivamente sottolineare alcuni punti essenziali per il sopravvivere dello stesso mondo dei giochi che, negli anni, ha dovuto confrontarsi con un comportamento “unilaterale” dei vari Esecutivi che si sono succeduti.
Si parla di atteggiamento “unilaterale” laddove quando ci è stato un qualsivoglia intervento istituzionale lo si è concepito unilateralmente per gli interessi dell’Erario e delle sue casse che dal gioco pubblico hanno sempre ricevuto un sostegno più che importante.
Il dato più significativo che si vorrebbe trasmettere all’Esecutivo è che sui giochi il prelievo erariale è passato dal 54% imposto alla sua nascita verso il 2004, a quello attuale -considerando il 2021- al 70,86%: un balzo enorme e degno di nota considerando i vari costi ed il calo delle entrate che il settore ha dovuto affrontare nel periodo percorso in compagnia della pandemìa che con il gioco non è stata “leggera”.
Aumentano ancora le tasse per il comparto del Gioco
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Si vuole parlare altresì della considerevole diminuzione “a livello industriale” delle apparecchiature tra Awp e Vlt che nel corso degli ultimi anni sono state eliminate anche dagli esercizi generalisti: poi dei costi relativi all’adeguamento del parco “macchinette” imposto anche durante il periodo pandemico insieme ad un aumento di tassazione che ha colpito sempre nello stesso periodo naturalmente soltanto il settore ludico e non altri.
Per chiudere con la convivenza (si fa per dire) con le Leggi Regionali “capestro” che da anni ostacolano il cammino delle attività di gioco, fortunatamente non vengono affetti da ciò tutti i bonus migliori che si possono trovare nei casino online legali AAMS/ADM, arrivando addirittura ad espellerle dal proprio territorio di competenza.
E si vuole anche ricordare la concorrenza del gioco online le cui giocate sono passate dai 27 miliardi di euro del 2017 ad oltre i 49 miliardi di euro nel 2020 con una spesa effettiva che, al netto del pagamento delle vincite, è passata sempre nello stesso periodo da 1,47 a 2,67 miliardi di euro.
Giochi che non sono per nulla dannosi
Nel contempo si vorrebbe sottolineare che le Awp rappresentano il gioco legale meno pericolosa a livello di gioco problematico.
Infatti, in queste apparecchiature emerge la prevalenza dell’intrattenimento ed i ridotti massimali di vincita, mentre le slot da bar sono quelle meno ambite dalla criminalità stante appunto l’esiguo margine che resta agli operatori: questo dovrebbe o potrebbe far riflettere sul numero di questi apparecchi sopratutto riguardo la tesi avanzata dalle istituzioni circa il gioco “buono” od il gioco “cattivo”.
Tale discriminazione è riuscita quasi a spingere l’opinione pubblica a demonizzare le slot con la campagna nazionale “no slot” ed a premiare invece altri giochi, come il Gratta&Vinci e le Lotterie che vengono proposte anche in autogrill o supermercati per far “tentare la fortuna”.
In realtà il gioco dovrebbe essere sempre e solo divertimento e vissuto con questo fine!
Poi, per quello che riguarda le eventuali iniziative del Governo Meloni si spera che si attiverà per l’emissione delle proroghe già annunciate nella Legge di Bilancio: proroghe che serviranno a dare respiro e continuità alle attività, ma che non trasmetteranno certezza e stabilità agli operatori.
Quel che è certo è che le proroghe delle concessioni non faranno altro che incrementare i dubbi e le incertezze che soltanto il riordino nazionale dell’intero settore potranno vanificare, mentre garantiranno la certezza per le casse erariali, ma soltanto sino ad un certo punto.
E pensare che basterebbe davvero la riforma per poter riaprire il mercato sia delle stesse italiche imprese che quello degli investitori internazionali che non vedono oggi trasparenza nella normativa del mondo dei giochi: e non solo, la riforma metterebbe sul piatto una enorme prova di serietà per chi intende continuare ad investire nel nostro Paese e nella nostra economia.
Il Gioco deve risolvere dei grandi problemi
Tutte queste “raccomandazioni o riflessioni” sul gioco pubblico non riusciranno senz’altro a sbrogliare la matassa del gioco che oggi è veramente ingarbugliata né a rendere la tematica del gioco semplice e scorrevole: però si spera che almeno si abbia il coraggio di voler affrontare un settore che ha sempre davvero dato tantissimo allo Stato e non volersene interessare sembra perpetrare un delitto.
Ma “ci piacerebbe” aggiungere un ulteriore argomento: è la percezione del gioco. L’esperienza che lo stesso trasmette e l’intrattenimento che offre dovrebbero essere rivalutati, e sopratutto servirebbe smettere di demonizzare l’intero settore: sia il prodotto finale che il frequentatore del gioco ricerca sempre, le imprese che si occupano di crearlo e di produrlo, le persone che vi lavorano con estrema professionalità ed i gestori del prodotto gioco finale che viene presentato sul territorio.
Proposto ai cittadini-giocatori da quelle “Riserve di Stato” che oggi riescono a lavorare “malamente” e con poco tornaconto vista la tassazione spropositata che viene riservata al gioco: e, sinceramente, pensare di appesantirla ulteriormente sembra davvero voler concretizzare un “disastro già annunciato”.
Se poi si vuole “attaccare il gioco” sotto il profilo delle eventuali derive che ne potrebbero discendere si dovrebbe osservare che tutta l’industria sta inserendo nuovi strumenti tecnologici nelle novità in produzione per rendere il gioco più sicuro, tutelato, protetto.
Agevolare sempre un Gioco sano e responsabile
Con queste innovazioni si cerca di garantire in modo particolare le persone fragili che non riescono ad avere un rapporto scorrevole con il gioco e che vi si concentrano come fosse l’unica soluzione per il loro quotidiano.
Questo è “il ragionamento” assurdo che non dovrebbe mai passare e mai essere preso in considerazione da chicchessia perché il gioco o la lotteria sono soltanto divertimento e non possono tramutarsi nella speranza della grande vincita che “cambia la vita”.
Le stesse industrie del gioco con i propri comportamenti proiettati al sociale ed alla cura della propria utenza stanno cercando anche di rendere la propria immagine più solidale cercando di “divincolarsi” da quell’etichetta di “delinquenti, trafficanti d’armi o di gestori della prostituzione” -suggerita da una certa politica- che addirittura gli Istituti di credito, invocando i cosiddetti codici etici hanno appiccicato addosso agli operatori di gioco pubblico ed etichetta alquanto difficile da eliminare senza il sostegno anche delle Istituzioni.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro