Fondo SalvaSport: Ci sono ancora grandi discussioni
Quando, oltre tutto durante il periodo pandemico, il mondo dei giochi era stato raggiunto dalla decisione relativa ad un ulteriore prelievo dello 0,5% sulle scommesse, previsto dal Decreto Rilancio emesso nel 2020 e destinato alla (discussa) costituzione di un “Fondo Salvasport”, già si erano “alzati gli scudi” delle attività coinvolte in quest’ultima vessazione istituzionale.
Ciò accadeva poiché proprio in quel periodo senz’altro il gioco già non versava in buone condizioni economiche a causa dell’emergenza sanitaria che aveva “costretto” il gioco pubblico alla chiusura di tanti punti terrestri che erano stati dichiarati a rischio medio/alto dal Governo centrale, allora in carica. Rischio attribuito e dichiarazioni che non erano mai stati veramente “documentati” seriamente nel tempo, ma che sempre nel tempo avevano costretto comunque tutte le attività di gioco in presenza ad abbassare le saracinesche ed a togliersi dal mercato mentre, nel frattempo, nasceva e rifioriva il gioco illegale che ne acquisiva il posto vacante “per quelle cause di forza maggiore” imposte, forse senza guardare troppo per il sottile.
Quindi, proprio in quel periodo era stato statuito questo ulteriore prelievo nel segmento delle scommesse che sarebbe stato in vigore sino al 31 dicembre 2021, cosa che aveva “fatto inalberare” le società di gioco coinvolte e già sotto stress pandemico.
Tante discussioni e tanti ricorsi
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Tutto questo aveva creato discussioni e ricorsi senza fine, parte dei quali saranno discussi il prossimo 28 giugno proprio in merito ad alcune opposizioni presentate da diversi concessionari di gioco circa l’annullamento della decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che agli inizi di quest’anno ha richiesto agli operatori gli arretrati di tale prelievo previsto dal richiamato Decreto Rilancio del 2020.
Infatti, ADM aveva chiesto il ricalcolo degli importi dovuti dai concessionari successivamente alla dichiarazione della Ragioneria e della Corte dei Conti che riteneva inesistente il limite di versamento pari a 40 milioni di euro per il 2020 e di 50 milioni di euro per l’anno 2021 fissato dallo stesso Decreto.
Infatti, veniva evidenziato che il vincolo di destinazione ricomprendesse le cifre indicate, ma che ciò che veniva versato “in più” sarebbe rimasto nelle casse dell’Erario (cosa che in questo termine “in più” con quel che segue, già appariva di suo una netta “incongruenza a livello legale).
Dunque, nei ricorsi presentati dai diversi concessionari si contesta che l’Agenzia con questa sua nuova interpretazione abbia in pratica riscritto una normativa che disciplina il prelievo dello 0,5% dalle scommesse per destinarlo ad alimentare il cosiddetto Fondo Salvasport, prevedendo di fatto un nuovo tributo ma così facendo metteva in atto un potere riservato esclusivamente al Legislatore.
Alcune decisioni del TAR
Nel frattempo il TAR si era espresso sulle decisioni precedenti di ADM, ente regolatore dei migliori siti di scommesse sportive italiani che danno subito tanti bonus e le loro relavitve app mobile, con le quali si imponeva il prelievo dalle scommesse sino al raggiungimento dei 40 milioni e di 50 milioni di euro rispettivamente per i due anni 2020 e 2021 ritenendo che in queste stesse decisioni si affermasse la proporzionalità in quanto veniva previsto e specificato un tetto quantitativo.
Ma con il nuovo percorso intrapreso dall’Agenzia, che è oggetto degli attuali ricorsi, lo stesso tetto quantitativo viene rimosso ed ai concessionari viene richiesto di versare lo 0,5% della raccolta che sarà incamerato dalle casse erariali senza una specificazione rispetto alla pratica destinazione di tali fondi: in aggiunta, vengono violate tutte le garanzie “partecipative” dei vari destinatari del provvedimento dell’Agenzia.
Così, proprio in funzione di queste violazioni esposte dai concessionari, venivano instaurati gli attuali ricorsi che contengono l’istanza di immediata sospensione dell’efficacia esecutiva per il “grave pregiudizio che le attività gestite dai concessionari subirebbero”.
Infatti, gli introiti della raccolta delle scommesse relativi agli anni 2020 e 2021 erano già “debilitati” in modo sensibile dalla situazione del periodo pandemico che ha colpito in modo tremendo il settore dei giochi ed ha provocato la chiusura di tante sue attività.
La matassa dei versamenti dovuti
Indipendentemente, in ogni caso, i concessionari avevano provveduto al versamento del contributo richiesto per la costituzione del cosiddetto Fondo Salvasport: altri versamenti che dovrebbero essere nuovamente effettuati “a conguaglio” dovrebbero quindi essere prelevati da risorse riferite agli esercizi successivi al 2021, sempre però tenendo presente che il gioco pubblico dopo l’emergenza pandemica, ed anche alla riapertura dei suoi punti terrestri, non ha potuto riprendere le sue attività serenamente e con introiti soddisfacenti.
Anzi, ancora oggi il gioco terrestre non sta vivendo uno dei suoi periodi migliori e sta cercando di restare a galla come riesce a fare: e senz’altro anche l’attesa del riordino nazionale del settore ha contribuito a non far ripartire l’economia del settore terrestre come si poteva immaginare e magari desiderare.
Oltre tutto sull’intero territorio continua a persistere la presenza cospicua del gioco illegale diventato acerrimo concorrente del gioco pubblico, e quindi lecito che rappresenta lo Stato, ma senza esserne protetto come ci si aspetterebbe.
Molti concessionari di Gioco si stanno opponendo
Queste motivazioni e le conseguenti riflessioni appaiono comuni a tutti i concessionari che si sono opposti vivacemente alla nuova decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di richiedere gli arretrati per il Fondo Salvasport. Agenzia che, se si permette questo dire, non ha proprio guardato in faccia a nessuno, né tanto meno ha tenuto conto del periodo di ripresa del gioco pubblico che come già sottolineato appare oggi alquanto difficoltosa.
Si potrebbe anche pensare che con la gestione precedente della stessa Agenzia non si sarebbe arrivati a simili ed ulteriori richieste: ma in effetti chi può mai dirlo e sopratutto esserne certo? Comunque, forzatamente, ora i diversi concessionari ricorrenti attendono la sentenza che si presume avverrà entro la fine del mese di luglio: per fortuna in tempo utile, determinato nel 6 agosto, e prima della scadenza dei 180 giorni stabiliti dall’Agenzia per il pagamento delle somme richieste. Quando si dice la fortuna…
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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