Divieto della pubblicità al Gioco: Messo in discussione
Anche durante il periodo pandemico si erano “alzate voci” nei confronti della politica, ed ovviamente del Governo centrale, per sottoporre l’idea di “rivedere o sospendere” (in particolar modo in quel tremendo periodo) il divieto della pubblicità ai giochi per poter dare allora la possibilità alle attività di gioco ed alle società sportive (specialmente quelle legate al calcio) di potersi effettivamente riprendere riprendendo e dando mano a quei famigerati contratti tra gioco d’azzardo e calcio che avevano “fatto così bene” a livello economico e per così tanti anni.
Ovviamente, però, il Decreto Dignità con il relativo divieto è rimasto al proprio posto e nella consueta forma studiata e messa in campo con il sostegno senz’altro molto corposo del Movimento Cinque Stelle e del suo leader di allora: nulla è cambiato sino ad oggi con tutte le conferme pratiche che per quanto riguarda il contrasto al gioco problematico il divieto così proibizionistico non aveva attenuato la voglia di gioco, ma aveva soltanto confuso i giocatori nelle scelte da effettuare.
Oltre tutto facendo correre loro il rischio di “cadere nella rete” del gioco illegale privo naturalmente di ogni forma di divieto, di qualsiasi restrizione, di qualsiasi imposizione di orario d’accesso ed oltre tutto con offerte più accattivanti.
Ma, sembra addirittura superfluo sottolineare che forse la politica ha avuto dal 2018 ad oggi ben altre cose da affrontare ed il Decreto Dignità si è mantenuto in vita “nutrendosi” con il tanto danaro che aveva “sottratto” alle società dei due gruppi maggiormente coinvolti in un divieto così totalitario.
Una nuova interpretazione del Decreto Dignità
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Oggi, però, con i movimenti del nuovo Esecutivo pare aprirsi uno spiraglio vero tra le trame del Decreto Dignità, ma soltanto a mezzo di un emendamento che potrebbe consentire la pubblicità indiretta del gioco.
In pratica si richiede il ritorno dei marchi degli operatori del gioco d’azzardo, compresi tutti i siti legali ADM di scommesse sportive online, sulle maglie dei giocatori delle squadre di calcio: un po’ stile Regno Unito dove si sta pensando di consentire di esporre i brand soltanto sulle maniche delle maglie dei giocatori inglesi.
Dunque, un emendamento che attualmente è all’esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato che riaccende la speranza su di un’inversione di marcia sull’applicazione del divieto introdotto dal Decreto Dignità nel “lontano” 2018.
In effetti, sembrano pochi cinque anni dalla sua nascita, ma si sa che per quanto riguarda il gioco d’azzardo è una tempistica lunghissima, ma provvedimento che sopratutto ha causato danni irreversibili all’intero settore ludico ed anche a quello dello sport, più precisamente nel calcio.
Ma, in realtà, l’emendamento qualora venisse approvato (ed andrebbe soltanto a togliere dal divieto le parole “anche indiretta”) continuerebbe a non consentire la pubblicità diretta relativa ad offerte di gioco come accadeva un tempo e, si sottolinea ancora, con una contropartita economica di tutta soddisfazione per entrambi i settori, ma forse aprirebbe altri tipi di sponsorizzazioni: per esempio, come già accennato, l’apposizione dei loghi degli operatori di gioco sulle magliette dei calciatori durante gli eventi sportivi.
La “cosa” è stata discussa nei giorni scorsi, ma ancora non c’è percezione reale di ciò che è accaduto, anche perché la chiusura dei lavori delle commissioni con il mandato successivo ai relatori è stata prevista per il 27 gennaio e poi ci sarà il successivo passaggio in Aula.
I club sportivi hanno bisogno di entrate
Si deve sottolineare che l’obbiettivo dell’emendamento è quello di riportare nuova linfa nelle entrate delle casse dei club sportivi, argomento sollecitato in più occasioni anche dal Presidente della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) Gabriele Gravina: è un emendamento, in ogni caso, che non è gradito a tutti perché riportare danaro nelle casse sia del mondo del gioco che di quello del calcio “non riempie il cuore di tanti politici” anche perché, recentemente, la maggioranza ha preferito investire 400 milioni di euro sulle agevolazioni fiscali per il calcio invece che sulla gratuità degli asili nido, decisione che ha fatto “tuonare” i detrattori del gioco e dello sport.
Il ritornare a parlare di altre aperture nei confronti di questi due settori e cambiare il divieto della pubblicità ai giochi alle scommesse per alcuni appare una vera e propria follia.
Non solo, secondo taluni si consentirebbe nuovamente di fare pubblicità alle scommesse aumentando (sempre secondo questi detrattori) il numero dei giocatori problematici che si ritengono “salvati” dal più volte richiamato divieto Dignità.
E non è stata neppure tanto gradita l’esternazione del Ministro dello Sport che aveva “farneticato” (ed ancora e sempre secondo i detrattori) sul “diritto alle scommesse”, parole che non sono state certo gradite da alcuni politici.
Non c’è dubbio che il popolo dei detrattori rivolge queste riflessioni anche perché l’emendamento è stato sottoposto da Forza Italia nel quale opera anche Claudio Lotito, Presidente della Lazio: ed è proprio nella posizione di quest’ultimo e dal suo interesse a che si cambi l’applicazione del divieto della pubblicità che comporterebbe maggiori introiti proprio alla società di cui è Presidente che si connoterebbe, senza alcun dubbio, un palese conflitto di interessi: e non si può negare che ciò rappresenti una qualche verità!
Gli altri Paesi ed il loro rapporto con il Gioco
Bisognerebbe vedere se in altre realtà europee questo sarebbe consentito: e non perché si vuole essere esterofili ad oltranza, cosa che peraltro non si è, ma soltanto perché da Paesi dove il gioco ed il calcio vivono un rapporto migliore che nel nostro Paese, come nel Regno Unito per esempio, forse si potrebbe anche imparare ed attingere qualcosa di interessante da applicarsi alla nostra normativa.
Infine, serve ricordare anche con un po’ di orgoglio che per quanto riguarda il gioco d’azzardo, per anni il nostro regolamento ludico è stato molto apprezzato e preso ad esempio da tanti Stati e riconosciuto come “perfetto nella sua applicazione” particolarmente in quelle realtà che stavano aprendo in quel momento il mercato al gioco d’azzardo.
Certo oggi non è più così, ma anche e sopratutto proprio dopo l’applicazione del Decreto Dignità che a livello internazionale non è stato mai compreso del tutto e che anche tuttora viene spesso messo in discussione.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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