Appare molto grave che il settore del Gioco venga demonizzato
Quando si parla di gioco pubblico bisognerebbe sempre risalire al “tempo antico” quando il Governo di allora assumeva la decisione di rendere legale il gioco d’azzardo mettendolo a disposizione dei cittadini che lo ricercavano a mezzo delle sue Riserve di Stato, destinatarie di un impegno di tutela della salute dei cittadini-giocatori stessi e della sicurezza del territorio.
Un giusto equilibrio tra queste due cose viene rappresentato dai prodotti di gioco di Stato, coperti quindi dalla certezza di essere in presenza della legalità dei prodotti e della loro presentazione senza “alcuna ombra”, che invece allora, come ancora oggi purtroppo, poteva offrire il gioco illecito presente con i suoi famigerati video-poker.
Prodotti che avevano portato tanti introiti alla criminalità organizzata che ne tirava le fila, peraltro in modo sapiente: anche se questo dispiace davvero confermarlo. Così, il gioco pubblico con i suoi addetti ai lavori, ha un ruolo ben definito anche se recentemente sta subendo degli “affronti” piuttosto pesanti laddove in alcuni territori le sue attività risultano espulse.
Un’effetto espulsivo che rimane un grande problema
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Cosa che continua ad accadere in conseguenza delle famigerate Leggi Regionali “capestro” che incombono con questo obbiettivo finale: l’effetto espulsivo del gioco legale dai vari territori di competenza.
Ma, in effetti, ciò che preoccupa forse più dell’effetto espulsivo, è che ancora oggi e nonostante il sistema-gioco abbia dimostrato ampiamente di essere indispensabile per la sicurezza del territorio il settore ludico viene demonizzato, screditato ed emarginato.
Sensazioni che non si vorrebbero sentire visti i guai che l’illegalità ha potuto trasmettere a diverse realtà territoriali quando ha preso il posto, ingiustamente, del gioco pubblico in conseguenza, come già detto, di norme consentite dal Governo centrale.
Ed in relazione alle quali i vari Esecutivi che si sono susseguiti negli anni non hanno mai voluto affrontare con coscienza l’argomento e la delicatezza di questa materia dimostrandosi latitante in quella presenza che avrebbe dovuto assumere invece lo Stato. Così, a sostegno di queste riflessioni, “ci piace” guardare l’analisi effettuata dall’Osservatorio dell’Eurispes sui giochi.
Analisi importanti da fare molto attentamente
Analisi principalmente proprio sulle politiche Regionali e su quanto dovrà fare il Governo con il riordino nazionale dell’intero settore, con compresi i siti di gioco ADM che offrono video poker con soldi veri sicuri e certificati, per ristabilire quell’equilibrio fra tutela dei giocatori e l’interesse economico della libertà di impresa: e senza dimenticare che oggi investire sul gioco è come giocare alla “roulette”, facendola girare sperando che escano quei numeri sui quali gli operatori “hanno puntato”!
Poi nella stessa analisi, viene anche sottolineato che le attività di gioco, quelle che si scontrano con i cosiddetti distanziometri, in alcuni territori sono costrette a spostarsi in altro luogo non soggetto “alle metrature imposte” dai vari Enti Locali: e, secondo Eurispes, mentre il giocatore “normale, sociale o razionale” smetterebbe di giocare non trovando punti di gioco a lui disponibili, chi desidera continuare a giocare lo farà presso sale giochi “marginalizzate”: quelle costrette a spostarsi in luoghi non commerciali e magari periferici dove si troverà di fatto messo a margine del commercio consueto che necessita di “passaggio”.
Lo spostamento dovuto al non rispetto dei distanziometri, di fatto viene quasi sempre proposto in luoghi periferici od in punti dove il “cassetto di fine giornata” senza dubbio andrà a subire una violenta riduzione. Oltre, naturalmente, alla questione “personale” dell’operatore che si trova a lavorare in un punto dove inizialmente non aveva investito o deciso di investire.
Molti problemi di difficile risoluzione
Così, in questo modo gli Enti Locali avrebbero risolto il problema di contrastare il gioco problematico con tutti i suoi effetti collaterali negativi, mentre l’operatore di gioco non ha certamente risolto il suo: quello di riuscire a rendere la propria attività produttiva a livello economico.
Dunque, l’effetto espulsivo in questo caso non sussisterebbe, ma peggiorerebbe lo status dell’attività che si trova a svolgere il proprio compito in zone decisamente poco appetibili commercialmente. Generalmente zone, oltre tutto, frequentate dalla criminalità o micro-criminalità che metterebbe a rischio i suoi investimenti iniziali: ma forse di questo le Istituzioni non si sono rese conto oppure hanno scelto che ciò “sia il minore dei mali”.
È del tutto evidente che quando viene proposto ad un’attività non in regola con il distanziometro di spostarsi in altro luogo “idoneo” i risvolti commerciali conseguenti non vengono soppesati dai vari Giudici Amministrativi, ma sono a discrezione esclusivamente dell’operatore e vanno considerati come un “rischio della sostenibilità dell’impresa, tutto a carico dello stesso imprenditore”: il che non ci pare proprio una cosa giusta.
Il Gioco non deve essere mai emarginato
Ma tant’è! Dunque, per ritornare al titolo di questo nostro fare, si deve aggiungere che il gioco pubblico oltre ad essere emarginato senza dubbio viene sottoposto ad una forma di “demonizzazione organizzata” da parte dei media che fanno passare all’opinione pubblica la parte peggiore (se ve n’è una) del gioco d’azzardo, mentre a volte non si curano eccessivamente dei danni che procura la droga o l’alcol quando “mandano a morire” giovanissimi in macchina quando non riescono a gestire la velocità perché in preda a queste dipendenze. E recentemente queste “tristi notizie” continuano ad arrivare.
Mentre l’informazione in generale quando parla di gioco “cala i suoi assi” esclusivamente negativi nei confronti di chi si occupa di gioco e pure di chi addirittura lo frequenta, facendo “passare” all’opinione pubblica questa unica e sola facciata del gioco pubblico.
La tutela della salute sempre al primo posto
Così, mentre il legislatore nazionale sembra avere un perimetro piuttosto ben definito dei valori che devono essere inseriti nel futuribile riordino del settore, valorizzando quindi la tutela dell’ordine pubblico e della salute dei cittadini, le imprese di questo benedetto settore vengono considerate assai contigue al malaffare, senza dubbio riflesso di una reputazione piuttosto cattiva che purtroppo “abbraccia” il mondo dei giochi in generale.
E ciò anche se l’intera industria del gioco legale, che opera in regime di concessione, viene sottoposta a rigida normativa e deve sottostare a controlli più che stringenti: quindi questa cattiva reputazione a cosa bisogna farla risalire? Rimarrà ancora per un po’ un mistero: almeno sino a quando il Governo centrale non restituirà al sistema-gioco rispetto e dignità, e sperando che “faccia presto”…
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro