Mettere a tacere il proibizionismo nei confronti del gioco legale
Chi ancora, con pazienza, legge il nostro scrivere sa quante volte si è alzata la voce per invocare che si finisca una volta per tutte la campagna proibizionista mediatico-politica che costantemente viene imposta al gioco ed ai casino nuovi, da unirsi purtroppo al troppo lungo lockdown imposto alle attività ludiche durante l’emergenza sanitaria.
Ciò, purtroppo, continua ad accadere anche se continuare a “pensarci” serve a ben poco e dovrebbe essere, invece, il momento di passare finalmente al “fare” per fare in modo che un settore che è sempre stato tra i più importanti della nostra economia, anche per numero di lavoratori che sono circa 150mila, non vada verso l’eutanasia programmata con tutte le conseguenze economiche e sociali che molto probabilmente i suoi detrattori non hanno ben calcolato.
Si continua a lasciare il gioco, ancora oggi, in balìa delle Leggi Regionali “capestro” ed a cercare di recuperare il danaro perduto in tutti questi mesi senza che le istituzioni si assumano la responsabilità di mettere in campo il riordino nazionale del gioco.
Ciò vuol dire che non si valutano bene le conseguenze che questo può provocare. Di certo, bene e fiducia per le “zone bianche” e per il riacquisto della libertà di riaffrontare il mercato ed il nuovo popolo di giocatori, ma deve esserci una sorta di Legge Quadro Nazionale che consente l’applicazione delle norme in modo uguale su tutto il territori.
Altrimenti sarà davvero la fine del mondo dei giochi, delle sue imprese ma sopratutto della legalità che non sarà più rappresentata dai punti di gioco pubblico pronti ad accontentare i suoi frequentatori con precisione, onestà, tutela.
L’illegalità nel Gioco è un problema serio
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E questo popolo di giocatori sarà purtroppo, ingurgitato dall’illegalità che, dispiace dirlo, regna sovrana ancora oggi sul territorio da nord a sud dello Stivale: cosa che non dovrebbe soddisfare il Governo centrale che continua però a restare indifferente, visto che non interviene in alcun modo oppure si rende addirittura latitante, relativamente alle tante esigenze del settore e dei suoi addetti ai lavori che non fanno altro che chiedere aiuto.
Aiuto per porre fine a quella persecuzione messa in campo dai detrattori e falsi moralisti. Da chi non avendo il coraggio politico di far ritornare il settore all’epoca dei video poker illegali, o delle bische in mezzo alla strada, oppure ancora alle scommesse clandestine ha deciso con queste voci proibizionistiche, sempre più forti e frequenti, di provocare una specie di eutanasia totale delle attività di gioco e di tutte le migliori piattaforme sicure di casinò online che operano legalmente in Italia.
E non è una bella sensazione: tutti i sacrifici del gioco legale e sicuro per così tanti anni andare in fumo oltre, ovviamente, alle risorse erariali che vanno a finire nelle casse delle organizzazioni criminali e proventi che possono quantificarsi, occhio e croce in circa 10 miliardi di euro se non oltre.
Correre ai ripari con una certa urgenza
Ma i detrattori sono appagati… e peggio per chi resta. Se non si corre ai ripari davvero e con una certa urgenza si va verso una soluzione irreversibile: ne discende l’assoluta ed indiscutibile necessità che venga approntato al più presto il riordino nazionale del gioco, promesso da tanti anni ed ancora “nei pensieri di qualcuno”.
Dello stesso parere è il contenuto della relazione del Comitato per la Prevenzione e la repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria.
In aggiunta a queste ultime riflessioni, serve sottolineare che il gioco è il settore maggiormente tartassato dagli inasprimenti fiscali che hanno coinvolto il mondo ludico e delle scommesse anche durante la pandemìa, cosa davvero inverosimile ed inaffrontabile, con percentuali insostenibili per gli operatori.
Una ripresa economica che sarà di sicuro lenta
Aumenti che dovranno essere assorbiti nonostante la chiusura lunghissima delle attività e la ripresa che se ci sarà sarà estremamente lenta perché ancora la popolazione non è uscita dal timore dei contagi: è ancora guardinga ed in parte restia ad entrare negli esercizi e senza dubbio il gioco non è un bene primario come andare ad acquistare il pane.
Quindi rimane ancora “l’incertezza di rischiare per giocare”, seppur i punti di gioco abbiano sempre applicato protocolli severissimi per le stesse attività, i propri dipendenti ed ovviamente i propri utenti.
Ma quando regna il timore non si possono fare programmi o progetti: bisogna soltanto aspettare che ci si riappropri di quelle quotidianità anche superflue che si vivevano prima della emergenza sanitaria.
E poi si dovrebbe anche tenere presente che continuare a sentire parlare male del gioco e delle app casino non è di certo la strada migliore per far ritornare le persone che frequentavano anche quotidianamente il gioco negli esercizi.
La continua elencazione delle negatività che hanno tenuto il gioco legale chiuso e continuare a parlare del gioco illegale forse mette i giocatori in ansia di incontrare un punto illecito invece che quello che è legale: e da qui potrebbe anche nascere una astensione quasi indotta da tanti discorsi discordanti e contraddittori.
Il Gioco legale dev’essere difeso fino allo stremo
Chi dice a me giocatore che il punto che prima frequentavo e che era legale oggi non sia stato “sostituito” da un punto illegale? Chi mi garantisce che le sue offerte di gioco siano davvero da accettare e condividere oppure ci si trova in presenza di una proposta illecita?
Si continua anche a dire che tante attività legali di gioco sono state “acquistate” dalla criminalità per gestire con la legalità i propri incassi illeciti! Come può fare un cittadino normale che desidera giocare capire la differenza?
Anche questa è una tematica da affrontare per chiarire la situazione del gioco pubblico, poker online compreso, e la tutela del prodotto e dello stesso giocatore: ma nessuno per il momento fa nulla per aiutare il gioco legale a continuare il suo percorso commerciale, quasi a cercare di far “dimenticare” che esistono le “Riserve di Stato”, tutori della legalità a mezzo delle (costosissime) concessioni.
Lasciamo perdere i comportamenti ipocriti
Ma a beneficio di chi e per che cosa continua questo atteggiamento ipocrita che non riesce a dichiararsi completamente contro il gioco, ma che continua ad insidiarne “il lavoro”? Ora che il Sistema Italia sta riprendendo possesso della propria economia il Governo sarà messo alla prova definitiva: od aiuta il suo gioco pubblico od il nuovo Esecutivo deve avere il coraggio di rinunciarvi, apertamente però.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro