L’universo femminile ed il loro approccio al Gioco d’azzardo

Chi scrive, o meglio chi ancora ci legge, sa che non si è per nulla adusi “seguire” le ricorrenze per come le vogliono interpretare e seguire i più: così i vari San Valentino, le ricorrenze religiose con tutto il rispetto che è dovuto loro, la Festa delle Donne, la Festa della Mamma e del Papà vengono visti esclusivamente come mezzi per commercializzare “qualcosa”, ma che non dovrebbero commercializzare di certo i sentimenti od il rispetto che in determinate occasioni si è portati a ricordare.  Ovviamente, sperando sempre che tale rispetto non si esprima soltanto in quel giorno specifico e “da santificare” ma sempre…

Ma, aperta e chiusa questa parentesi polemica ed aperta una riflessione sul rispetto in generale ed in particolare per quello che si deve alle Donne nel giorno dell’8 marzo, oggi “ci piace” parlare del ruolo della donna in generale e di quello che il settore femminile conta anche per il mondo del gioco che recentemente ha cominciato ad occuparsi proprio in questo comparto della parità di genere, salariale e di inclusione.

Ed anche, ed in modo particolare, per quanto riguarda la parte femminile della società: crescita che riguarda anche il ruolo dirigenziale ai vertici di questa industria decisamente atipica, problematica ed oltre modo delicata.

L’argomento che riguarda la “questione femminile” (e non quella territoriale, se ci viene consentita una battuta) applicata al lavoro, dopo tante incertezze, sembra aver preso un percorso finalmente “rosa”, almeno nel gioco legale e “serio”, laddove si vedono figure femminile come croupier, come direttori di sala, come dirigenti e come organizzatrici di Fiere ed incontri.

Gli stereotipi inutili devono finire

E finalmente non si vede più nel gioco quella stereotipata vecchia immagine bella ma sopratutto “accattivante e seducente” per la pubblicità di un sito o di un prodotto di gioco: figura che, fortunatamente, sta sparendo se non per quei siti magari illegali che puntano sull’immagine provocante di una bella fanciulla per richiamare a sé gli ignari giocatori, magari quelli alle prime armi.

Certo non è che il settore ludico sia stato toccato con una bacchetta magica e che quindi tutta la prevalenza maschile nel sistema-gioco sia sparita per fare spazio all’ingresso di figure femminili che si trovano la strada spianata, perché non è così: il sistema gioco è prevalentemente maschile e le differenze di trattamento ci sono, ma si è sulla buona strada per arrivare ad un trattamento di equità sopratutto per le differenze che ancora esistono tra il “vertice delle aziende e la base”.

Strada ancora lastricata di incongruenze e da qualche pregiudizio, ma spianata per il rispetto della forza che le donne riescono ad esprimere nell’ambito lavorativo, anche all’interno di tutti quei casino online legali che danno la possibilità di ricevere la promozione che rimborsa le perdite ai giochi, quanto a serietà, caparbietà, sicurezza e creatività.

Un’immagine che le donne dovrebbero guardare con una certa ammirazione, ovviamente secondo chi scrive e senza alcun riferimento al credo politico, è quella del nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che sta raccogliendo consensi oltre che in Patria cosa già per sé alquanto difficile, ma anche a livello internazionale. Consensi davvero toccati con mano.

Donne in grande spolvero nelle aziende di Gioco

Ma lasciando stare la politica che è sempre un argomento “tossico” quando si parla di gioco, si vuole guardare all’Amministratore Delegato di Entain, colosso internazionale delle scommesse sportive e del gioco, proprietario di alcuni marchi più che noti come Bwin, Ladbroke, PartyPoker che ha fatto da spartiacque per le donne manager del settore: e si sta parlando di Jette Nygaard-Andersen che riveste il ruolo di Amministratore Delegato donna dal 2021 appunto di Entain, società quotata nel Regno Unito ed anche quello di Presidente di Astralis Group la prima organizzazione di esport quotata in borsa tra il 2019 ed il 2020.

Senza dubbio una figura da prendere ad esempio e da guardare come obbiettivo per le giovani manager che vogliono entrare nel mondo del gioco dalla “porta principale” pur sapendo che si tratta di un mondo finora basato su figure maschili: senza dimenticare che nella gestione quotidiana delle sale da gioco esistono comunque tante donne però “considerate quasi invisibili” e con ruoli di poca importanza.

Invece, se si vuole guardare a livelli dirigenziali senza dubbio serve “corazzarsi” per bene per combattere contro la compagine maschile sempre più che agguerrita che ancora oggi ritiene il ruolo femminile non destinato a livello di dirigenza: e, purtroppo, di uomini che la pensano così ce ne sono tanti.

Sempre più donne al comando

E per mettere in luce un altro nome femminile ci si riferisce ad Ewa Bakun, direttore della comunicazione di Clarion Gaming che organizza, insieme ad altri eventi, la Fiera ICE di London evento molto seguito dall’industria globale del gioco e molto apprezzato a livello internazionale, che in una intervista ha sottolineato che i passi compiuti proprio da questa Fiera britannica lo si deve all’importanza nella rappresentazione delle donne, ribadendo nel contempo, che “c’è ancora molto da fare”. Innanzi tutto nei rapporti con gli espositori che rimangono restii ad abbandonare l’immagine delle donne che viene quasi sempre riproposta a livello “fisico e di mera immagine”.

Il rispetto della figura femminile nel gioco ha avuto il suo caso particolare ed eclatante nel 2018, quando Sarah Harrison, allora Amministratore Delegato della Gambling Commission del Regno Unito aveva provveduto ad avvertire gli addetti ai lavori sulle possibili conseguenze in caso di eventi negativi nei confronti della figura femminile: ciò alla luce di alcune rivelazioni emerse in una conferenza in programma ad ICE London con ballerine di lap-dance in uno spettacolo a tema “Playboy ed hostess” che avevano riferito di essere state molestate.

Episodio che ha avuto strascichi da parte di ogni schieramento politico e da parte di rappresentanti del settore del gioco: l’organizzazione sempre gestita da una donna a quel tempo, dichiarava che la Fiera stessa aveva collaborato con l’Associazione Europea dei Casinò per incoraggiare il rispetto nei confronti delle donne negli stand espositivi e così, sono state messe in campo misure più decisive sviluppando un codice di comportamento a cui tutti gli espositori e visitatori della stessa Fiera devono anche oggi aderire.

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